Nessuna vergogna: la storia di Lily Collins

Chi l’avrebbe mai detto che la talentuosa e bella Lily Collins fosse così simile a noi? A noi persone vulnerabili e fragili, che ogni giorno affrontiamo le sfide della quotidianità e combattiamo lotte interiori, segrete. Eppure è proprio così che Lily si mostra in Senza filtri, la sua autobiografia edita da Fabbri Editori.

Nessuna vergogna, nessun rimpianto, soltanto me.


Lily Collins
è una giovane attrice nota al pubblico mondiale soprattutto per le sue interpretazioni in Shadowshunters e Scrivimi ancora. All’apparenza è una bellissima donna di trentuno anni che attraverso il suo talento ha sfondato, giovanissima, le porte hollywoodiane. Eppure, dietro la maschera da diva del cinema e modella in carriera, c’è ancora tanto di lei rimasto nel silenzio. E Senza Filtri lo porta a galla in modo schietto, nero su bianco.

In parte autobiografia, in parte raccolta di consigli, in questo libro la Collins offre le proprie personali riflessioni su alcune di quelle tematiche che toccano da vicino milioni di giovani donne: amori nocivi, violenze, disturbi alimentari. E lo fa partendo proprio da se stessa, mettendosi completamente a nudo di fronte al lettore.

Nocive, nella vita di Lily Collins, saranno appunto alcune relazioni. Di un uomo, in particolare, si innamora follemente, ignorando i segnali di pericolo che soltanto pochi mesi dopo cominciano a manifestarsi. Inzialmente, infatti, le farfalle nello stomaco di Lily volano più velocemente dei modi bruschi, il tono denigratorio e le critiche di lui. Ma la situazione peggiora a vista d’occhio.

Lui non smetteva di dirmi cosa potevo o non potevo fare, cosa dovevo o non dovevo mettermi…tutto quello che facevo era “inappropriato”. Mi insultava in modi orribili: idiota, stupida, egoista, puttana. Le mie opinioni venivano disprezzate, i miei sentimenti ignorati; e il mio corpo si indeboliva.

Le minacce verbali si inaspriscono, cedendo il posto alla violenza fisica. Durante una lite, l’ennesima nella quale la collera di lui esplode spropositamente, l’uomo stringe con violenza le mani intorno al collo di Lily, impedendole di respirare. Questo episodio funge da interruttore per la giovane donna: dalla remissività nella quale era relegata, terrorizzata dall’idea di restare da sola, passa all’azione, troncando una relazione che la stava lentamente spegnendo.

Avevo una paura tremenda che se l’avessi lasciato non avrei avuto nulla. Non sarei stata nulla […]. Ma non avrò mai bisogno di qualcuno che mi completi. Mi basto da sola.

Echi di queste traumatiche esperienze si riverseranno inevitabilmente sulla vita dell’attrice.

“La mia lotta per la perfezione”: questo è il titolo del capitolo dedicato ai disturbi alimentari che hanno colpito Lily a soli sedici anni. Ma che cos’è, in fondo, questa “perfezione”? Per una ragazzina che vede spalancarsi davanti a sé le porte della moda, è la necessità di avvicinarsi il più possibile al canone di bellezza propinato dalla società contemporanea: possedere, cioè, una fisionomia estremamente magra e slanciata. E così ha inizio la lotta di Lily contro l’anoressia, affiancata ad una dipendenza da pillole dimagranti e lassativi che prosegue fino ai vent’anni. A peggiorare le cose, poi, subentra quasi automaticamente la bulimia, un meccanismo perverso con il quale Lily è convinta di poter riprendere il controllo del proprio corpo durante i periodi emotivamente instabili.

La giovane attrice riuscirà a divincolarsi dalle grinfie dei disturbi alimentari grazie alla presenza di persone affidabili al suo fianco, prima fra cui l’adorata mamma, alla quale Lily dedicherà diversi passi del libro.

Mi odiavo per quello che facevo […]. Mi riesce difficile capire come sia potuta cadere in una buca tanto profonda, una buca dalla quale sto ancora cercando pian piano di risalire.

Il mix letale di anoressia e bulimia sperimentato direttamente sulla pelle della Collins, ha dato vita ad un film, prodotto da Netflix, nel quale l’attrice offre una delle sue interpretazioni più realistiche e struggenti. Fino all’osso mostra il vero, spaventoso volto dei disturbi alimentari, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica su problematiche molto più vicine e frequenti di quanto talvolta si pensi.

Senza Filtri è un’autobiografia sentita, genuina e viva. La prosa è semplice e scorrevole, ai limiti del fanciullesco. Ma è proprio la semplicità l’approdo del libro. Lily Collins è un’attrice, non una scrittrice, e di questo ne è pienamente consapevole. Sa che la sue pagine non scaleranno le vette di nessuna classifica letteraria, e non ha la minima pretesa che questo accada. Lily è una semplice ragazza che, altrettanto semplicemente, si rivolge ad altre giovani donne come lei. E le sprona a non vergognarsi in alcun modo della propria vita, errori e sbucciature di ginocchia compresi. Il dolore, invece, esige di essere vissuto, interiorizzato e smembrato, per poter tornare a respirare. Ma per prendere la prima boccata d’aria, spesso è necessaria la vicinanza di persone amiche; e riconoscerlo è il primo passo verso la guarigione.

La guarigione è un processo continuo, e affronterò i miei disturbi per il resto della vita. Ma adesso so che in questo mondo esiste una felicità maggiore da conseguire: la gioia di godermi il più possibile la vita che ho, accettandomi per ciò che sono mentre la vivo.

 

FONTI

Senza filtri, Lily Collins, Fabbri Editori, 2017

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