“Together At Home”: la musica a distanza che unisce

Se solo a gennaio ci avessero detto che rischiavamo di non poter partecipare a un concerto per quasi un anno, sicuramente non ci avremmo creduto. Eppure, l’emergenza Coronavirus ci sta insegnando che, purtroppo o per fortuna, nulla è impossibile. Così, tra tutte le rinunce che il COVID-19 ci sta costringendo a fare, gli appassionati di musica devono probabilmente dire addio a qualsiasi evento live fino agli ultimi mesi di questo funesto 2020. Sembra più facile a dirsi che a farsi. Infatti, per tutti coloro la cui vera felicità è raggiungibile solo sotto a un palco, con il rimbombo delle casse e quell’atmosfera unica nel suo genere, si sta rivelando un’autentica sfida. Fortunatamente diversi artisti stanno dando vita a dirette sui social. Si esibiscono e cercano di portare ugualmente le loro canzoni nelle case di fan e non. Tra le tante iniziative, spicca quella di Together At Home, che dimostra come la musica unisca anche a distanza.

L’origine dell’iniziativa

Together At Home nasce da una collaborazione molto importante, quella tra Global Citizen e l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Per chi non lo conoscesse, Global Citizen è un movimento nato e portato avanti da persone, cittadini appunto, provenienti da tutto il mondo. Il loro scopo principale è quello di porre fine all’estrema povertà, in cui versano ancora troppi popoli, entro la fine del 2030. Sulla piattaforma riservata ai vari membri si possono trovare le diverse iniziative che Global Citizen s’impegna a portare avanti, oltre agli obiettivi già raggiunti e i riconoscimenti di coloro che sono riusciti in questi anni a portare dei cambiamenti.

Ovviamente, una community così all’avanguardia non poteva restare indifferente alla situazione drammatica odierna. Così, a metà marzo, è partita una delle rassegne musicali virtuali più vaste di sempre. Essenzialmente, Together At Home è nata come un hashtag e un trend sui social, in particolare Instagram. Dato il caloroso sostegno da parte di numerosi cantanti internazionali, è entrata subito in tendenza. Le varie dirette sono state seguite da migliaia di persone e questo successo raggiungerà l’apice il 18 aprile, con un grande evento organizzato da Lady Gaga.

Gli artisti di Together At Home

Tra i primi cantanti a partecipare c’è stato Chris Martin, frontman dei Coldplay, da solo con la sua chitarra e il piano. Si è esibito in molti dei suoi successi come A Sky Full Of Stars, Trouble, Viva la Vida. Ha accettato richieste e consigli dagli utenti che lo seguivano in tempo reale.

Lo stesso ha fatto John Legend, accompagnandosi solo con il suo pianoforte e sorprendendo tutti con la partecipazione della moglie Christine Teigen e la figlia Luna. Sempre molto apprezzata e amata anche la performance di Shawn Mendes e Camila Cabello. La giovane coppia ha regalato su Instagram un live acustico con canzoni del proprio repertorio e cover, tra cui Kiss Me di Ed Sheeran.

Dopo di loro, molti altri hanno dato vita a un mini live virtuale: da Hozier a Emeli Sandé, fino a Wesley Keith Schultz dei The Lumineers. Il 18 aprile, invece, andrà in onda un unico grande concerto, One World: Together At Home. L’evento non sarà più su Instagram, ma sui principali canali TV statunitensi e in streaming sul sito di Global Citizens. One World: Together At Home costituisce non solo una diretta musicale, ma un’autentica celebrazione di tutti coloro che stanno lavorando in prima linea per sconfiggere la pandemia e di chi è stato colpito dal virus. Lady Gaga curerà la direzione artistica e ha già raccolto 35 milioni di dollari per dispositivi di protezione e kit per i test in tutto il mondo.

È un onore aiutare a curare questo enorme evento, che si svolgerà il 18 aprile. Mi esibirò anche io. Vogliamo puntare i riflettori sulla comunità globale e celebrare il potere dello spirito umano.

Insieme a lei saranno presenti Alanis Morrisette, Elton John, Andrea Bocelli, Paul McCartney, Stevie Wonder, Billie Eilish, Lizzo, Billie Joe Armstrong e tanti altri. Un appuntamento davvero imperdibile.

Un Live Aid 2.0

together at home

Uno schermo non potrà mai sostituire l’essere in un club, in un palazzetto o in uno stadio. Restare in collegamento e seguire una diretta dei propri artisti preferiti con i nostri amici non sarà mai come cantare con loro, ballare e abbracciarli sui nostri brani del cuore. Questo è un dato di fatto e nessuno potrebbe negarlo.

Tuttavia, eventi come il Together At Home sono l’ennesima dimostrazione di come sotto l’egida della musica si possano unire popoli e Paesi. Ricorda l’indimenticabile Live Aid del 13 luglio 1985. In quel caso, quasi un centinaio di cantanti – tra solisti e band – si era esibito per una causa comune: la raccolta fondi contro la carestia in Etiopia.

Organizzato da Bob Gedolf, il Live Aid si svolse in due città diverse divise da un oceano: Londra, presso lo stadio di Wembley, e Philadelphia, al John F. Kennedy Stadium. I concerti registrarono oltre le 160.000 presenze e i soldi raccolti superarono di molto le aspettative.

Oggi per il Together At Home non si possono acquistare i biglietti e non bisogna recarsi in uno stadio, ma vivere e godere della musica live che questo periodo ci può offrire solo via schermo significa ugualmente fare la storia. La segna chi, un giorno, potrà dire di aver sorriso davanti a un impacciato Chris Martin che tentava di capire se la diretta fosse partita o meno. Chiunque ricorderà gli One Republic riuniti in un salotto, dove facevano fatica a rientrare tutti nell’inquadratura. Chi avrà cantato con Niall Horan, Shawn Mendes e Camila Cabello, o con Gloria Gaynor. Altri invece, con Dan Smith dei Bastille, John Legend o Stevie Wonder. Tutti loro potranno affermare di aver portato un piccolo ma significativo cambiamento nella storia dell’umanità. Infine, sarà evidente, ancora una volta, il potere di quella cosa complessa chiamata musica, in grado di unire a distanza.

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