Il 6 luglio è la Giornata Mondiale del Bacio: una ricorrenza che nasce nel 1990 in Inghilterra come World Kiss Day per celebrare un gesto millenario. Esistono diversi tipi di baci, radicati da tempo in una simbologia antica. A partire dal più comune sulla guancia tra amici e conoscenti, che rende l’Italia e la Francia i Paesi in cui ci si bacia con una media di sette volte al giorno. C’è poi il bacio passionale tra amanti, il più dolce, chiamato dai latini suavium.
Nonostante il Kamasutra elenchi trenta tipi di baci differenti, l’arte si mostra capace di mostrarne molti di più, attraverso diverse sfumature creative. La tradizione romantica si consuma nella poesia del bacio, mentre la contemporaneità ne accentua il lato più passionale e disinibito. Alcune opere, come Gli Amanti (1928) di René Magritte o Il bacio (1907-1908) di Gustav Klimt sono entrate nella storia per la natura iconica del gesto. Ci sono però altri artisti che hanno saputo raccontare il lato più ironico, inusuale o magico del bacio. Scopriamoli insieme con cinque opere che non ti aspetti.
Il bacio della sirena
Nel 1837, lo scrittore danese Hans Christian Andersen pubblica la fiaba La Sirenetta. È la prima volta in cui la sirena, creatura rapace e ingannatrice, assume le fattezze di una giovane donna innamorata. In scambio di un bacio d’amore, vende la propria voce per un’anima, ma purtroppo i suoi desideri si sciolgono tra la schiuma del mare. Il suo amore è puro e sfugge all’inganno del bacio ammaliatore tradizionalmente associato alle sirene. Quello che devia l’uomo dal suo percorso morale e lo trascina in un incubo sottomarino.
Ma già tempo prima la tradizione cristiana sottolineava come il desiderio più grande della sirena fosse ottenere un’anima e poter visitare la terraferma. Così il bacio diventa uno scambio che racchiude un’unione di anime, come traspare dal dipinto di Max Klinger, Il bacio della sirena (1837). Su una spiaggia, tra la sabbia e il mare, si consuma un gesto destinato a spegnersi nella notte. L’evasione momentanea dal mare in cambio di una vita diversa. Un’immagine che simbolicamente si rifà a una tradizione del Sudan, per cui si evita un bacio per paura che un amante possa rubare l’anima dell’altro.
Il bacio scultoreo
Quando si pensa a un bacio si immagina il contatto tra le labbra, il calore della pelle e i pensieri di chi spera possa condividere i tuoi sentimenti. Tutto questo è difficile da associare alla nuda e fredda pietra. All’impronta scultorea da cui simbolicamente deve librarsi il romanticismo. Tuttavia maestri come Antonio Canova e Michelangelo Merisi dimostrano come possa manifestarsi il morbido potere evocativo di una scultura. Quello che traspare anche dall’opera dell’artista romeno Constantin Brancusi con il suo Bacio (1907).
Due blocchi di pietra, speculari, si avvolgono in un dolce abbraccio. Tra di loro solo un bacio, tra le fronti accostate e le braccia circolarmente unite. I corpi, improntati in una forma a blocco rettangolare, sembrano fondersi gli uni con gli altri, mentre gli sguardi si incontrano delicati. La mancanza di una definizione precisa dei connotati dona universalità all’opera. Viene rappresentata una coppia come tante altre, che si ricongiunge in un eterno atto d’amore. Lo stesso artista afferma:
Avevo voluto creare qualcosa che raccontasse non di questa sola, ma di tutte le coppie che sulla terra si sono amate e che questa terra hanno lasciato. Perché ogni mia scultura ha la sua ragione d’essere in un’esperienza vissuta.
Il bacio on the road
Alcune volte al bacio serve quel tocco piccante e alternativo per renderlo più interessante. Così viene subito in mente Claudia Gerini che chiede “O famo strano?” a Verdone sulla loro decappottabile nel film Viaggi di nozze (1995). Da quella domanda si sprigiona un senso di libertà e irragionevolezza che profuma di gioventù. Non ci sono conseguenze, solo l’eccitazione del momento che si consuma in una scelta senza regole. Ed è questo il vero spirito di un bacio, che nasce da una decisione spontanea in cui tutto sembra perfetto.
Per questo nella selezione di baci non convenzionali inseriamo quello di Ron Hicks. Il pittore americano dipinge un uomo e una donna che si baciano sporgendosi dai finestrini delle rispettive auto. Queste sono disposte in direzioni opposte, tanto da pensare che i due si siano ricongiunti dopo essersi allontanati. L’atmosfera uggiosa e l’ambientazione bucolica di sfondo donano poi un romanticismo perduto all’opera. Quello dei grandi gesti, ormai sempre più rari, ma sempre apprezzati.
Il bacio, ma di un altro
Altre volte, invece, il romanticismo si spegne dietro un’occasione persa, un momento mancato o un amore non corrisposto. Quasi che ci fosse Max Pezzali a ricordarti La regola dell’amico. Ecco dunque che il bacio diventa manifestazione di una felicità altra, da cui si rimane esclusi. Come emerge chiaramente nell’opera di Malcom T. Liepke, All Alone (2018). Il titolo già prefigura quell’uomo al bar, abbandonato al tavolo mentre una coppia accanto a lui si bacia.
Non sappiamo se i baciatori si sono appena conosciuti o se sono una coppia da tempo, ma il nostro sguardo si posa involontariamente su quell’uomo. Tutto solo. La poesia del bacio assume quindi significato nell’attesa del piacere. Nella speranza di un incontro casuale, di uno sguardo con un significato. Non si pensa al gesto in sé, ma a tutte le possibili svolte narrative che si potrebbero creare intorno. Come se ogni momento assumesse valore in funzione dell’evoluzione che potrebbe avere.
Il bacio provocatorio
La funzione del bacio può però deviare dalle considerazioni personali per lanciare un messaggio alla società. È il caso di Banksy, artista provocatore e controverso dall’identità sconosciuta, che tratta in maniera consapevole temi attuali. Così è diventata iconica la sua opera di street art Kissing Coppers (2004). Si tratta di due poliziotti abbracciati in un bacio passionale su un muro di Brighton. Un’occasione per dare una svolta satirica al conservatorismo virile del corpo di polizia e per trattare il tema dell’omofobia.
In una società sempre più aperta allo sviluppo e al libero pensiero, non si può più discriminare una persona per l’orientamento sessuale. Quello di Banksy è quindi un messaggio universale, che toglie il simbolismo romantico al bacio e lo connota in chiave ironica e politica. Quest’opera è probabilmente la più conosciuta tra quelle citate, ma serve a mostrare come un bacio possa adottare infinite sfumature. Non c’è un modo univoco di raccontare l’amore, ma se ci fosse si disperderebbe comunque nella poliedricità delle rappresentazioni da bacio.