Social, chat, incontri virtuali: che cosa n’è rimasto della realtà effettiva? Quella fatta di difetti e imperfezioni ma allo stesso tempo concreta, sensoriale e in grado di dare emozioni autentiche. La memoria degli smartphone e dei computer sembra racchiudere il nostro io, diventandone quasi un surrogato. Il vero problema è quando non si sa più distinguere la realtà autentica dalla rappresentazione di essa in formato digitale. Questa estraniazione ricorda quella vissuta dai militari di rientro dai vari conflitti. Essa si manifesta come un continuo alternarsi di scene vere ad allucinazioni mentali. Tutto ciò viene raccontato su una base di pop psichedelico moderno dai Post Nebbia nel loro nuovo singolo Vietnam.
Chi sono i Post Nebbia
Stiamo parlando di una giovane band originaria del padovano. Al centro del progetto, c’è l’immaginario psichedelico di Carlo Corbellini, classe ‘99. Il primo lavoro autoprodotto dei Post Nebbia risale a maggio 2018. Si tratta di Prima stagione, un album di 7 tracce in cui il gruppo mette già in mostra le varie preferenze di genere. Spiccano gli elementi della scuola psichedelica internazionale, con forti richiami al sound di varie band prestigiose quali i Tame Impala e gli Arctic Monkeys. Le componenti psichedeliche, però, vengono rimescolate per dare vita a uno stile nuovo, elettronico, caratterizzato da ritmi più serrati e atmosfere funk. Inoltre, nonostante le innovative sonorità più internazionali che del Belpaese, i Post Nebbia cantano in italiano.
Questa attenta ricerca di una propria identità porta a canzoni che raccontano per immagini, capaci creare suggestioni dai toni surreali. Purtroppo, Prima stagione non riesce subito a farsi notare, sembrando un album destinato a scomparire. Invece, dopo qualche mese dall’uscita, alcuni appassionati del genere psichedelico e delle sue contaminazioni notano i Post Nebbia. I ragazzi vengono così segnalati come una delle realtà più promettenti e sottovalutate del 2019. Questa prima reazione positiva trova conferma a marzo 2020, quando esce un brano inedito della band, Televendite di quadri. Tra ironia e serietà, il giovane gruppo padovano descrive l’alienazione che si vive tutti i giorni attraverso la televisione. Si ritrova questo tema, declinato in sfumature diverse, anche in Vietnam, il nuovo singolo pubblicato per Dischi Sotterranei e La Tempesta Dischi. Il pezzo, uscito il 30 aprile 2020, anticipa il nuovo album dei Post Nebbia.
Vietnam e l’evasione dalla realtà attraverso uno schermo
Da anni si parla del distacco che si è venuto a creare tra la realtà e l’apparenza. Questa distanza è stata amplificata dagli schermi, diventati ormai componente irrinunciabile della vita di ognuno. Ciò che colpisce di Vietnam non è tanto il tema in sé della canzone. Sorprende il fatto che a cantarlo siano proprio dei Millennials, una band di giovanissimi che con il mondo virtuale entra più in contatto di chiunque. Inoltre, spicca il modo in cui i Post Nebbia trattano l’argomento. L’incapacità di distinguere la realtà dalla sua proiezione digitale è associata all’estraniazione da stress post-traumatico provata dai militari dopo il conflitto in Vietnam – e non solo.
Il disturbo da stress post-traumatico in psicologia e psichiatria è l’insieme delle forti sofferenze psicologiche che conseguono ad un evento traumatico, catastrofico o violento. È denominato anche nevrosi da guerra, proprio perché inizialmente riscontrato in soldati coinvolti in pesanti combattimenti o in situazioni belliche di particolare drammaticità, o anche come conseguenza di atti di mobbing.
Il sound che accompagna questo ritratto della società moderna segue alla perfezione l’evoluzione della band messa in atto dopo Prima stagione. Ci sono i synth, il basso dal ritmo funk ben scandito e i richiami alla musica psichedelica. Questi elementi messi assieme danno origine a un’atmosfera Lo-Fi, sfuocata e surreale. Sin dal primo ascolto porta in una dimensione parallela, che attrae ma allo stesso tempo allontana. Vietnam sembra un’allucinazione in musica per ricalcare quello che è diventata oggigiorno la realtà di molti.
Anche il videoclip riproduce l’effetto estraniante della canzone. Sullo sfondo compaiono immagini di un filmato originale della guerra del Vietnam. In primo piano, invece, si alternano dei ragazzi che guardano direttamente in macchina. Quest’ultimi, all’apparenza sereni e allegri, mostrano espressioni stralunate e prive di qualsiasi contatto con ciò che li circonda. Esattamente ciò che succede se si scambia del tutto la propria umanità e concretezza con un mondo virtuale.
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Copertina e immagine gentilmente fornite da Conza