Underground milanese, synth e timbro vocale delicato: questi sono gli ingredienti che danno vita al nuovo singolo di wLOG, Un colpo solo, che anticipa il prossimo EP in uscita in primavera. Il brano è stato presentato lo scorso 30 gennaio all’evento Partyamo, realizzato mensilmente su un tram di Milano, che, per l’occasione, viene trasformato in un club con luci colorate al neon e musica ad alto volume. Gli appassionati dell’artista hanno percorso le vie della città per due ore, accompagnati dalla sua musica e dai suoi testi. Un colpo solo, infatti, parla proprio di uno spostamento. Forse, più in generale, racconta di un viaggio intimo e personale, che diventa sinonimo di ricominciare.
Chi è wLOG?
Per chi ancora non lo conoscesse, dietro al nome wLOG si nasconde Giangiacomo Massa, cantautore milanese classe 1978. Inutile cercare un significato unanime rispetto al suo pseudonimo: è un anagramma e acronimo non ancora svelato, ma che si rifà anche al termine ben più conosciuto di vLOG. Tutto ciò che compone, infatti, corrisponde a una testimonianza in diretta – o quasi – della sua percezione e visione artistica.
La sua musica, definita da molti semplicemente indie, in realtà è un innovativo mix di elettronica, prog e pop, a cui si uniscono richiami al grande cantautorato italiano. Franco Battiato, Area, Lucio Battisti, Fabrizio De André e Paolo Conte sono solo alcuni dei suoi maestri, fonte continua d’ispirazione. Infatti, l’artista ha iniziato a soli otto anni gli studi sia di chitarra che di canto, specializzandosi, in seguito, non solo nelle nuove forme di arrangiamento, ma anche nella scrittura d’autore, attraverso corsi di poesia e cinematografia. La sua carriera comincia da componente di un gruppo che spaziava dal punk al prog. Poi, prosegue in veste di compositore di brani per altri artisti. Infine, wLOG decide di diventare l’unico protagonista dei suoi progetti musicali, grazie anche all’appoggio dei suoi sostenitori. Il suo principale obiettivo sembra essere un sodalizio tra la grande musica della tradizione italiana e le sonorità elettroniche più contemporanee.
Il primo album da solista
Da solista, wLOG ha esordito nel 2018 con un’originale trilogia di singoli, intitolata Trilogia della gassa d’Amante. Il primo brano, paDroni di sabbia, racconta di un incontro, di uno di quelli capace di lasciare il segno anche in pochi istanti. Nonostante il sound particolarmente estivo, riesce a differenziarsi dalle classiche hit grazie a immagini non convenzionali, ambientate in una realtà urbana che si trasforma in sabbia. Osmosi, invece, narra la chimica nascosta dietro a un bacio. Infine, Dispetti di carta, spezza il sogno costruito precedentemente, cantando dell’accettazione della separazione.
Nel 2019 è uscito il suo primo album eponimo, wLOG, che racchiude la Trilogia e altri sei brani inediti. Quest’anno è pronto a lanciare il suo prossimo progetto, anticipato, appunto, da Un colpo solo.
Un nuovo inizio
Un colpo solo è una canzone in equilibrio. Un sentimento forte e pregnante contrapposto alla voglia di leggerezza. Gli amati affetti quotidiani – che vanno dalla casa alla famiglia, dalla città agli amici – si oppongono al desiderio di evasione. In una situazione apparentemente in bilico, è l’amore che dà la forza per far pendere l’ago della bilancia dalla parte del rischio e del cambiamento. Alla fine, vince la ricerca di un riscatto e di una nuova avventura. Se in Dispetti di carta i ricordi facevano male, qui gli stessi diventano un singolare punto di partenza.
Immagino una canzone che faccia sognare o ricordare un viaggio, ma anche un lieto fine da porre liberamente nei propri ricordi.
Per tutti i tre minuti del brano, la melodia scorre veloce, scandita da un ritmo ben sostenuto. A questa base moderna e sperimentale, dove i synth regnano sovrani e diventano il sinonimo della sfrontatezza della periferia milanese, wLOG combina un cantato leggero e delicato, che rievoca la protezione e la tenerezza dell’infanzia. Il mood del pezzo risulta in equilibrio proprio come la situazione iniziale descritta dal testo. Infatti, se da una parte c’è la modernità, dall’altra regna un’atmosfera quasi ovattata. La canzone in sé è un crescendo: dalle prime battute più leggere e scanzonate al finale quasi etereo, in sospensione, metafora proprio di quel nuovo inizio ancora tutto da scoprire.
Materiale gentilmente fornito da Astarte Agency
Copertina e immagine gentilmente fornite da Astarte Agency