David Bowie è stato un cantautore, un attore britannico e uno dei più importanti personaggi del mondo pop–rock mondiale che ha influenzato fortemente anche il mondo della moda.
Bowie è ancora oggi un punto di riferimento nell’ambito fashion e non solo. È stato famoso per le sue sperimentazioni e travestimenti con costumi, vestiti androgeni e trucchi. Giocava con gli stereotipi di genere in un’epoca in cui non lo faceva nessuno.
Il suo stile era del tutto unico e riconoscibile. Lo abbiamo visto negli anni Settanta del secolo scorso con Ziggy Stardust. Qui Bowie indossava stivali con il tacco, dei pantaloni color fluo aderenti e il trucco pesante.
Negli anni Settanta, nel suo album Ziggy Stardust, lo abbiamo visto indossare stivali con il tacco, pantaloni aderenti fluo e un trucco molto pesante.
Nel concerto tenutosi nel 1972 davanti a un vasto pubblico di spettatori, il look di Bowie creò grande scalpore. Per impressionare Ziggy, l’artista si ispirò a Vince Taylor, per i costumi invece ad “Arancia Meccanica”. Gli abiti suggerirono lo Ziggydress di Ossie Clark il quale trasferì per la prima volta i modelli della passerella al palcoscenico della musica rock.
Gli anni Settanta sono gli anni del cambiamento, il periodo in cui i giovani sono affascinati dalla trasgressione, dallo stile artificioso e appariscente.
I viaggi sulla Luna incuriosivano tutto il mondo e questo ha portato Bowie a incarnare sempre di più l’immagine dell’extraterrestre, anche attraverso pellicole come “L’uomo che cadde sulla Terra”. Bowie è quell’alieno con l’aspetto maschile, alto, magrissimo e con la struttura corporea di una donna.
David Bowie era dunque, tra le altre cose, famoso anche per il modo in cui si vestiva. Spesso il suo look era legato a personaggi diversi vissuti in diversi periodi.
Il suo pensiero, il suo modo di vestire sono stati ripresi fortemente nell’ambito della moda, anche per grandi collezioni. Hedi Slimane, il direttore creativo di Saint Laurent, ad esempio ha reso di moda lo stile skinny anche per il sesso maschile e la sua ispirazione è nata da uno dei personaggi di Bowie, ovvero Thin White Duke.
Per Bowie era importante la musica, la moda, la società e la cultura in senso generale. A lui dobbiamo la nascita del concetto di Genderless, molto prima che Gucci vestisse i suoi modelli con pizzi, fiori e fiocchetti.
I look eccentrici di Bowie ci rimandano al mondo extraterrestre. Giocava con i suoi tratti del viso alieni e amava divertirsi con una sessualità ambigua. In riferimento a ciò in un’intervista Frida Giannini ha affermato che
“l’androginia dichiarata di Bowie ha aiutato le donne a esprimere un’energia mascolina senza però compromettere l’eleganza e la sensualità femminile.”
Se proviamo ad immaginare di aprire l’armadio di Bowie troveremmo un mondo immenso di sogni, di colori, di stranezze e di desideri. Il desiderio di una società basata su valori che possano rendere libere le persone di essere sé stesse nel migliore dei modi possibili. Si tratta di esprimere la propria personalità attraverso un travestimento e Bowie lo ha fatto.
Nel 2013 al Victoria&Albert Museum di Londra è stata realizzata una mostra David Bowie is in cui è stato esposto il suo guardaroba, i suoi abiti e le fotografie dei suoi tour.
Bowie era un visionario, un personaggio agli occhi di molti “strano”. Per questo che per i suoi abiti si è sempre rivolto ad artisti simili a lui. Uno dei suoi abiti più famosi è il cappotto disegnato insieme ad Alexander McQueen e gli abiti disegnati da Kansai Yamamoto, come ad esempio la tuta dalla linea “a pera” con le righe nere e bianche.
Bowie è ancora vivo nella nostra mente, spirito, cultura e anche nelle sfilate di alta moda. Jean Paul Gautier ha dedicato la sfilata Ziggy Stardust del 2013, proprio a lui. Protagonisti di questa sfilata sono state le tute con paillettes e spalle pronunciate.
Per Bowie la moda è arte e l’arte è qualcosa di universale, è nell’abito, nel trucco, nel pettinarsi, è ovunque. Il suo pensiero è esplicito a tutti. In un’ intervista dichiara
“Ho sempre avuto un bisogno ripugnante di essere qualcosa di più che umano. Mi sentivo molto debole come umano, e ho pensato ‘voglio essere un super umano ’”.
Bowie si travestiva per dire la verità, per raccontare una storia. Si trasformava rimanendo legato alla sua eccentrica personalità. È stato un grande artista che ha saputo unire un universo intero. Quello che Bowie è stato, è, e sarà non si può racchiudere in una parola o in un concetto. È una personalità tuttora presente nel mondo e in ogni persona in modo diverso. è un’artista e come tale vivrà per sempre.