Il Canada è stato recentemente colpito da quella che è stata definita la strage più grave nella storia del Paese. L’insostenibile peso sulla coscienza delle perdite umane subite ha costretto il Primo Ministro Justin Trudeau a vietare l’uso di 1.500 modelli di armi da fuoco d’assalto.
La strage più grave nella storia del Paese
Fra sabato 18 e domenica 19 aprile, nella provincia canadese della Nuova Scozia, ha avuto luogo un drammatico massacro che è arrivato a contare ventidue vittime più l’attentatore stesso. L’autore della strage si chiamava Gabriel Wortman, un cinquantunenne cittadino di Portapique.
Le prime segnalazioni relative l’accaduto risalgono a sabato sera quando la polizia è stata informata di una sparatoria nella cittadina di Portapique, ritenuta la prima scena del delitto. Qui, Wortman ha incendiato la propria casa e quelle di alcuni vicini per poi abbandonare il luogo e dirigersi verso Halifax, città a circa cento chilometri a nord dalla sua posizione. In seguito al ritrovamento delle prime vittime dopo la segnalazione ricevuta, la polizia ha invitato i residenti della zona a rifugiarsi in casa vista la pericolosità dell’individuo.
Così è iniziata la caccia all’uomo. La polizia ha reso noti gli spostamenti dell’assalitore, identificato come parzialmente vestito da agente di polizia e a bordo di una vettura altrettanto camuffata. Gabriel Wortman, partito alla volta di Halifax, ha attaccato casualmente diverse persone durante il suo tragitto, sia in abitazioni private che in luoghi pubblici. Grazie all’uniforme e all’apparente ufficialità della vettura sulla quale viaggiava è riuscito facilmente ad avvicinare passanti e automobilisti, con l’intento, poi portato a termine, di ucciderli.
La carneficina è terminata solamente intorno a mezzogiorno di domenica quando, in una stazione di benzina a Enfield, un poliziotto ha identificato Wortman. Dopo un primo tentativo di arresto, l’artefice del massacro è stato dichiarato morto in seguito a una sparatoria con la polizia. È proprio lui la ventitreesima vittima della strage più grave nella storia del Canada.
Stando a quanto dichiarato, l’attacco di Wortman era stato probabilmente pianificato in anticipo; alcuni suoi vicini di casa hanno inoltre affermato pubblicamente che lo stesso aveva avuto problemi di alcolismo e che, a causa della pandemia da coronavirus, era stato costretto a chiudere la propria attività.
Storiche stragi in Canada
Quella descritta è solo l’ultima delle stragi che negli anni passati hanno messo in ginocchio il Paese. Le più recenti sono la strage avvenuta a Toronto nel 2018, la quale ha contato dieci vittime investite da un uomo ,e la sparatoria avvenuta in una moschea a Quebec City nel 2017, nella quale sono morte sei persone per mano di quello che è stato definito un attacco terroristico. In quest’ultimo caso, l’arma utilizzata dall’assalitore era un fucile VZ-58, vietato dalla legge appena introdotta in seguito all’ultimo drammatico episodio.
Prima del 19 aprile 2020, la strage più grave nella storia del Canada era quella risalente al 1989, e conosciuta come Massacro del Politecnico di Montréal. Uno studente, munito di una carabina automatica ottenuta legalmente, ha sparato a ventotto persone uccidendo quattordici donne prima di suicidarsi. L’evento è stato definito il primo femminicidio di massa dichiarato.
Justin Trudeau: Stop alle armi da fuoco d’assalto
In data venerdì 1 maggio, il Primo Ministro canadese Justin Trudeau ha mantenuto fede alla promessa fatta nel 2015 nel corso del suo primo mandato, relativa la riduzione delle armi acquistabili sul territorio. In seguito alla gravissima strage avvenuta fra il 18 e il 19 aprile, il Primo Ministro canadese ha annunciato l’immediata entrata in vigore di una legge che vieta l’uso, la vendita, il trasporto e l’importazione di 1.500 modelli di armi da fuoco d’assalto. Gabriel Wortman infatti, autore della strage descritta, era in possesso di varie armi fra cui un fucile d’assalto, senza alcuna licenza.
Agli attuali possessori delle armi vietate dalla legge sarà concessa un’amnistia di due anni, durante i quali verrà introdotta un’apposita legge che permetterà loro di vendere le proprie armi allo Stato. Al momento, secondo le stime del governo canadese, le armi già in circolazione nel Paese sarebbero circa centomila; senza considerare le pistole, non incluse nel nuovo provvedimento restrittivo.
Con la restrizione di vendita imposta ora dovrebbe essere molto più difficile procurarsi armi di tipo militare. La speranza è che ciò ponga termine alla scia di stragi che per anni ha ucciso in primis le vittime coinvolte ma anche l’anima di un’intera nazione.