La terribile realtà dei campi profughi americani

Da quando Donald Trump è diventato il presidente degli Stati Uniti D’America nel 2017, i migranti non hanno avuto vita facile: additati senza alcun fondamento come criminali, stupratori, ladri, spacciatori e terroristi, sono stati trattati come poco più che oggetti e superare la frontiera tra Messico e USA è diventato sempre più complicato. Trump ha quindi deciso di adottare una politica migratoria fortemente razzista e discriminatoria, fondando anche dei campi profughi infernali a Clint, Texas, alla frontiera con il Messico, dove raggruppare i migranti, tra cui molti minori, che riescono ancora a superare il confine.

I cittadini americani sono sempre stati all’oscuro delle condizioni che i migranti stanno soffrendo in questi centri di detenzione finché Alexandria Ocasio-Cortez, parlamentare democratica degli Stati Uniti, ha avviato un’indagine molto importante nell’estate del 2019 e ha denunciato quello che succede realmente, anche attraverso il social network Twitter:

Questa amministrazione ha istituito campi di concentramento per migranti a confine Sud degli Usa […] dove vengono brutalizzati con condizioni disumane e muoiono […].

Il report costruito dopo l’indagine sembra irreale ma purtroppo descrive una dura e amara verità.

La visita ai centri di detenzione

Quello che Alexandria Ocasio-Cortez si è trovata davanti insieme alla sua equipe, composta da medici, avvocati e attivisti, non potrà mai essere dimenticato: uomini, donne, giovani, bambini e neonati ammassati gli uni con gli altri in fredde gabbie di metallo, con qualche coperta rovinata per potersi sdraiare sul pavimento di cemento, persone spaventate e affamate, luce accesa 24 ore su 24, un cattivo odore nell’aria e agenti della polizia che di umano non avevano nulla.

L’equipe è rimasta sconvolta non solo dalle condizioni disumane in cui riversavano i migranti, ma anche dai terribili maltrattamenti che hanno dovuto documentare anche attraverso interviste: donne derise dagli agenti della polizia e costrette a bere l’acqua dei gabinetti, vittime di violenze sessuali e abusi, maltrattamenti vari agli uomini e violenze sui bambini. Alexandria Ocasio-Cortez ha inoltre comunicato di essere stata vittima di minacce sessuali pronunciate dalla Polizia di Frontiera.

Lucio Sevier, un medico appartenente all’equipe, ha scritto in un report medico per  ABC News:

[…] Le condizioni detentive potevano essere paragonate a quelle delle strutture dove viene praticata la tortura […]. Temperature fredde estreme, luci accese 24 ore al giorno, nessun accesso adeguato a cure mediche, servizi igienici di base, acqua o cibo […]. Negare ai genitori la possibilità di lavare i biberon dei propri bambini è irragionevole e potrebbe essere considerato un abuso mentale ed emotivo intenzionale […].

Gli agenti di polizia non hanno pietà neanche per i minori. Bambini lasciati con i vestiti sporchi, ricoperti di muco, senza avere la possibilità di lavarsi, senza sapone e senza neanche cibo per neonati:

[…] Erano sporchi, avevano muco sulle magliette…. e cibo. Anche sui pantaloni. Ci hanno detto di essere affamati. Ci hanno detto che alcuni di loro non avevano fatto la doccia o non l’avevano fatta fino a uno o due giorni prima del nostro arrivo. Molti hanno raccontato di aver lavato i denti solo una volta. Il centro sapeva dalla settimana precedente che saremmo arrivati. Il governo da tre settimane.

Uno dei tanti minori ha inoltre affermato all’equipe:

Ho sempre fame qui a Clint. Sono così affamato che mi sveglio nel cuore della notte. A volte mi sveglio per la fame alle 4 del mattino, a volte in altre ore. Ho troppa paura di chiedere agli agenti altro cibo, nonostante non ce ne sia mai abbastanza per me […].

Elora Mukherjee, la direttrice del dipartimento di Clinica legale per i diritti degli immigrati alla Columbia Law School, attraverso un’intervista per il giornale Guardian ha affermato:

Per 12 anni ho visitato bambini detenuti in custodia sotto l’autorità del servizio federale di immigrazione […]. Non ho mai visto nulla di simile. Non ho mai visto, odorato, dovuto testimoniare condizioni così degradanti e inumane […].

Anche Michelle Bachelet, la direttrice del dipartimento dei diritti umani delle Nazioni Unite, ha espresso tutto il suo disappunto:

Come pediatra, ma anche come madre e come ex capo di stato, sono profondamente scioccata per i bambini che sono costretti a dormire in pavimenti di strutture sovraffollate, senza avere accesso ad adeguate cure mediche o cibo, e con condizioni igieniche molto precarie […].

Secondo i medici dell’equipe e come era altamente prevedibile, uomini, donne e soprattutto bambini hanno inoltre mostrato sintomi da trauma psicologico: la salute mentale e fisica dei migranti non è quindi assicurata.

Di tutto questo, i cittadini americani erano però all’oscuro.

La pericolosità dell’informazione

I cittadini americani sono rimasti all’oscuro della reale situazione dei campi profughi ma non solo, anche la stampa e i giornalisti hanno un accesso molto limitato a queste strutture. Le immagini e le interviste sono rare, se non quasi inesistenti.

Il governo sembra quindi voler nascondere questa realtà: se i cittadini sapessero delle terribili condizioni dei migranti, la probabilità di una protesta popolare sarebbe altissima. In questo caso, è molto chiaro che un popolo che non sa è più facile da governare.

Grazie al report del 2019, l’informazione si è sparsa abbastanza da far crescere nelle persone la voglia di aiutare i migranti e molti hanno così deciso di acquistare spazzolini da denti, sapone, pannolini, giocattoli e medicine da donare. Il problema? la struttura non ha accettato nessuno di questi doni.

La risposta di Trump:

Eugene Robinson, giornalista e analista politico, ha espresso rabbia e disprezzo verso la politica di Trump in un editoriale per il «Washington Post»:

La politica di immigrazione del presidente Trump ha superato il limite passando dalla crudeltà gratuita al sadismo senza mezzi termini. Probabilmente a lui piace vedere bambini innocenti ammassati nel sudiciume e nello squallore. Forse ritiene che sia questa l’America. Sostenitori di Trump, dite che ha ragione? Membri repubblicani del Congresso, secondo voi? È quello che volete?

A questo punto, la risposta di Trump non si è fatta attendere. Il 18 giugno 2019 si è infatti tenuta un’udienza a San Francisco, durante la quaòe il Presidente degli Stati Uniti d’America ha dichiarato di non essere obbligato a fornire spazzolini da denti o sapone ai migranti trattenuti nei centri di detenzione. Inoltre, ha affermato che queste persone vivono molto meglio nei campi profughi degli USA che nei loro paesi d’origine, mostrando un’insensibilità disumana.

Attraverso Twitter, Trump ha poi criticato i rappresentanti democratici dell’equipe che ha svolto l’indagine nel centro per migranti in Clint Texas:

Non importa che le cose abbiano un bell’aspetto: anche se sono perfette, i visitatori democratici avranno l’aria sconvolta per quanto le cose siano in un pessimo stato.

Il presidente degli USA ha sottostimato la gravità della situazione e non si è preoccupato minimamente del benessere dei migranti, trattandoli come oggetti senz’anima.

Questi centri si possono quindi considerare campi di concentramento moderni, in cui la dignità dell’essere umano è calpestata più volte e dove la categorizzazione in “criminale” e “vittima” cambia: questa realtà testimonia che il vero criminale non è il migrante, ma è chi compie atti brutali nei confronti di un’altra persona e nonostante ciò non viene condannato perché autorizzato dal potere. Così va a finire che la persona additata come “criminale” non è nient’altro che una vittima.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Un commento su “La terribile realtà dei campi profughi americani”