Gli Occhi Degli Altri

Gli occhi degli altri, tra nostalgia e sogni

Gli emo stanno tornando, più forti che mai: si era già capito con la reunion dei My Chemical Romance sui palchi, a sei anni dalla separazione, e si riconferma con il ritorno della band Gli occhi degli altri. Finora il 2020 non è stato molto clemente, ma in termini musicali si prospetta un anno indimenticabile: e se non ci credete, vi presentiamo questi quattro ragazzi e il loro ultimo singolo Sonnambuli.

Quel ramo del lago di Lecco…

Si tratta di una promettente band che nasce nel 2016 a Lecco (come se non si fosse già capito) con l’EP Di fronte al lago, prodotto da Andrea Maglia dei Tre Allegri Ragazzi Morti. Nonostante la presentazione iniziale, inserirli nel genere emo è molto probabilmente riduttivo. Certo, presentano molti elementi di questo tipo di musica, ma le loro canzoni racchiudono in sé anche pop, rock alternativo e venature dreamy. Una combinazione sicuramente vincente, che ha permesso loro di collaborare e condividere palchi con artisti di un certo calibro, come i Marta sui tubi, Generic Animal o i Voina, dove lo scorso 21 febbraio hanno presentato diversi brani in chiave acustica.

Ascoltando i loro pezzi sembra quasi di poter toccare con mano gli anni della propria adolescenza, riviverli e rimpiangerli fino alla fine. Se prendiamo canzoni da Di fronte al lago come Naif o Nebbia, tornano alla mente i primi amori, le uscite con gli amici, le emozioni che non sempre si è riusciti ad esprimere.

Ho sistemato un po’ di vecchi oggetti
Preziosi per me, ma senza valore
Guardo con insistenza un’immagine
Un paesaggio
Chiudo gli occhi
E lascio semplicemente che il buio prenda forma.

È un mix che inizialmente potrebbe disorientare, far sentire contemporaneamente decine di sentimenti tutti diversi, eppure già dopo il primo brano ci si sente a casa. Pura poesia.

Non ci annoieremo mai: il secondo EP

La musica de Gli occhi degli altri profuma di nostalgia, amore e ricordi, e Non ci annoieremo mai è forse il disco che – finora – ha più saputo dimostrarlo. Il titolo è ripreso da un verso ricorrente nell’ultimo brano dell’EP, Lo-Fai. Al primo ascolto lo stile sembra diverso, più soft, ma con la seconda parte del pezzo (così come negli altri brani), in un crescendo di ritmi e intensità del suono, si capisce che sono sempre gli stessi quattro ragazzi, maturati ma fedeli al loro sound.

Non è lo stile emo dei Gomma, né quello puramente rock dei Verdena: forse è un connubio tra i due, ma sicuramente anche molto di più. È un inno pieno di energia a quegli anni in cui tutto sembra possibile, in cui a ogni momento di noia se ne alterna uno di frenesia. Dove amore, odio, rabbia e tristezza si fondono per formare qualcosa di meraviglioso, come in Smetto Ieri o Piove Dentro.

Se continuiamo a correre

Corri senza di me

Siamo senza orizzonte

Tu corri senza di me.

Si potrebbe dire che l’intera discografia della band sia una capsula del tempo, che farebbe vivere a chiunque un flashback ascoltandone i pezzi. Sono i classici brani da mettere in macchina a tutto volume durante un lungo viaggio, o da suonare davanti a un falò cantandole a squarciagola con gli amici. Anche ascoltarle da soli, però, ha un suo effetto: ogni parola ti entra nel cuore, lo strappa e finisce per rimetterlo al suo posto. Una volta finito di ascoltare si dovrebbe essere tornati alla normalità, eppure si sente che non è affatto così. Su questa scia è stata creata e pubblicata lo scorso 20 marzo 2020 Sonnambuli.

Il preludio del ritorno

Sonnambuli è, molto semplicemente, una canzone che sa di sogni e speranze. Come Non ci annoieremo mai riprende il tipico sound della band, ma allo stesso tempo si presenta come un pezzo fresco, che ricorda vagamente le ballad dei The Cure.

Trasporta l’ascoltatore in un’altra realtà, che sa di amori giovanili e tipiche fughe adolescenziali: anche in questo caso, nostalgia è la parola chiave. Sembra il classico pezzo perfetto per la soundtrack di film come Noi siamo infinito, in cui la libertà e la voglia di vivere – soprattutto insieme alle persone a cui si tiene – sono particolarmente esaltate. Tra “sigarette che si rompono nei jeans” e il guardare la persona amata “riflessa nello specchio del bagno“, ripercorrere la propria giovinezza ascoltando questi ragazzi è davvero un piacere.

Ora sai che c’è?

Che ora ti penso sempre dopo ogni caffè

E che passo le notti 

A cercare me stesso nel lato del letto

Dove dormivi tu.

Che Sonnambuli sia il preludio di una nuova era de Gli occhi degli altri? Noi de «Lo Sbuffo» ce lo auguriamo, sicuri del fatto che la band abbia del potenziale consistente.

FONTI

Materiale gentilmente fornito da Conza

CREDITS

Copertina e immagini gentilmente fornite da Conza

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