L’ironia di Tvboy ci salverà dal Coronavirus

L’Amore ai tempi del Co..vid-19. No, non è il titolo di un romanzo. È l’ultima fatica di TvBoy, l’artista italiano che ha tappezzato i muri di mezzo mondo con i suoi murales scomodi e sovversivi. Questa volta il “Bansky italiano” colpisce con un’immagine specchio di una scottante attualità che non possiamo fare finta di non vedere. Una rivisitazione insolita de Il Bacio di Hayez, con due innamorati che si scambiano effusioni amorose con mascherina sul volto e amuchina in mano. I due simboli dell’emergenza Coronavirus che sta mettendo in ginocchio molti paesi.

Tvboy
Tvboy, L’Amore ai tempi del Co…vid-19

Tvboy irrompe sulla scena facendo leva sull’effetto sorpresa, com’è solito fare: annuncia il suo nuovo lavoro con un post su Instagram, con tanto di hashtag #Milanononsiferma, lanciato dal sindaco Beppe Sala e diventato virale nei giorni scorsi. Così lo street artist italiano cerca di alleggerire questi giorni difficili, con quella spruzzata di ironia che lo contraddistingue. Un’opera di denuncia contro la “febbre” di Coronavirus che si sta diffondendo a macchia d’olio, sulla scia di un allarmismo che alimenta una psicosi, con il rischio che questa diventi ancora più contagiosa del virus stesso.

Da anni, però, i murales di Tvboy sono famosi per dividere il pubblico: c’è chi li apprezza e chi li deride. E questo non sembra fare eccezione, tanto che in meno di 24 ore è stato vandalizzato, con mascherine e amuchina cancellati. L’artista non ne fa un dramma, promettendo di continuare con il suo lavoro: “Qualcuno non l’ha apprezzato. Non c’è problema, ne farò un altro” ha scritto sul suo profilo Instagram.

Nonostante ciò, è ancora un mistero dove l’opera si nasconda nel capoluogo lombardo. Nella foto pubblicata dall’artista solo una grande parete e una pianta anonima, nulla di più: potrebbe trovarsi, potenzialmente, in qualsiasi angolo della città. I fan di Tvboy hanno riempito il post di domande sulla sua ubicazione, facendo partire una vera e propria caccia al tesoro. È una gara a chi lo trova per primo.

Un fiume in piena di provocazioni
Tvboy
Tvboy, Mobile World Virus.

Non è la prima volta che Tvboy ironizza sul Coronavirus: solo qualche settimana fa, in una via del centro di Barcellona, città di residenza dell’artista, era comparso un murales della Monna Lisa con il volto coperto fino agli occhi da una mascherina per difendersi dall’epidemia. Si intitola Mobile World Virus, con un chiaro riferimento alla sospensione del Mobile World Congress (MWC), che era previsto per l’ultima settimana di febbraio, a causa della crisi provocata dal Coronavirus a livello globale.

Al di là del Coronavirus, il tagliente rasoio della provocazione è un terreno fertile per Tvboy. Non è un caso che siano spesso personaggi noti della politica internazionale e dell’universo mediatico a finire nel suo mirino. Si ricordi il bacio appassionato tra Matteo Salvini e Luigi di Maio con alle spalle un cuore rosso, così come quello tra Kim Jong-un e Donald Trump o tra lo stesso presidente degli Stati Uniti e Papa Francesco. O ancora, la scena che ritrae il Santo Padre con nel petto un cuore arcobaleno, a sostegno della causa LGBT, e una Virginia Raggi in un’insolita veste da imbianchino mentre regge un cartello con la scritta: “Viva le buche, abbasso i murales”.

Una serie di critiche nemmeno troppo velate a chi detiene le redini dello scenario internazionale attuale, che non ha esitato a censurare le provocazioni dell’artista. Tvboy, dal canto suo, non le manda certo a dire, continuando a stupire senza sosta:

Sanno chi sono e io so che faccio. E proprio per questo, sapendo di giocare sul crinale tra ciò che è legale e ciò che invece viene considerato illegale, mi sono affidato a uno studio di avvocati. Sono loro che mi difendono quando arrivano le multe. Ma resto libero di fare la mia arte. E di provocare, senza nascondermi.

Ha dichiarato in un’intervista a Quotidiano.net.

Chi è Tvboy

E infatti Tvboy sembra fare tutto fuorché nascondersi. A differenza del suo collega Bansky, la cui identità continua a restare segreta, il writer italiano ha un nome e un cognome: Salvatore Benintende. Nato a Palermo nel 1980, si trasferisce presto con i genitori a Milano, dove frequenta la Facoltà di Design Industriale al Politecnico di Milano. A 16 anni risalgono le prime incursioni nel mondo della street art con lo pseudonimo di Crasto, che diventerà a breve Tvboy, alludendo a un ragazzino cartoon con la testa incapsulata in un televisore, immagine simbolo del suo alter-ego.

Dopo la laurea, rimane estasiato dal fermento artistico e culturale catalano, motivo che lo spinge a trasferirsi a Barcellona. Esposizioni in giro per il mondo e collaborazioni con brand internazionali come Nescafé e Fiat contribuiscono alla sua consacrazione da artista che ha ogni giorno qualcosa di interessante da dire al mondo.

Il celebre mito della Pop Art statunitense di Andy Warhol e Roy Liechtenstein, l’immediatezza di Keith Haring, la sfrontatezza di Maurizio Cattelan sono tutti ingredienti chiave del bagaglio di influenze di Tvboy. Una personalità brillante e all’avanguardia che ci svela senza filtri le contraddittorietà che all’ordine del giorno dilagano nella realtà circostante. E lo fa attraverso lavori che sembrano fumetti umoristici tra le strade della città.

 

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