L’epidemia di Covid-19 ha imposto uno stop indesiderato a buona parte delle nostre attività. Siamo stati costretti a fermarci e a riflettere sul significato di termini che in poco tempo sono entrati a far parte del vocabolario quotidiano. Pandemia, mascherine, distanziamento sociale. Uno scenario inquietante, quasi un’eresia per l’uomo, animale sociale per eccellenza, abituato alla vicinanza con gli altri esseri umani e alla condivisione.
Ci sono settori che hanno subito più pesantemente le conseguenze della recessione economica post lockdown. Tra di questi, quelli legati alle arti e allo spettacolo. Purtroppo, a quanto pare, continueranno a soffrirne ancora per un tempo indeterminato. Ma gli artisti non si fermano. Sono professionisti che ogni giorno fanno dell’arte uno strumento di comunicazione, di socialità, di scambio di impressioni e di esperienze. La condivisione è un’esigenza che ogni artista sente propria. È motore indispensabile della propria attività, come la farina per un fornaio o il cric per un meccanico.
Cronache dalla pandemia al TACT Festival di Trieste
Il momento storico che ci avvolge ci spinge inevitabilmente a una riflessione sullo stato dell’arte, a fare un bilancio su quello che abbiamo costruito, su dove siamo adesso e su cosa potrebbe riservarci il futuro in quella che sembra solo una nube di incertezze.
Questo è il proposito della mostra Memorie dal sottosuolo – Cronache dalla pandemia, in programma fino al 21 settembre nella cornice del Tact Festival di Trieste. Curata da Giovanni Spano, l’esposizione è ospitata presso la Sala Xenia della Comunità Greco Orientale e il Bar Libreria Knulp. Presenta opere di più di ottanta artisti provenienti dalla scena triestina e da tutto il territorio nazionale.
L’evento accende i riflettori su vari settori di diverse discipline artistiche. Un’ampia selezione si dipana dalla pittura al disegno, passando per un nutrito gruppo di illustratori che appartengono al mondo della graphic novel e della street art. Non manca un’accurata selezione di street photographers di ogni parte del mondo, curata da Roberta Pastore. È lei a gestire da oltre dieci anni il progetto Street photography in the world con 195.000 fotografi iscritti.
Alla mostra si aggiunge poi una sezione video, con un’iniziativa che vede protagonisti gli alunni di quinta superiore dell’Istituto comprensivo Max Fabiani di Trieste. Questi hanno raccontato la loro personale esperienza durante il lockdown e la preparazione all’esame di maturità.
Un’edizione diversa da tutte le altre
Il Tact Festival, promosso dal Centro Universale Teatrale di Trieste (CUT), giunge così alla sua settima edizione, grazie al contributo di Science in the City Festival e della regione Friuli Venezia Giulia. Un’edizione scientifica, diversa da tutte le altre, in concomitanza con Euroscience Open Forum 2020 (ESOF), la più grande manifestazione paneuropea dedicata alla scienza e alla tecnologia. Così ne ha parlato Paola Rodari, Programme Manager di Science in the City Festival:
Da subito ci siamo convinti che il Festival TACT era in perfetta sintonia con ESOF2020 Trieste. L’Euroscience Open Forum è nato per favorire l’incontro tra scienziati, imprenditori, amministratori pubblici, comunicatori della scienza e cittadini, per costruire nel dialogo un futuro sostenibile. Il Festival allarga questo dialogo agli artisti, che offrono punti di vista critici e visioni originali per interpretare la scienza e in generale il mondo. Il Festival TACT, internazionale, interdisciplinare e giovane è una componente preziosa del nostro programma.
L’esibizione telematica delle compagnie teatrali internazionali
Per non perdere il respiro internazionale del Festival, le compagnie precedentemente selezionate per l’evento hanno mandato un contributo video. Questo sarà proiettato durante la serata finale del Festival, il 4 settembre, che si terrà al Teatrino Franco e Franca Basaglia di San Giovanni a Trieste. L’occasione prevede l’esibizione di tre artisti, selezionati tramite una Call for Artist che ha come tema “L’essenziale è invisibile agli occhi“. Lo scopo è far riflettere su come l’uomo si interroga con l’immensamente grande e con l’immensamente piccolo.
Sulla scia di un’eterogeneità di talenti, l’evento vuole proporsi come una chiamata alle arti, in occasione della quale gli artisti urlano a gran voce. Raccontano attraverso i loro strumenti artistici, dalla pittura al disegno, dalla grafica alla fotografia, le emozioni che hanno provato durante il blocco forzato. La loro più grande consapevolezza è che nessuna pandemia possa arrestare la loro creatività.
Per maggiori informazioni, consultare il sito del TACT Festival (tactfestival.org) o scrivere un’e-mail a tactfestival@cutrieste.com.