La Panda, storia della mobilità italiana

Sfrecciano per le vie delle grandi città, si arrampicano su irti sentieri collinari, guadano i fiumi e da 40 anni sono le compagne di mille avventure… le Fiat Panda!

Alle sue spalle, la Panda ha una storia che l’ha portata ad essere simbolo della mobilità italiana della fine dello scorso secolo. Nasce nel 1980 quando la Fiat, il 29 febbraio, presenta in anteprima al Presidente della Repubblica Sandro Pertini la Panda prima generazione. Il progetto è di Giorgetto Giugiaro che aveva come fine quello di creare una macchina per tutti. Era lunga 338 cm e aveva tre porte; i cristalli piatti dovevano abbattere i costi ed era dotata di soluzioni innovative, quali un incavo nelle portiere a sostituzione delle classiche maniglie. Gli interni erano sorprendenti per la modernità: il cruscotto diventò un unico piano portaoggetti e i sedili, completamente reclinabili, offrivano la possibilità di creare uno spazio per il riposo.

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Nel 1982 fu introdotto il cambio manuale a cinque marce. Il primo modello ad averlo fu la Panda 45. L’anno successivo, a seguito di una collaborazione con l’Austriaca Steyr-Puch, nasce Panda 4×4, dotata appunto di un motore con quattro ruote motrici. Questo modello risultava molto agile e adatto per affrontare qualsiasi tipo di terreno. Ancora oggi la Panda 4×4 viene utilizzata per competizioni di rally su suoli non asfaltati. Panda 4×4 era disponibile in diversi colori: Verde Alpi, Bianco Corfù, Grigio Chiaro Metallizzato. Gli interni erano personalizzabili: si poteva scegliere il colore delle cinture di sicurezza, il colore dei sedili etc. C’era anche la possibilità di dotare la propria autovettura di un tetto apribile in tela.

I dati dimostrano che alla fine del 1985, quindi solo dopo tre anni dalla presentazione della prima, erano state costruite e vendute 1.400.000 Panda (di tutte le versioni).

Nel 1990 si assiste ad una nuova rivoluzione: viene prodotta Elettra, la versione elettrica di questa automobile. All’epoca era una vera e propria innovazione: Fiat arrivò con 25 anni di vantaggio sulle attuali auto elettriche. Essendo una tecnologia ancora da perfezionare, panda Elettra aveva un prezzo eccessivamente elevato in rapporto alla sua scarsa autonomia. Si stimava che, in condizioni ideali, il veicolo potesse viaggiare per un centinaio di chilometri; di fatto ne percorreva in autonomia la metà. Era in grado di sviluppare una velocità massima era di 70 km/h.

Nel 2004, nasce la seconda generazione di Panda che rompe con il passato. La macchina riceve il premio “Car of the Year”, che per la prima volta viene assegnato a una citycar. Si tratta di un modello completamente nuovo tanto che all’inizio si era pensato di chiamarla Gingo. Questa idea fu ostacolata dalla Renault che riteneva il nome troppo simile alla sua Twingo. La nuova panda era dotata di cinque porte e il design era stato cambiato per ottenere un maggiore comfort urbano. La struttura interna era stata organizzata in modo tale da garantire maggiore comodità al guidatore: la posizione di guida risultava quindi più alta. Subito venne elogiata per la sua agilità. La seconda generazione di Panda è stata dotata di climatizzatore interno, Abs e airbag frontali e laterali per garantire una maggiore sicurezza in caso di collisione.

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L’evoluzione di questa automobile non si è di certo fermata, e così nel 2012 debutta la terza generazione di Panda. Questa è basata sulla struttura della seconda generazione a cui sono state fatte alcune modifiche per renderla più sicura e ancora più smart. I lineamenti della macchina vengono smorzati e i profili assumono una maggiore morbidezza, grazie all’intervento di Roberto Giolito. Per quanto riguarda l’interno, torna l’esigenza di un maxi-vano porta oggetti, già presente su Panda prima generazione. Insomma, l’ultima generazione mette insieme gli aspetti migliori delle precedenti e permette di avere una macchina che è paragonabile a un mini-suv.

A settembre di quest’anno è stata presentata una versione di Panda con gli interni curati dalla casa di moda Trussardi. Il brand ha collaborato con Fiat per creare una Panda lusso caratterizzata dalla parte anteriore in colore Caffè Italiano Opaco o Metallizzato, dai dettagli in nero lucido e dall’esclusivo logo Trussardi su cerchi in lega 15”. I sedili sono ricoperti da tessuto Trussardi con tanto di logo del marchio. Le cinture sono firmate e al centro del volante in pelle spicca il Levriero, simbolo della casa di moda.

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La panda ha accompagnato e continua ad accompagnare generazioni di italiani che cercano in un automobile funzionalità, sicurezza e dinamicità. Resterà per sempre un simbolo della mobilità italiana su quattro ruote.


CREDITS

Copertina by Eleonora Corso

 

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