Con più di 20 milioni di seguaci su Instagram, Chiara Ferragni si attesta ancora al primo posto nella classifica degli italiani più seguiti nel mondo e tra i primi posti tra le influencers più pagate di Instagam. Ma perché gli influencer sono estremamente importanti per le aziende? Nel 2017 la parola “influencer” è entrata ufficialmente nel dizionario della Treccani: “Personaggio popolare in Rete, che ha la capacità di influenzare i comportamenti e le scelte di un determinato gruppo di utenti e, in particolare, di potenziali consumatori, e viene utilizzato nell’ambito delle strategie di comunicazione e di marketing.”
<<Forbes>> ha definito la Ferragni come “l’influencer più importante al mondo nel campo della moda”. Non è quindi un mistero il perché molti cerchino di imitarla. A oltre dieci anni dall’inizio del suo blog The Blonde Salad, Chiara ha creato un vero e proprio impero e ha dato il via al “mito” delle influencers, in particolare nel settore fashion.
In che ambiti possiamo trovare gli Influencers? E quanto guadagnano?
Forse la domanda più adatta sarebbe in quali ambiti NON possiamo trovare gli influencers. Oggigiorno ogni settore commerciale, passando dal settore beauty a quello hi-tech e sportivo, ha un cospicuo numero di possibili sponsor sul web. È difficile quantificare quanto guadagna realmente un influencer.
Ad oggi Instagram è il social più utilizzato per questo tipo di attività. Secondo MySocialWeb.it per essere un influencer di successo bisogna prima di tutto essere presente nella community e instaurare un rapporto di fiducia con i followers.
Altre strategie consigliate per gli influencers:
- Commentare in modo efficace: a tutti piace ricevere commenti sensati e sinceri sotto i propri post e foto.
- Usare i like: vanno utilizzati con moderazione, bisogna mettere like solo a chi ritenete meritevole.
- Inserire la località nelle foto: le persone vicine a voi potranno trovarvi più facilmente!
- Usare gli hashtag: sono estremamente importanti per chi vuole fare del mondo web la sua professione
- Pubblicare con continuità: un profilo costantemente aggiornato è un profilo che ha più probabilità di essere contattato dalle aziende.
Errori da evitare
Gli esperti dicono che non bisogna avere fretta di diventare influencer. L’ascesa può essere rapida, ma presto o tardi si arriva ad un punto di stallo e la tentazione di acquistare finti followers ( i cosiddetti “bot”) è dietro l’angolo. Questi non faranno altro che peggiorare le statistiche del vostro profilo poiché sono utenti che non comunicheranno mai con voi, facendo crollare le vostre interazioni.
L’arrivo dei micro-influencers
Esistono tre sezioni in cui possiamo dividere questo gruppo:
- Mega Influencer, ovvero le celebrità internazionali e conosciute come Chiara Ferragni, Cristiano Ronaldo o Madonna. I followers sono oltre i 500 mila e, il più delle volte, anche oltre il milione. Sono dei veri e propri sponsor!
- Influencer di medio livello. In questo livello troviamo solitamente blogger professionisti, giornalisti, YouTuber e anche personaggi del web influenti. I loro seguaci oscillano tra i 100 e i 500 mila followers.
- Micro Influencer. Categoria formata da creativi e piccoli blogger emergenti. Profili tra i 10 e i 100 mila followers, anche se alcuni esperti sostengono che persino a partire dai 1000 followers ci si possa considerare micro influencers.
È proprio su quest’ultima categoria che si stanno concentrando sempre più aziende. Nel settore del fashion, ad esempio, ben il 64% delle aziende ha dichiarato di preferire le collaborazioni con micro-influencers (chiamati anche “nano influencers”). Questo perché c’è maggior contatto tra l’influencer ed il suo pubblico e quindi un maggior tasso di coinvolgimento. Per i micro-influencer solitamente questo si attesta sull’8%, mentre per i mega-influencer raggiunge appena l’1,7%. Altro punto a favore per i piccoli influencer è la maggior credibilità. Solitamente, infatti, gli influencer con molto successo vengono visti come persone che pensano solo al guadagno e, di conseguenza, i loro consigli non vengono tenuti in considerazione da molti.
I “nano influencers” conquisteranno il mercato
Esempio di campagna con microiInfluencers: Daniel Wellington
Il popolare marchio svedese di orologi da polso ha distribuito a numerosi micro influencers un pacco regalo per Natale contenente un orologio con cinturino in pelle. Oltre a questo ha concesso ad ognuno di loro un codice sconto personalizzato da poter distribuire ai propri fans per poter acquistare anche loro il prodotto. Come hanno sponsorizzato il prodotto? Semplicemente con una foto!
E un nano Influencer quindi quanto guadagna?
La risposta potrebbe far storcere il naso a molti, ma la verità è che il più delle volte i nano-Influencers non vengono pagati! Per loro non è rilevante il guadagno monetario, questo perché essere Influencer non è il loro lavoro principale (per ora). Il fenomeno ha preso piede soprattutto negli USA. Secondo Mae Karwowski, CEO e fondatrice di Obviously, agenzia di marketing specializzata nel mercato degli influencers, questa tipologia di influencer è quella che darà risultati maggiori in futuro!
Lavorare con Influencer sempre più piccoli ci ha dato una grande spinta, perché la loro capacità di coinvolgere chi li segue è molto alta, mentre tra gli Influencer più grandi si è arrivati a un punto di saturazione. È un po’ come quando una tua amica ti consiglia un prodotto per la pelle.
Sono soprattutto i più giovani che, spinti dalla curiosità di provare ad entrare in questo mondo, provano ad entrarci più o meno per gioco. Per loro ricevere prodotti gratuitamente è già una grande soddisfazione e li fa sentire importanti in questo mondo. I nano influencers pubblicano i loro contenuti all’interno dei propri account personali di Instagram e altre piattaforme, proprio come se fossero dei blog. Del resto, anche Chiara ha iniziato con un blog solo qualche anno fa.