Come la metacognizione influenza il modo in cui apprendiamo

Quando parliamo di metacognizione ci riferiamo alla capacità umana di pensare i propri processi di pensiero. Stiamo utilizzando la metacognizione, ad esempio, ogni volta che ragioniamo sul modo in cui affrontiamo un problema, o più in generale quando siamo consapevoli di cosa stiamo pensando. Essa è quindi particolarmente importante nei processi di apprendimento avanzati.

Flavell ha parlato di conoscenza metacognitiva in riferimento all’insieme delle conoscenze di una persona sulle proprie capacità cognitive generali (come penso, come ricordo, come risolvo problemi) e in riferimento alle strategie specifiche di fronteggiamento di situazioni-problema. Secondo Flavell, la conoscenza metacognitiva include:

  • conoscenza delle proprie caratteristiche: “come elaboro le informazioni? che tipo di memoria ho e quali sono i suoi limiti?” Ad esempio, uno studente può essere consapevole di trovarsi meglio a utilizzare un ragionamento verbale di uno matematico;
  • conoscenza del compito: “che sfida mi pone questo compito? Quanto è strutturato? Quanto lo valuto stimolante?” Un esempio a questo livello è sapere che  ricordare la trama di una storia è più facile che riproporne in dettaglio alcuni episodi;
  • conoscenza delle strategie: “che strategie metto in atto concretamente per risolvere questo problema?” Ad esempio, uno studente può sapere di avere strategie più accurate di risoluzione di un problema di matematica rispetto a quelle per tradurre dal latino.

E’ metacognizione non solo quella dello studente che è consapevole del modo in cui studia una certa materia, ma anche quella che gli permette, se crede, di modificare il processo. Brown ha infatti sottolineato che conoscenza metacognitiva e regolazione/controllo dei processi cognitivi sono aspetti metacognitivi distinti.

La conoscenza sembra essere sempre accessibile; regolazione e controllo dipendono dalla qualità dell’attenzione, dal tipo di compito, e probabilmente anche da altre variabili emotive, motivazionali. Le fasi chiave di un processo metacognitivo di regolazione e controllo secondo Brown sono quattro. La prima è la predizione del livello di prestazione e di strategie richiesto da un compito, la seconda è la pianificazione di azioni in vista di uno scopo, la terza è il monitoraggio online del processo di svolgimento del compito, la quarta è la valutazione ad attività conclusa.

Kuhn ha parlato di metaconoscenza epistemica in riferimento a quello che una persona crede, in generale, a proposito della conoscenza e di cos’è l’esperienza del conoscere. Cornoldi ha sottolineato che si può parlare di sensibilità metacognitiva in riferimento ad un utilizzo appropriato della metacognizione in una specifica situazione e per un certo compito, e anche di atteggiamento metacognitivo come tendenza generale a usare o meno la metacognizione.

metacognizione

Studiare in modo avanzato significa dunque anche saper utilizzare la propria metacognizione, tanto in termini di conoscenza (conoscere il proprio modo di pensare da studente su se stesso e sulle varie materie) che di controllo mèta sui processi di predizione, pianificazione, monitoraggio e valutazione.

Ecco alcune domande che uno studente può porsi nel processo di apprendimento:

  • A livello di pianificazione: Qual è l’obiettivo di questo compito? Quali le strategie più efficaci per affrontarlo? Cosa so già a riguardo?
  • A livello di monitoraggio: il modo in cui sto studiando sta funzionando? Capisco quello che faccio?
  • A livello di valutazione: Cosa ha funzionato e cosa no nel modo in cui ho studiato? Cosa ho imparato? Ho raggiunto l’obiettivo?

La metacognizione è stata indagata anche in relazione alla comprensione del testo. Leggiamo equipaggiati di credenze su noi come lettori, sulle caratteristiche grammaticali, sintattiche, semantiche di ciò che stiamo leggendo, sul compito di lettura (a quale scopo stiamo leggendo), facciamo delle metavalutazioni sul tipo di lettura che vogliamo portare avanti (una lettura analitica? una veloce?). Ancora, facciamo previsioni sulla difficoltà di lettura, monitoriamo il modo in cui stiamo leggendo, valutiamo alla fine quanto siamo soddisfatti del modo in cui abbiamo letto. E un discorso simile si può fare per i processi metacognitivi coinvolti nei processi di scrittura.

La metacognizione è rilevante a partire dall’adolescenza, che è il periodo in cui maturano definitivamente le capacità cognitive che consentono di attivarla. Questo significa che adolescenti, giovani adulti e adulti, se in difficoltà rispetto a specifici compiti di apprendimento, possono migliorare le loro capacità in maniera significativa lavorando sul loro modo di utilizzare consapevolmente i processi metacognitivi.

 

 


FONTI
Mason L. (2016), Psicologia dell’apprendimento e dell’istruzione, Bologna, Il Mulino


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.