L’immigrazione è un tema molto ampio, al centro di grandi dibattiti fra le potenze di tutto il mondo.
Nel 2013 è iniziata quella che è stata denominata “crisi migratoria”: in questo periodo il numero dei migranti è cresciuto molto e la principale meta che cercano di raggiungere è l’Europa. I viaggi delle persone che fuggono dal proprio paese d’origine alla ricerca della salvezza è un viaggio dalla durezza indescrivibile, fatto di perdite e grandi sofferenze. Malgrado ciò migliaia di persone rischiano la propria vita per realizzare il loro sogno, ovvero raggiungere l’Europa.
Molti di loro scappano per motivi politici, economici o di guerra. Alcuni tentano la via della libertà attraversando per interminabili giorni il deserto e poi il mare, ma non sempre le cose vanno come ci si aspetta.
Sicuramente, il mar Mediterraneo ha visto molte persone che hanno tentato di cambiare la loro condizione di vita ma che non ce l’hanno fatta. Il loro sogno di raggiungere l’Europa è stato infranto dalle onde dell’inumanità.
A tal proposito, nel 2015 nel Mediterraneo affondarono cinque imbarcazioni, che trasportavano 2000 migranti circa. Si sono contati 1200 morti. Questo è solo un esempio fra i tanti.
Le zone di provenienza dei migranti sono principalmente l’Africa, Medio Oriente e Asia Meridionale. In Siria, ad esempio, le persone che tentano di scappare dalla guerra cercando di passare dalla Turchia per riuscire a raggiungere la Grecia. Di conseguenza, alcune super Potenze Europee, per bloccare il flusso migratorio hanno firmato un accordo con il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
Recentemente, dopo l’uccisione di 33 militari turchi in Siria sostenuta dalla Russia, il governo di Erdogan ha ordinato alla guarda costiera di non fermare più i profughi che vogliono fuggire dall’Anatolia verso l’Europa, violando così l’accordo. Questo è ciò che oggi sta accadendo. L’accoglienza e l’integrazione di questi popoli sembra qualcosa di molto lontano.
L’Italia è uno dei paesi Europei che sta cercando di bloccare in flusso migratorio, ma non è sempre stato così: Nel 1991, l’Italia ha accolto migliaia di immigranti albanesi partiti con la nave mercantile “Vlora”. È stato l’evento più significativo della storia dell’immigrazione albanese in Italia. L’evento ha segnato la svolta per l’Italia che non era pronta ad accogliere un numero così grande di migranti, ma che lo ha fatto comunque dando loro la possibilità di realizzare il loro sogno.
In ogni caso, queste persone hanno avuto la possibilità di migliorare la propria vita. Hanno avuto la possibilità di integrarsi, cosa che oggi pare impossibile o molto difficile. Forse ricordarsi quest’ atto di accoglienza ci può dare qualche speranza, affinché vengano effettuate politiche di integrazione e di accoglienza adeguate. Riuscire ad integrarsi all’interno di una comunità diversa dalla propria è un processo che parte da sé stessi, che parte soprattutto dalla capacità dell’individuo di socializzare.
In Italia, attualmente, esistono delle associazioni come Vicini D’istanti che si occupano di cucire abiti e relazioni. Questa associazione si occupa di favorire il cambiamento della percezione dei migranti per accelerare i processi di integrazione nella società, e nel lavoro.
https://www.instagram.com/p/BxUY5s8nkLj/
L’obiettivo è anche quello di creare più occasioni di conoscenza e di scambio culturale, attraverso alcune attività come la creazione sartoriale e artistica. I materiali che vengono utilizzati sono nuovi e di recupero. Inoltre, Vengono realizzate anche sfilate e diversi laboratori tra cui quelli di formazione della lingua italiana.
Vicini D’istanti ha sede a Bologna ed è stata fondata nel 2017 da tre italiani e tre africani. La loro parola d’ordine è ricreare. Ricreare inteso come ridare una nuova vita a tessuti e materiali di scarto, inteso come svago, come lo stare insieme. Ricreare nel senso di rifarsi una vita, superare gli stereotipi.
Mamadaou è un sarto ivoriano sbarcato in Italia nel 2015 e assunto nella sartoria dopo un tirocinio formativo. L’attività della sartoria si affianca ad altri progetti come ad esempio il corso di lingua pre-patente. Questo corso serve per dare una mano ai migranti che non conoscono benissimo l’italiano in modo tale che possano riuscire a prendere la patente, utile per la ricerca di un lavoro. Mamadou e Hamadi, due dei fondatori, insegnano usando ago e filo.
I tessuti che i migranti utilizzano arrivano dalla Costa d’Avorio, Mali, Guinea e Nigeria e con questi i ragazzi creano delle collezioni con abiti coloratissimi.
https://www.instagram.com/p/B5Pmm6VnNmv/
Maddalena una delle fondatrici dell’associazione afferma “Abbiamo inventato le “narre-sfilate”, ci sono due persone un italiano e un africano, che nel ripercorrere le tappe del viaggio che i migranti fanno per arrivare in Italia raccontano quello che è accaduto. Ogni tappa del viaggio corrisponde a una tappa della sfilata”.
La sfilata rappresenta il percorso che i migranti fanno nel deserto cercando di evitare il mare che diventa una strada obbligatoria quando arrivano in Libia. Uno dei progetti più significativi dell’associazione è stata la creazione di Sardine di stoffa africana per autofinanziare il movimento “Seimila sardine”. L’obiettivo del progetto è di realizzare contesti di vita più inclusivi in grado di valorizzare le persone e la comunità.
L’immigrazione è una realtà molto forte. Attraverso iniziative, come quelle di Vicini D’Istanti si può cercare di creare un sistema d’integrazione efficacie e solido.
FONTI
CREDITS