A partire da Marchel Duchamp, i travestimenti nell’arte contemporanea e nella fotografia sono divenuti lo strumento per abbattere gli stereotipi di genere e per andare oltre le convenzioni sociali.
Quando andavo a scuola cominciava a disgustarmi la considerazione religiosa e sacrale dell’arte, e volevo fare qualcosa … che chiunque per strada potesse apprezzare… Ecco perché volevo imitare qualcosa di appartenente alla cultura, e nel contempo prendermi gioco di quella stessa cultura. Quando non ero al lavoro ero così ossessionata dal cambiare la mia identità che lo facevo anche senza predisporre prima la macchina fotografica, e anche se non c’era nessuno a guardarmi, per andare in giro.
Cindy Sherman è un’artista contemporanea statunitense. Nasce nel 1954 nel New Jersey e dimostra fin da subito particolare interesse per la fotografia e il travestimento come mezzo per sottolineare gli stereotipi e i cliché radicati nella società e nel mondo dell’arte.
Tra il 1972 e il 1976 studia pittura e fotografia allo State University College di Buffalo. Qui ha come compagno di studi Robert Longo, pittore e scultore americano. Egli diverrà poi suo collaboratore e suo amante. Con lui e con Charles Clough fonderà la Hallwalls Center for Contemporary Art di Buffalo nel 1974. Viene poi bocciata all’esame di fotografia per mancanza di tecnica. Inizia quindi ad accantonare la sua ricerca sulla società di massa iniziando a prediligere l’espressione di sé stessa.
Ad oggi vive e lavora a New York.
UNTITLED A-E
Realizza la prima delle sue serie nel 1975 mentre ancora frequenta il College. Scatta cinque foto contrassegnate rispettivamente da lettere che vanno dalla A alla E e che ritraggono Cindy nelle sembianze di diversi personaggi come bambini o clown. In questo primo esperimento il travestimento è ricondotto ancora a una dimensione infantile.
Il ciclo Untitled Film Stills
Una delle serie che le porterà maggiore notorietà è Untitled Film Stills. La serie, composta da 70 foto, è ispirata ai film degli anni Cinquanta e Sessanta. Anche se le immagini non riprendono film reali, suggeriscono comunque alcuni rimandi a film americani, appartenenti al Neorealismo e film di Hitchcock. La protagonista degli scatti è sempre l’artista stessa. Cindy inizia la serie realizzando le prime foto all’interno della sua abitazione, per poi spostarsi all’esterno in ambienti urbani e rurali.
Anche se l’artista è sempre la protagonista dei suoi stessi lavori, le foto non sono mai autoritratti. Cindy utilizza la fotografia come mezzo per evadere dalla sua personalità e adottarne di sempre nuove. Grazie a parrucche, vestiti e trucco riesce a creare centinaia di personaggi. Assume molti ruoli non solo davanti, ma anche dietro la macchina fotografia: è fotografa, regista, stilista, costumista e ideatrice di tutti i suoi lavori.
Nel 1995 il MoMA ha comprato per un milione di dollari l’intera serie del ciclo Untiled Film Stills e nel 1997 ha ospitato una mostra interamente dedicata a Cindy Sherman e a questo ciclo.
History Portraits
La serie History Portraits è composta da 35 immagini che riprendono dipinti e temi della storia dell’arte. Solo tre di questi si riferiscono a quadri specifici, ovvero il Bacchino malato del Caravaggio, la Vergine di Melum di Jean Fouquet e la Fornarina di Raffaello. Tramite l’utilizzo di trucco, vestiti di scena e protesi, Cindy enfatizza alcuni aspetti dei ritratti ormai canonizzati dalla storia dell’arte, portandoli verso il grottesco.
In particolare la fotografia Untitled #224 è stata creata basandosi sul Bacchino malato di Caravaggio del 1593. In questo lavoro si nota una forte aderenza al dipinto originale. Il senso di parodia è accentuato dal fatto che il soggetto del dipinto sia una divinità pagana impersonata da un uomo, a sua volta, nel lavoro di Sherman, impersonato da una donna.
Disasters and Fairytales
Per la serie Disasters and Fairytales Sherman utilizza una vasta varietà di tecniche per la realizzazione di trucco, vestiti, maschere e protesi per creare rappresentazioni grottesche e scioccanti del corpo. I lavori non si riferiscono a specifiche favole ma alludono al senso di inquietudine trasmesso dalla maggior parte delle storie.
Cindy Sherman continua a lavorare alle sue creazioni ad essere riconosciuta a livello mondiale. Ha vinto premi per le sue creazioni ed è ora un membro della Royal Academy. I suoi lavori con riferimenti al femminismo, a stereotipi e alla superficialità si dimostrano ancora attualissimi.