Ecosia tra dubbi e realtà

Google VS Ecosia:

Oggi Google è il motore di ricerca più famoso e utilizzato in tutto il mondo. L’azienda americana è ormai diventata un capostipite per l’economia e frutta milioni e milioni di dollari ogni anno. Si è mai pensato però a quale impatto potesse avere sull’ambiente?

Secondo uno studio del ricercatore di fisica dell’università di Harvard, Alex Wissner-Gross, ogni volta che ognuno di noi fa una ricerca tramite Google, questo rilascia 0.2 grammi di CO2 nell’atmosfera. Il giornale britannico Times sostiene che due ricerche richiedono lo stesso consumo di energie che serve per riscaldare una tazza di tè. I dati diventano impressionanti se si pensa a quante miliardi di persone usino questo motore di ricerca e a quante volte lo si utilizzi in un solo giorno.

L’aspetto positivo di Google è che, da un paio d’anni, si sta impegnando ad utilizzare solo energie rinnovabili. Google è finalmente propenso a cambiare direzione per salvaguardare il nostro pianeta e questa non può che essere una splendida notizia. La domanda che sorge spontanea è se esista veramente un‘alternativa valida almeno quanto Google che, allo stesso tempo, aiuti molto di più l’ambiente. Christian Kroll è un ragazzo tedesco di 27 anni che, durante i suoi studi e i suoi viaggi per il mondo, ha creato Ecosia.org, un motore di ricerca noprofit ed ecosostenibile.

Ecosia: cosa c’è di incorretto?

Ecosia, nato il 7 dicembre del 2009, è un motore di ricerca giovane ma ha già fatto sorgere dubbi e incertezze sul suo funzionamento.

Infatti, Ecosia dichiara che utilizza l’80% del ricavato delle ricerche sia per piantare alberi che investendo in progetti eco-sostenibili. Molte persone però, venute a conoscenza di questo motore di ricerca “miracoloso”, non sono pronte a fidarsi ciecamente delle sue potenzialità.

Nella sua schermata iniziale c’è scritto che in media occorrono circa quarantacinque ricerche per piantare un albero, ma non è propriamente vero. Infatti, il ricavato utilizzato da Ecosia dipende solo da quante volte un utente clicca su un link sponsorizzato e non da quante volte fa una ricerca! In questo modo, gli utenti credono di aver contribuito ai progetti di Ecosia attraverso le loro ricerche quando, in realtà, può non essere sempre vero.

Questa è una precisazione che il team di Ecosia non si è preoccupato di dichiarare. Inoltre, esiste un altro aspetto ambiguo: è vero che, da un lato, Ecosia utilizza un proprio impianto solare per alimentare il server in modo ecosostenibile ma, dall’altro, è anche alleato con Bing e Microsoft. I risultati delle ricerche che gli utenti effettuano sono quindi basate su questi altri colossi economici che non utilizzano il 100% delle energie rinnovabili: Microsoft ne utilizza solo il 40%.

Nonostante queste imprecisioni, Ecosia sta attualmente lavorando per migliorare il nostro pianeta: collabora con il WWF per la salvaguardia dell’ambiente, ha già piantato 82.330.070 alberi grazie ai nostri click sui link sponsorizzati. E il numero continua a crescere. Inoltre, Ecosia può vantare diversi progetti attivi in Burkina Faso, Madagascar, Perù, Indonesia, Tanzania, Nicaragua, Brasile, Marocco, Etiopia, Spagna, Ghana, Kenya, Haiti, Senegal e Colombia.

Ecosia social:

Il team di Christian Kroll è molto attivo su social come Facebook ed Instagram. Pubblica ogni giorno gli avanzamenti e le novità dei progetti, informa gli utenti dei cambiamenti climatici in corso e sensibilizza il suo pubblico su tematiche ambientali. Attraverso video, immagini e interviste pubblicate, Ecosia sta diventando sempre più famoso e già migliaia di utenti lo preferiscono ormai a Google. Ci sono state anche molte pubblicità da parte di personaggi famosi: il primo tra questi è sicuramente Leonardo Di Caprio, fondatore di un’associazione ambientalista dal 1998. L’attore ha sponsorizzato molto Ecosia e i suoi progetti nel sito dell’associazione Leonardo DiCaprio foundation, assicurandone così la validità.

Un altro personaggio che lotta per la salvaguardia del nostro pianeta è Edoardo Stoppa. Edoardo Stoppa è un inviato per il programma televisivo Striscia La Notizia e si occupa principalmente di documentare e salvare animali in difficoltà. Egli è molto attivo soprattutto su Instagram, dove sensibilizza i suoi seguaci su tematiche importanti. In uno dei suoi post, Edoardo Stoppa ha a sua volta pubblicizzato Ecosia, dicendo di preferirlo rispetto a Google; ha così invogliato buona parte del suo pubblico a scaricarlo e utilizzarlo nella speranza di preservare il nostro pianeta.

Possiamo quindi affermare che nonostante alcune imprecisioni e dubbi sollevati, Ecosia sia una realtà promettente che, con l’aiuto di noi utenti, può crescere e migliorare.

 

 

 

 

 

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