Il celebre scrittore catalano Carlos Ruiz Zafón si è spento a Los Angeles venerdì 19 giugno 2020, a soli 55 anni, a causa di un cancro.
A darne la triste notizia è il suo editore spagnolo Planeta, che onora la memoria di Zafón specificando quanto il loro rapporto professionale si fosse trasformato, nel corso di vent’anni di collaborazione, in una meravigliosa amicizia. Sul profilo Twitter dello scrittore la notizia del decesso è accompagnata da una delle sue frasi più celebri:
Ogni libro, ogni volume che vedi, ha un’anima. L’anima di chi l’ha scritto e l’anima di chi l’ha letto, vissuto e sognato.
L’ombra del vento
Zafón è stato uno degli autori spagnoli più letti al mondo. L’ombra del vento, il bestseller che più di tutti ha determinato la sua fama, ha venduto più di 15 milioni di copie in tutto il mondo, di cui oltre un milione solo in Italia. L’enorme successo del romanzo ha portato alla nascita di una quadrilogia intitolata Il Cimitero dei libri dimenticati, composta da L’ombra del vento, Il gioco dell’angelo, Il prigioniero del cielo e Il labirinto degli spiriti.
Carlos Ruiz Zafón può essere considerato tra gli ideatori di un particolare sottogenere di letteratura che, sempre ambientata nella sua amata Spagna, esalta il potere magico – quasi miracoloso – dei libri. Ma la narrativa fantastica non fu la sua unica vocazione: nei primi tempi della sua carriera, infatti, Zafón si occupò anche di letteratura per ragazzi, nata con La Trilogia della Nebbia.
la vita di un uomo si divide essenzialmente in tre periodi. Nel primo, non si pensa nemmeno che si invecchierà, né che il tempo passi, né che, dal giorno in cui nasciamo, camminiamo verso un’unica fine. Passata la prima gioventù, inizia il secondo periodo, in cui ci si rende conto della fragilità della propria esistenza, e quella che all’inizio è una semplice inquietudine va crescendo dentro come un mare di dubbi e incertezze che ti accompagnano per il resto dei giorni. Per ultimo, nel finale della vita, si apre il terzo periodo, quello dell’accettazione della realtà e, di conseguenza, della rassegnazione e dell’attesa.
Il principe della nebbia
A Los Angeles, luogo del decesso, lo scrittore lavorava da anni come sceneggiatore, un’altra delle sue grandi passioni con la quale avrebbe senz’altro aperto le porte di altri, emozionanti, mondi fantastici.
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