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Drive-in e pandemia, la storia ci offre una soluzione?

L’emergenza sanitaria di questi giorni ha costretto anche il mondo dell’intrattenimento ad uno stop improvviso: cinema e teatri hanno momentaneamente chiuso, in attesa di nuove indicazioni dalle istituzioni competenti. Se apparentemente sembra essere tutto fermo, sotto sotto i vertici dell’industria dello spettacolo hanno continuato a lavorare, andando alla ricerca di soluzioni alternative per cercare di far ripartire il loro lavoro nonostante le condizioni a cui il Covid-19 ci ha costretti. Una delle possibili soluzioni che fin da subito è stata messa in campo è quella del cinema drive-in. Trasferire le sale cinematografiche in parcheggi all’aperto da raggiungere direttamente con la propria auto potrebbe essere un metodo efficace per mantenere le distanze e riuscire a godersi un film. Tornare al passato potrebbe dare una svolta al nostro futuro: allora, da dove nasce il cinema drive-in?

La mamma è sempre la mamma

L’anno è il 1933, vicino a Philadelphia, Stati Uniti. Richard Hollingshead, venditore di pezzi di ricambio per auto, decise di aprire il primo cinema drive-in: in poco tempo, si moltiplicarono e divennero un successo incredibile per gli anni seguenti. L’idea nacque da una richiesta della madre di Mr. Hollingshead che aveva difficoltà ad utilizzare le poltroncine dei teatri dell’epoca a causa della sua forma fisica. Proiettando il film su un telo, la madre riuscì a godersi un film direttamente dal sedile della sua automobile.

Il successo

L’idea piacque anche ai vicini e Richard decise di migliorare il suo progetto per farne un’attività e promuovere un tipo di cinema che fosse accessibile a tutti, anche a livello economico. Infatti, bastavano pochi soldi per godersi una bella serata davanti allo schermo e i guadagni per i gestori erano assicurati. La moda del drive-in esplose letteralmente negli anni Cinquanta e ancora oggi i cinema all’aperto sono considerati un simbolo della moda di quell’epoca, una tendenza che però ben presto vide il suo tramonto.

Con lo sviluppo di nuove tecnologie del suono e di qualità dei video e l’ingrandirsi delle città, lentamente i cinema drive-in sono diventati oggi un ricordo: tuttavia in alcune città esistono ancora, anche se in numero limitato.

Riscoprire le mode passate

Eccoci ricatapultati nel presente: quei tempi sembrano ormai lontani e il termine “drive-in” è stato messo in cantina accanto al resto del vocabolario vintage. D’altronde, perché mai dovrebbe tornare in qualche modo utile? Succede però che all’improvviso il mondo sia costretto a tirare il freno a mano a causa della pandemia globale che ha costretto allo stop anche l’industria dello spettacolo. E allora che si fa? Si tornano a riscoprire usanze e abitudini dimenticate per cercare di ricavare qualcosa di buono e trovare una soluzione, anche solo un surrogato provvisorio. 

Dagli USA in Italia

Ecco allora che il mondo del cinema prova a riscoprire le vecchie tradizioni. Negli Stati Uniti, alcuni drive-in sono ripartiti e per ora sembra che l’idea funzioni, regalando agli spettatori una piccola evasione dalla situazione di blocco che ci circonda. L’idea non ha tardato ad attraversare l’oceano ed è arrivata anche da noi. Sono già molte le città italiane che stanno pensando di aderire a progetti per promuovere eventi drive-in: per il cinema questo potrebbe rappresentare una svolta.

Dubbi e futuro

Mentre per concerti ed eventi live potrebbero esserci ancora numerosi dubbi sia a livello logistico che di qualità dell’esperienza, per il mondo del cinema sarebbe un’opportunità da cogliere al volo. L’industria potrebbe ripartire, sempre con le dovute accortezze, e il pubblico avrebbe qualcosa con cui distrarsi.

Restano ancora molte cose da vedere, tuttavia il cinema drive-in resta un’ipotesi da considerare, con i suoi pro e i suoi contro: al momento in Italia gli organi competenti sono ancora al lavoro, ma presto potrebbero esserci nuovi sviluppi, chissà che gettare uno sguardo alla storia non possa aiutarci a trovare qualcosa di alternativo per l’immediato futuro.

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