La fine di un percorso, un rito di passaggio, un nuovo punto di (ri)partenza: in qualsiasi modo si vogliano definire, gli esami di maturità rappresentano per tantissimi giovani un passaggio obbligato verso la vita adulta. E negli ultimi anni, la notte prima dell’inizio della fine ha assunto l’importanza di un momento sacro, complice anche l’uscita di Notte prima degli esami, film del 2006, nato dalla regia di Fausto Brizzi e che da anni accompagna simbolicamente tutti i maturandi.
Studio e voglia di libertà
La pellicola è ambientata nel 1989 e vede tra gli attori protagonisti Nicolas Vaporidis, il maturando protagonista, e Giorgio Faletti, il professore che nessuno vorrebbe trovarsi davanti in commissione e per questo soprannominato “Carogna”. Luca, questo il nome del protagonista, ha veramente voglia di lasciarsi alle spalle i suoi anni al liceo, ma l’ostilità del professore nei suoi confronti sembra mettersi di mezzo tra lui e la libertà.
A tutto questo si aggiungono le vicende e le emozioni di una compagnia di amici, che altro non sono che ragazzi che stanno per affacciarsi all’età adulta e che, tra libri e appunti, vogliono cercare di godersi gli ultimi momenti di spensieratezza. Tra le altre cose, le difficoltà che devono affrontare non riguardano soltanto lo studio e la pressione per cercare di raggiungere un buon risultato, ma il film rappresenta fedelmente le sensazioni e le paure di tanti ragazzi alla fine di un percorso: tra i pomeriggi di studio si intrecciano vicende amorose, amicizie lunghe una vita e incontri casuali che potrebbero rappresentare l’inizio di qualcosa di più.
Sfondo iconico
Quel che è sicuro è che il mix di Notte prima degli esami è vincente: consacra uno dei tasselli fondamentali della giovane età, puntando sul lato commovente dell’ambientazione nel passato. Anche a distanza di anni, questo dimostra come gli esami di maturità rappresentino per tutti un momento unico e che molto probabilmente rimarrà qualcosa di indimenticabile per tutte le generazioni che si susseguono negli anni.
Notte prima degli esami non è semplicemente un film, ma rappresenta qualcosa di più: anche grazie alla sua colonna sonora, è diventato una pellicola iconica, che va oltre la semplice trama cinematografica. Le canzoni scelte, che ormai sono considerate il sottofondo d’eccellenza per tutti coloro che si apprestano ad affrontare le prove di maturità, sono tutte grandi successi: tra di esse svetta sicuramente la canzone omonima di Antonello Venditti, che negli anni è stata eletta ufficialmente ad inno di tutti i maturandi, che nella maggior parte dei casi ne conoscono perfettamente il testo. È un brano fortemente rappresentativo, così come altri brani stranieri e italiani presenti tra le canzoni della colonna sonora, che scandiscono i vari momenti delle vicende narrate.
Nostalgia e incoraggiamento
Questo film assume quest’anno però una nota particolarmente nostalgica: la situazione sanitaria degli ultimi mesi ha costretto gli studenti, maturandi compresi, a passare l’ultimo periodo dell’anno scolastico lontano dai banchi di scuola, senza poter assaporare l’ultima campanella, l’ultima corsa fuori dai cancelli per poi affrontare gli esami.
Notte prima degli esami però ci insegna anche questo: passano gli anni, ma le emozioni restano le stesse. E anche se quest’anno la situazione ha stravolto tutte le piccole tradizioni significative dei maturandi e li ha messi davanti ad una condizione nuova e inaspettata, Notte prima degli esami può rappresentare una piccola ancora di salvezza fatta di leggerezza ed emozioni dal sapore passato ma che sopravvivono ancora oggi.
Dunque, gli esami sono un momento particolare, che molti di noi sotto sotto ricordano con piacere, nonostante l’ansia e la pressione: d’altronde, fa tutto parte del gioco.
Notte prima degli esami è in grado di unire passato e presente: può far rivivere con nostalgia quei momenti a coloro che ormai sono adulti e può essere, nonostante le avversità di questo 2020, una spinta di incoraggiamento per tutti gli studenti pronti ad affrontare la tanto temuta maturità.