È per il nostro senno come per i nostri orologi, nessuno funziona come un altro, eppure ognuno crede al suo.
Alexander Pope
Dalla clessidra all’orologio atomico, l’uomo ha da sempre cercato di avere il massimo controllo sullo scorrere del tempo. Potendo fare ben poco per dominarlo, può solo limitarsi a misurarlo. Alla primaria funzione pratica si aggiunge il desiderio di eleganza. Le case di orologeria che si sono affermate nel corso degli anni sono innumerevoli. È quindi più utile rivolgere lo sguardo a quattro tipi di orologi classici, nati per diverse funzioni e adatti a ogni gusto.
Prima di passare in rassegna le quattro categorie, può giovare un ripasso dell’anatomia di un orologio da polso. Vale la pena individuare alcuni degli elementi fondamentali. La parte più semplice è il cinturino o bracciale; di vario materiale (cuoio, metallo, tessuto), assicura l’orologio al polso di chi lo indossa. La cassa è la custodia in cui è contenuto il meccanismo che fa funzionare l’orologio. Il quadrante è la superficie su cui si muovono le lancette. La ghiera è l’anello, normalmente girevole, che si trova sulla superficie dell’orologio, da non confondersi con la corona, che serve per spostare le lancette ed è posizionata lateralmente. Infine con il termine complicazioni si fa riferimento a tutte le funzionalità aggiuntive che possono trovarsi o meno, come cronografo, indicatore dei meridiani, calendario annuale, eccetera.
L’orologio da polso nasce come accessorio femminile. Gli uomini erano soliti usare l’orologio da taschino, precluso alle donne che indossavano abiti privi di tasche. Questo cambiò durante la Prima guerra mondiale. In campo militare è di fondamentale importanza sapere l’ora esatta, ma nelle trincee e durante le azioni di guerra l’orologio da taschino era quantomai scomodo. È in questa occasione che nasce il primo tipo di orologio da polso maschile, il Field Watch. Robusto ed essenziale è normalmente caratterizzato da un quadrante nero con iscrizioni bianche, numeri arabi e cinturino in pelle o tessuto. Le dimensioni sono variabili, generalmente intorno ai 42 mm, e i materiali preferiti sono l’acciaio e il titanio. Le complicazioni sono varie, le più comuni data e cronografo. L’azienda americana Hamilton, fondata nel 1892, è diventata celebre per essere stata il fornitore ufficiale di orologi da polso per gli ufficiali dell’Esercito Americano in entrambi i conflitti mondiali, i cui esemplari sono molto ricercati dai collezionisti.
Per le occasioni più formali viene indossato il Dress Watch, più elegante e minimale. Su un semplice quadrante dai colori chiari (crema, bianco o argento) troviamo sottili lancette e numeri romani. Le complicazioni sono ridotte al minimo, limitandosi il più delle volte alla data. La cassa è solitamente in oro o in acciaio lucido e il cinturino in pelle di coccodrillo. Le dimensioni sono molto ridotte, fra i 37 e i 40 mm di diametro per uno spessore non superiore ai 10-12 mm.
Sebbene i Dress Watch vengano prodotti da quasi tutte le maggiori aziende, è doveroso parlare della storica Breguet. Nata in Svizzera nel 1775 si contraddistingue per le celebri lancette a occhiello. Nel 1783 un anonimo ammiratore di Maria Antonietta commissionò al fondatore Abraham-Louis Breguet un orologio che avesse tutte le più importanti invenzioni tecniche dell’epoca, nel quale l’oro avrebbe dovuto sostituire qualsiasi altro tipo di metallo, per quanto possibile. Nacque così il modello n° 160 “Marie Antoinette”. Tra gli altri celebri clienti dell’azienda si annoverano Napoleone Bonaparte, Alessandro I di Russia, Arthur Wellesley, duca di Wellington, Giorgio III d’Inghilterra e Winston Churchill.
In antitesi al Dress Watch c’è il Diver Watch. Anche se viene utilizzato da moltissimi uomini nella vita di tutti i giorni, è nato, come dice il nome, come orologio da sub. Proprio per questo può sopportare livelli di pressione anche molto elevati, da un minimo di 20 ATM (circa 200 metri) a oltre 100 ATM (circa 1033 metri). Per una massima leggibilità il quadrante è essenziale, con numeri arabi e lancette ben distinguibili (spesso di colori differenti e dotate di rivestimento luminescente). Il cinturino è normalmente in caucciù o plastica, ma si adatta bene anche al metallo. Le complicazioni non vanno molto oltre la data e le dimensioni sono generalmente considerevoli.
Il più celebre modello di Diver è il Rolex Submariner, nato negli anni Cinquanta. Durante le esplorazioni artiche ha resistito anche a 45 gradi sotto zero e un modello speciale fuori commercio, nel 1960, scese fino a diecimila metri di profondità nella Fossa delle Marianne.
Come il Field anche l’Aviator Watch è nato nell’ambito militare. Creato per la cabina di pilotaggio tende a essere di dimensioni notevoli e con ghiera, corona e tasti particolarmente grandi, per essere facilmente maneggiati anche attraverso i guanti. Per questo orologio abbondano le complicazioni, dalla data al cronometro, dalla scala tachimetrica a sistemi che consentono di calcolare la propria velocità in relazione al vento.
In questo campo regna la svizzera Breitling, fondata nel 1884. Nel 1936 inizia una collaborazione con la Royal Air Force, ma nel corso del secondo conflitto mondiale fornisce orologi a tutte le maggiori aeronautiche militari, dalla Luftwaffe alla United States Air Force. Il celebre modello Navitmer, entrato in produzione nel 1952, mostra nel quadrante, oltre alla data, l’angolo di salita e quello di discesa e permette di calcolare il consumo di carburante e la velocità media.
Oggi questi modelli sono affiancati da orologi digitali e smartwatch. Questi dispositivi, più intuitivi ed economici, non sembrano però voler soppiantare l’orologio da polso classico, che rimane preferibile per molti, intenditori e non.
FONTI
Bernhard Roetzel, il gentleman. Il manuale dell’eleganza maschile, Gribaudo, 2013, pp. 227-231