Febbraio è il mese del carnevale, del lento addio all’inverno ma, soprattutto, dell’amore. Il 14 febbraio non c’è coppia che non voglia ritrovarsi e festeggiare questa ricorrenza, ma molti sembrano dimenticare che questa è una giornata che non è nata per celebrare i fidanzati, quanto più il sentimento d’amore stesso: e qual è la forma di affetto più intensa e sincera che si possa mai provare, se non quella per se stessi? Con questi temi in mente abbiamo pensato a una playlist dal titolo I am my own soulmate.
Non è sempre semplice riconoscere il proprio valore, guardarsi oggettivamente e apprezzarsi per i propri pregi, ma la playlist che stiamo per presentarvi nasce esattamente con questo intento: ricordare a chi ascolta che chiunque merita di essere amato, in primis da se stessi. Non esiste motivo oggettivo che dimostri il contrario, quindi perché non provare a darsi una possibilità, e capire finalmente che ogni persona è ugualmente speciale e degna d’amore?
Con questa premessa vi auguriamo un buon ascolto. Ecco a voi I am my own soulmate:
L’immancabile presenza di Lizzo
Il titolo della playlist, I am my own soulmate (“Sono la mia anima gemella“), rimanda da subito a quella che ormai è diventata un’icona dell’accettazione di sé in campo musicale: la cantante Lizzo, diventata un vero e proprio fenomeno virale grazie alla sua Truth Hurts.
In Soulmate, Lizzo rappresenta appieno il tema dell’amore per se stessi: punto fondamentale dei suoi testi nonché della sua carriera, dato che è riuscita a farsi strada grazie alla sua personalità magnetica, una schiettezza assoluta e un talento come pochi, che le hanno permesso di affossare ogni tentativo di body shaming nei suoi confronti.
Yeah, I’m my own soulmate / Sì, sono la mia anima gemella
No, I’m never lonely / No, non sono mai da sola
I know I’m a queen but I don’t need no crown / So di essere una regina ma non ho bisogno di una corona
Look up in the mirror like “damn she the one” / Mi guardo allo specchio come se pensassi “cavolo, lei è quella giusta”.
Altro pezzo di Lizzo presente all’interno della playlist é Good As Hell, singolo uscito nel 2016 insieme a Truth Hurts; anche qui, come in Soulmate, é centrale l’importanza dello stare bene con se stessi e di riconsiderare le proprie qualità, anche se non sono sempre visibili ai propri occhi.
Come now, come dry your eyes / Adesso vieni qui, ad asciugarti le lacrime
You know you a star, you can touch the sky / Sai di essere una stella, puoi toccare il cielo
I know that it’s hard but you have to try / So che è difficile ma devi provarci
If you need advice, let me simplify / Se hai bisogno di consigli, lascia che ti aiuti.
Quando amarsi significa anche allontanarsi
Il messaggio di questa playlist ovviamente non si riduce al semplice volersi bene perché ciascuno di noi è un essere umano incredibilmente degno d’amore; spesso amarsi significa anche imparare a lasciar perdere persone che possono esserci vicine ma sono alquanto tossiche. Molto spesso è doloroso farlo, non è semplice accettarlo o a volte non ci si accorge nemmeno che certe persone siano in grado di portare questo tipo di negatività; è esattamente questo che vuole comunicare MARINA con la sua No More Suckers e, precedentemente, con l’inedito I’m Not Hungry Anymore.
No more suckers in my life / Niente più sanguisughe nella mia vita
All the drama gets them high / Si divertono litigando
I’m just trying to draw the line / Sto solo cercando di porre un limite
No more suckers in my life / Niente più sanguisughe nella mia vita
They just keep bleeding me dry / Continuano solo a farmi dissanguare
‘Til there’s nothing left inside / Finché dentro non rimane più nulla.
Anche Shake It Out dei Florence + The Machine tratta di questo tema particolarmente importante, della necessità di lasciarsi alle spalle i propri demoni (che siano essi collegati ad altre persone o meno) e di andare avanti trovando solo in se stessi la forza di reagire e ricominciare. Non è sicuramente un invito a separarsi da tutti e vivere in solitaria, anzi: è un’esortazione a trovare l’origine dei propri problemi e isolarla, capire cosa non va e uscirne più forti e consapevoli di prima.
It’s hard to dance with the devil on your back / È difficile ballare con un diavolo sulla tua schiena
And given half the chance would I take any of it back? / E se avessi una mezza possibilità, mi rimangerei qualcosa?
It’s a fine romance but it’s left me so undone / È una bella storia d’amore ma mi ha rovinata così tanto
It’s always darkest before the dawn / È sempre più buio prima dell’alba.
Un percorso in continuo mutamento
Arrivare ad amare se stessi incondizionatamente non è sicuramente un obiettivo semplice da raggiungere, anzi: il lavoro che porta al risultato sperato può rivelarsi pieno di ostacoli, ricadute e problemi di altro tipo. Ne vale, però, sicuramente la pena.
La playlist è, ovviamente, rivolta anche (anzi, forse soprattutto) a chi trova particolare difficoltà a essere costante in questo viaggio alla ricerca dell’amor proprio: siamo esseri umani, e in quanto tali pieni di debolezze. È normale non stare costantemente al meglio. L’importante è avere pazienza, accettare che non andrà sempre tutto come si vorrebbe e continuare a credere nella propria persona, l’unica sulla quale si può fare affidamento secondo Lorde in Liability.
So I guess I’ll go home / Quindi credo che andrò a casa
Into the arms of the girl that I love / Tra le braccia della ragazza che amo
The only love I haven’t screwed up / L’unico amore che non ho rovinato
She’s so hard to please / Lei è così difficile da accontentare
But she’s a forest fire / Ma è una foresta in fiamme.
Halsey in Still Learning, invece, rappresenta chiaramente la difficoltà di riuscire ad avere un minimo di autostima, necessaria per saper amare per davvero anche chi la circonda.
I know that I’ve done some wrong / So di aver sbagliato
But I’m trying to make it right / Ma sto cercando di farlo bene
The same mistakes on and on / Gli stessi errori, senza sosta
To all my friends I’m sorry for / A tutti i miei amici per cui mi dispiace
They know that I love you / Sanno che ti amo
But I’m still learning to love myself / Ma sto ancora imparando ad amarmi.
E infine, un pizzico di classici evergreen
Perfettamente in linea con il tema della playlist, non potevano non mancare i capolavori di artisti come i Queen, Lady Gaga e le Destiny’s Child: particolarmente emblematica è Born This Way di Lady Gaga, uscito quasi dieci anni fa ma, tuttora, ritenuto un inno all’amore per se stessi.
I’m beautiful in my way / Sono stupendo a modo mio
‘Cause God makes no mistakes / Perché Dio non commette errori
I’m on the right track, baby I was born this way / Sono sulla giusta via, tesoro sono nato così.
Non è un caso che ne sia stata fatta la cover nella serie tv Glee, che ha, fin dagli esordi, promosso l’accettazione di sé. In un episodio interamente dedicato a questo tema, non era possibile non inserire un tributo a Born This Way.
La playlist contiene molte altre sfumature dell’amor proprio, che includono anche brani di artisti come Dua Lipa, Kendrick Lamar e M¥SS KETA, ma preferiamo che siate voi a scoprirli uno a uno; sperando che nel frattempo I am my own soulmate riesca a farvi capire l’importanza di amarvi, o ad accompagnarvi nel tentativo di farlo, vi chiediamo: quali sono le canzoni che riescono a farvi star meglio, facendovi guardare allo specchio con un sorriso? Forse sono già presenti nella playlist?
Copertina de «Lo Sbuffo»