Gucci ci stupisce ancora una volta e sceglie di creare una campagna basata sul tema della disabilità, la protagonista si chiama Ellie Goldstein. Questo è un argomento ben diverso rispetto a quelli che siamo abituati a vedere durante le sfilate. Il messaggio della maison è chiaro: la disabilità non è un limite, al contrario è una risorsa.
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A tal proposito, Anna Adamo, autrice del libro dal titolo la disabilità non è un limite ci racconta della sua “abilità diversa” regalando al pubblico una storia commovente, e allo stesso tempo ci spiega il reale significato della parola Disabile con le seguenti parole:
Disabile non è sinonimo di stupido, di malato. Disabile è sinonimo di chi vuole andare oltre tutto. La disabilità non è un limite, è una risorsa e, come tale, deve essere trattata.
Tra le righe di questo racconto emerge tantissima voglia di vivere pienamente la vita, di non dare spazio alla noia e alla pigrizia, ma di agire e migliorare noi stessi partendo proprio dalla nostra quotidianità, dando spazio anche a qualcosa che ci fa molta paura: la diversità. Se ci fermiamo a riflettere un attimo, l’essere umano tende ad avere timore di qualcosa che lo rende tale, ovvero umano! Insomma, diciamo spesso che non c’è cosa più bella dell’essere diverso, e poi finisce quasi sempre nel medesimo modo: tendiamo ad emarginare, annientare quello che secondo noi è l’opposto o non è simile a ciò che siamo, questo perché siamo terrorizzati da quello che non conosciamo. E, ahimè, questo la storia ce lo ha raccontato e continua ancora a farlo.
Fortunatamente, le cose stanno cominciando ad imboccare una strada nuova, migliore e Gucci lo ha dimostrato scegliendo come volto per la sua nuova campagna beauty di un mascara Ellie Goldstein, la modella con la sindrome di Down.
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Il percorso di Elle fino Gucci e Vogue Italia
Ellie ha solo 18 anni e ha sempre sognato di lavorare nel mondo della moda, con il suo impegno e la sua costanza è riuscita ad ottenere quello che voleva, e oggi è già un volto molto conosciuto nel fashion system. Nata a Ilford nel Regno Unito, studia arti dello spettacolo al college di Redbridge e da diversi anni lavora con l’agenzia Zebedee Management che rappresenta persone con disabilità. Ellie Goldstein ha lavorato per diversi brand come Nike o Vodafone, ma ciò che la rende piena di felicità e orgoglio è la collaborazione con la casa di moda italiana Gucci. Alessandro Michele, direttore creativo della maison, spiega il motivo per cui ha scelto propria questa giovane ragazza attraverso delle significative parole:
Ho progettato il mascara L’Obscur per una persona autentica che usa il trucco per raccontare la sua storia di libertà, a modo suo.
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Il riscontro positivo
Il lavoro di Alessandro Michele e di tutto il suo team di creativi ci riempie di orgoglio e soddisfazione per il forte e bellissimo messaggio che ha deciso di trasmettere in tutto il modo. Anche Ellie ne è rimasta molto entusiasta, il numero dei suoi followers su Instagram sta crescendo ogni giorno di più e le sue sensazioni sono molto positive. In relazione a ciò in un’intervista ha affermato:
Mi è piaciuto molto posare e mi è piaciuto molto indossare gli abiti di Gucci. Sono davvero orgogliosa del servizio fotografico.
È opportuno precisare che Ellie non è la prima ragazza con la sindrome di Down a sfilare: Madeline Stuart, ad esempio, nel 2018 ha sfilato per il noto brand Vicoria’s Secret. Nella bella Italia, però il nuovo volto di Gucci è una novità che non ha lasciato privo di parole nemmeno il sindaco di Firenze Dario Nardella, il quale ha espresso la sua opinione in un commento su Twitter:
Sono felice e orgoglioso che Gucci, la maison che ha radici e cuore produttivo a Firenze, scelga Ellie Goldstein per la sua campagna. Un messaggio intelligente e forte: la disabilità non è e non sarà mai un limite!
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Ognuno di noi ha in sé delle caratteristiche che lo rendono diverso da qualsiasi altra persona, la disabilità così come la diversità fanno parte di questo mondo e lo arricchiscono, ci insegnano a non avere paura di ciò che non conosciamo, dell’ignoto. I pregiudizi non fanno altro che limitarci e impedirci di andare oltre e comprendere l’io profondo della persona che spesso ci ritroviamo davanti. Ellie ci ha insegnato una cosa di estrema importanza: niente può fermarci nel raggiungimento dei nostri sogni, nemmeno quello che la gran parte della società considera un limite.
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