Mina Anna Mazzini, in arte Mina, nasce il 25 marzo 1940 a Busto Arsizio. La famiglia è originaria di Cremona, e quando Mina compie tre anni torna nella città natale.
Il suo debutto musicale risale al 1958. Mina si trova a Forte dei Marmi, quando, in un locale, canta la canzone Un’anima pura. Subito la cantante attira l’attenzione dei presenti. A ottobre di quell’anno inizia a cantare con gli Happy Boys, fino a quando viene notata dal produttore discografico David Matalon. Matalon le propone di incidere dei brani in italiano sotto il nome di Mina, mentre in inglese utilizza lo pseudonimo di Baby Gate.
Più tardi Mina fonda il complesso dei Solitari e con loro inizia ad apparire per le prime volte in televisione. L’interpretazione della canzone Nessuno di Wilma De Angelis, le fa ottenere il titolo di “regina degli urlatori”.
Nel 1960 partecipa a Sanremo con il brano Il cielo in una stanza. In seguito ottiene il programma sulle reti Rai intitolato Sentimentale. Sarà il programma tv Studio uno a farla entrare definitivamente nella storia.
Dopo una pausa dalle scene televisiva causata dalle polemiche per il figlio avuto con l’attore Corrado Pani, Mina torna sugli schermi e nel 1967 apre la propria etichetta discografica. Dal 1970 inizia le fortunatissime collaborazioni con Battisti e Mogol. Con loro canterà Insieme, Io e te da soli e Amor mio. Tra i maggiori successi di questi anni ricordiamo inoltre Grande grande grande e Parole parole.
Dopo il periodo dello show Mille Luci insieme alla Carrà, Mina inizia ad allontanarsi dal palco e
Mina è assente dalle scene dall’agosto del 1978.
La sua produzione musicale però non si arresta. L’artista pubblica regolarmente i suoi album, tutti di grande successo, accompagnati dalle raccolte e dai remake delle sue canzoni e di quelle dei suoi colleghi. Le collaborazioni e le sperimentazioni continuano e Mina non smette di conquistare tutti con la sua voce.
Mauro Balletti: il fotografo di Mina
Da quando Mina si è ritirata, l’unico a cui è stato concesso di fotografarla è Mauro Balletti, pittore e fotografo milanese. La collaborazione tra i due nasce nel 1972, quando Mina nota il fotografo durante le riprese per uno spot televisivo.
Lei gli chiese di scattarle alcune foto e da quel momento Balletti diviene il suo fotografo e realizzatore della maggior parte delle copertine di dischi e vinili della cantante.
I due lavorano insieme ormai da decenni e hanno utilizzato le tecniche artistiche e digitali più all’avanguardia per realizzare foto mai scontate. Ogni copertina è un’opera d’arte che rispecchia la preziosa voce e la personalità (o per meglio dire, le personalità) di Mina.
Balletti ha infatti sperimentato modifiche, manipolazioni e incroci sulle immagini per crearne di nuove. Tra quelle realizzate senza l’utilizzo del digitale ricordiamo la copertina di Canarino Mannaro del 1994. Balletti ha infatti unito un frame di una cassetta VHS con una stampa del Settecento creando un’immagine nuova di Mina.
I due sono stati anche i primi a creare una copertina con un’immagine digitale:
Siamo stati i primi a creare una copertina con un’immagine digitale, Sorelle Lumière, nel 1992, con un Mac, quando per salvare un’immagine da trenta mega, ci volevano sette minuti e andavamo a bere un caffè.
Questo mondo di immagini creato da Balletti viene definito Neorealismo magico.
La collaborazione con Gianni Ronco
Un altro artista che da anni segue Mina nella sua carriera è Gianni Ronco. L’illustratore collabora con lei insieme a Marco Balletti da ormai 50 anni per la realizzazione delle sue copertine.
La prima copertina da lui realizzata è stata quella di Insieme, brano del 1970. Nella copertina vediamo il volto di Mina circondato da colori. L’immagine è stata realizzata da Ronco riproducendo un’immagine della cantante trovata su un giornale e spruzzandovi del colore attorno.
Una Mina senza capelli e senza pupille appare invece sulla copertina di Attila. Nell’immagine del 1979, mina assume le sembianze di una sorta di testa di gesso con le labbra macchiate di colore da un lecca
Egli fece anche la copertina di Caterpillar del 1991. Per questa copertina Ronco ha realizzato una Mina extra-large somigliante alle opere di Botero. In quegli anni molti erano infatti gli infelici dibattiti sul suo peso corporeo. Ronco volle sdrammatizzare e provocare proprio attraverso questa immagine che, come le altre, è passata alla storia.
Le canzoni, le foto e i videoclip di Mina restano ancora oggi fonte di ispirazione per le star della musica internazionale e per tutti coloro che vengono colpiti dal suo stile e dalla sua voce.