Ogni giorno incontriamo tantissime manifestazioni artistiche. In genere, tendiamo a racchiuderle nel termine street art. Ma è solo questa l’arte che troviamo per strada? Ovviamente no, e gli esempi che si possono fare sono molteplici. Dalle fermate della metropolitana alle strisce pedonali colorate, la strada è un luogo che pullula d’arte. Basta solo allenare lo sguardo a cercare dove gli altri non guardano, per notare i particolari, ciò che sfugge all’occhio. Ecco un percorso attraverso altre manifestazioni d’arte quotidiana, che forse non tutti conoscono.
Metro Art
Prendere la metropolitana è stressante, diciamocelo. Il più delle volte si è in piedi, schiacciati e, soprattutto, si è sempre e costantemente di fretta. Ma se queste stesse stazioni diventassero dei musei?
Le Stazioni dell’Arte nascono da un progetto promosso dall’Amministrazione comunale di Napoli per rendere i luoghi della mobilità più attraenti. L’obiettivo è quindi quello di offrire a tutti la possibilità di un incontro con l’arte contemporanea.
Gli spazi interni ed esterni delle stazioni hanno accolto, con il coordinamento artistico di Achille Bonito Oliva, circa duecento opere di cento tra i più prestigiosi autori contemporanei, costituendo uno degli esempi più interessanti di museo decentrato e distribuito sull’intera area urbana.
La metropolitana diventa così un museo, non inteso come spazio chiuso, ma come percorso espositivo aperto, per una fruizione dinamica del manufatto artistico. La realizzazione delle stazioni, affidata ad architetti di fama internazionale, ha rappresentato un momento di forte riqualificazione di vaste aree del tessuto urbano.
Autostrade che suonano
Ogni viaggio porta con sé una colonna sonora, la stessa che ascoltata anni dopo riesce a riportare la mente ai giorni in cui eravamo nel luogo legato a quel ricordo. Forse anche per questo si sono diffuse in tutto il mondo le autostrade che suonano la propria musica. Non c’è nessun trucco o altoparlante nascosto tra le siepi: è tutto merito delle bande sonore disposte sulla carreggiata.
Le bande sonore nascono con l’obiettivo di catturare l’attenzione dell’autista nei tratti di strada dove è necessario rallentare ai fini della sicurezza, quindi perché non attirare l’attenzione intonando una canzone? I primi ad avere l’idea di realizzare una strada di questo tipo sono stati due artisti danesi, Steen Krarup Jensen e Jakob Freud-Magnus che, nel 1995, realizzarono la loro Asphaltophone.
Il suono ovviamente varia a seconda della velocità con cui si attraversano le bande sonore e per questo è consigliabile affrontarle mantenendo una velocità costante e prestabilita. Questa simpatica segnaletica stradale è solo un modo per spingere gli automobilisti a rispettare i limiti di velocità imposti dalle autorità, come tra Albuquerque e Tijeras sulla famosissima Route 66, che ha un limite di 72 km/h. Infatti, rispettare la legge su questo tratto autostradale ti permetterà di ascoltare il patriottico inno America The Beautiful, senza staccare gli occhi dalla strada.
Non è detto che questa trovata debba piacere a tutti, soprattutto se costruita nei pressi di zone residenziali e molto trafficate come nel caso della città di Lancaster, in California. Qui infatti erano state installate delle bande che a una velocità di 88 Km/h permettevano l’ascolto dell’ouverture del Guglielmo Telldi Rossini. Tuttavia, dopo due settimane i residenti hanno richiesto di pavimentarla e ricostruire l’attrazione in una strada nella zona industriale.
Street art
Invader è un artista urbano che incolla alle pareti personaggi ispirati al videogioco arcade Space Invaders del 1978. Questi sono formati da piccole piastrelle colorate quadrate disposte a mosaico, così da creare sul muro un personaggio del gioco. Invader ha iniziato il suo progetto nel 1998 con opere sparse per le vie di Parigi – città dove vive e dove ha operato di più – e ha proseguito in oltre trentuno città della Francia. Inoltre, ha creato opere sia in città europee come Londra, Barcellona e Roma ma anche in città americane come Los Angeles e New York.
La posizione dei mosaici non è casuale, ma viene scelta secondo diversi criteri: estetici, strategici o concettuali. Invader generalmente preferisce luoghi frequentati da molte persone, ma anche posizioni più nascoste.
La peculiarità di queste installazioni è che coinvolgono totalmente lo spettatore. Collegati alle diverse opere ci sono infatti dei QR code. Per poter leggere questo messaggio legato all’opera occorre possedere uno smartphone con una fotocamera e l’applicazione FlashInvaders. Trovare queste opere diventa quindi una gara. Ogni mostriciattolo incontrato e fotografato ha infatti un punteggio: così visitare una città diventa ancora più stimolante e incalzante.