L’evoluzione della gonna: un must have nell’armadio

Pur avendo quasi settemila anni, la gonna rimane ancora oggi uno dei capi più amati dalle donne. In denim, corta, svasata, a tubino o a portafoglio: comunque la si voglia portare, piace a tutte e si adatta a qualsiasi stile. Ma quando è nato l’uso di questo capo così moderno? Forse sarà difficile da credere, ma un indumento molto simile alla gonna veniva già utilizzato nel 5 mila a.C. con le civiltà mesopotamiche (veniva chiamato “kaunakès”) per ripararsi dal freddo. Piano piano la gonna si è evoluta, al passo con i tempi; prima lunga, poi più corta, allungandosi e poi accorciandosi nuovamente, con diversi tessuti e stampe. Ecco il percorso della gonna dall’Antico Egitto ad oggi.

Dal peplo fino al 1500

Gli egizi (sia uomini che donne) indossavano gonne in lino di varie lunghezze a seconda dello status sociale a cui appartenevano; i semplici cittadini avevano una gonna corta e aderente, mentre i nobili e i faraoni ne indossavano una lunga e ampia, ricca di ornamenti e decori. In questo periodo quindi la gonna non era un semplice capo, bensì rappresentava l’appartenenza ad una ben precisa classe sociale. A differenza dell’Antico Egitto, a Creta, famosa isola dell’antichità greca, gli uomini e le donne portavano una lunga veste chiamata peplo che verrà adottata poco dopo anche dai romani. Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente (476 d.C.), i romani entrarono in contatto per la prima volta con i barbari, che non indossavano gonne, bensì pantaloni; questa differenza si poteva già identificare come un iniziale cambiamento nei confronti della gonna, che cominciò ad essere vista già come un indumento esclusivamente femminile. È nel 1500 però che questa distinzione fra abbigliamento maschile e femminile si fece sentire di più; ogni cultura (italiani, inglesi, francesi, spagnoli) rivisitò la gonna facendola propria, inserendola a pieno nel periodo culturale del momento.

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Un capo in continua evoluzione

Nel 1600 la gonna ritornò ad essere simbolo dello status sociale; se era lunga, la proprietaria apparteneva ad una famiglia benestante. Le nobildonne infatti sfoggiavano gonne a campana, voluminose, con moltissimi ricami in tessuti pregiati e inserti preziosi. La svolta decisiva però avvenne un secolo dopo, nel 1700, quando nacque il vero concetto di gonna che intendiamo noi oggi; la gonna si era alleggerita sempre di più, incarnando i nuovi valori della Rivoluzione Francese, che mostrava delle donne forti e indipendenti, libere dalle regole imposte dalla società. In epoca vittoriana il volume delle gonne tornò ad essere sproporzionato, aumentando sempre di più, e si iniziò ad usare la crinolina, una struttura rigida che veniva indossata sotto alle gonne per dare l’effetto del volume. Per fortuna nel secolo successivo la crinolina viene definitivamente abbandonata e. con l’inizio del XX secolo. nacque il tailleur, insieme agli ideali di femminismo, emancipazione e indipendenza.

La minigonna e la gonna-pantalone

Negli anni Venti Coco Chanel iniziò ad accorciare sempre di più i tailleur, composti da gonna plissettata e cardigan. Vent’anni dopo Dior introdusse un’ulteriore novità: la gonna-pantalone, un mix fra eleganza e comodità che univa la lunghezza dei pantaloni alla sensualità della gonna. Negli anni Sessanta Mary Quant inventò la minigonna, ed in contemporanea vennero creati capi dai tagli geometrici tipici del movimento hippy. Dagli anni Settanta in poi la gonna assunse forme sempre più diverse fra loro e vennero utilizzati moltissimi tessuti adatti a tutte le occasioni.

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La quotidianità

Insomma, negli anni questo capo ha subìto moltissimi cambiamenti: si è fatto portatore di ideali, ma anche simbolo dello status sociale, si è accorciato e poi allungato, ha cambiato tessuto anno dopo anno, fino ad arrivare al XXI secolo. Oggi ormai la gonna è entrata nella nostra quotidianità; adatta a tutte le stagioni, è un capo così versatile che può essere indossato davvero in qualsiasi occasione e può essere abbinato a qualsiasi look. Pur essendoci moltissimi tipi di gonna, un posto speciale lo occupano due tipologie di gonna: il “kilt”, gonna in tartan indossata dagli uomini scozzesi, e il “sarong”, stoffa di cotone drappeggiata attorno alla vita e indossata sia dagli uomini che dalle donne, di origine malese. Di varie forme, la gonna si adatta benissimo a qualsiasi tipo di fisico; può esaltare il punto vita, le gambe e la fisicità stessa di chi la indossa, basta sapere come e a cosa abbinarla!


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