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“Harry ti presento Sally”, per un Capodanno al bacio

Sally sta per lasciare il college e dovrà affrontare un viaggio in macchina di diciotto ore verso New York in compagnia di … Harry, lo sconosciuto fidanzato di una cara amica. Alla fine di questo viaggio lei non riuscirà a sopportare Harry in alcun modo. Lui è troppo invadente e troppo rozzo per lei, una ragazzina snob e precisina.
Inizia così il film che quest’anno ha festeggiato il suo trentesimo compleanno. Fa strano pensare che un film del 1989 sia ancora una commedia romantica alquanto moderna.

Dopo cinque anni i due protagonisti si rincontreranno, trovandosi entrambi sullo stesso aereo. Lei ha una relazione, mentre lui è prossimo alle nozze. Anche in questa occasione, Harry e Sally finiranno per non sopportarsi. Altri cinque anni dopo si incontreranno nuovamente per caso: lei single e lui divorziato, e diventeranno inevitabilmente amici, passando molto tempo insieme, al cinema o nei musei, in giro per New York, passando molte ore al telefono a parlarsi e confrontarsi. Harry è un cinico pessimista praticante, Sally una schizzinosa “a parte” (tutti i suoi cibi devono essere conditi a parte, nulla si può mescolare): l’incubo di ogni cameriere.

Harry ti presento Sally è un film che analizza a fondo quello che è il rapporto tra l’uomo e la donna nella quotidianità (prima della friendzone), tra le risate, i litigi e il film Casablanca. Sarà il tempo, saranno le avventure a farli crescere e rincontrare, diventeranno amici e… qualcosa di più.

Diretto da Rob Reiner e interpretato dai giovanissimi Meg Ryan e Billy Crystal, il film ruota attorno a una questione centrale: gli uomini e le donne possono mai essere solo amici? E cosa succede a due amici quando si mette di mezzo il sesso?

Il film commuove ancora per la sua semplicità. Non troviamo differenze sociali, non troviamo colpi di fulmini, il protagonista indiscusso di questo film è il Tempo: quello che ci vuole per conoscersi, rispettarsi, darsi il modo di crescere e darsi la possibilità di mescolarsi e apprezzarsi. Perché per Sally, alla fine, Harry non può essere servito “a parte”. Nonostante non ci sia chissà che chimica tra i due protagonisti, c’è talmente tanta fiducia che il finale risulta inevitabile.

Quello che sicuramente colpisce di più del film (a parte la scena dell’orgasmo finto al ristorante) è la dichiarazione d’amore che Harry fa a Sally la notte di Capodanno, una delle più belle mai viste sul grande schermo. Dieci anni per dirsi “ti amo”.

Adoro il fatto che tu abbia freddo quando fuori ci sono 25 gradi. Adoro il fatto che ci metti un’ora e mezzo per ordinare un panino. Adoro la piccola ruga che ti si forma sul naso quando mi guardi come se fossi matto. Adoro il fatto che dopo aver passato una giornata con te, possa ancora sentire il tuo profumo sui miei vestiti. E adoro il fatto che tu sia l’ultima persona con la quale voglio parlare prima di addormentarmi la notte. Non è che mi senta solo, e non c’entra il fatto che sia Capodanno. Sono venuto qui stasera perché quando ti rendi conto che vuoi passare il resto della tua vita con una persona, vuoi che il resto della tua vita inizi il prima possibile.

Uscito sul finire degli anni Ottanta, si è imposto da subito come un caposaldo della commedia romantica. Leggero ma non banale, un romanticismo per niente smielante e dei dialoghi così di effetto da apparire reali. Interessante la scelta di inserire scene simil documentaristiche, in cui coppie di anziani raccontano l’inizio delle loro storie d’amore, per separare gli incontri dei due protagonisti nei diversi anni.

Una commedia che, a parte le acconciature e le scelte sartoriali, fa da guru delle commedie romantiche di oggi. In fondo Harry, ai suoi tempi, fu l’innovatore delle rivelazioni romantiche. Un film per fare un tuffo nel passato e migliorare il presente. A cosa servono le nuove tecnologie, i robot, i cellulari con una batteria potente per 12h, se rimaniamo sempre scarichi di fronte all’amore?

Dedicato e consigliato a tutte quelle persone che, in questa notte di Capodanno, prima del countdown e del trenino, tra una fetta di pandoro e la cioccolata, ne hanno abbastanza di canzoni vecchie e nuove e vorrebbero soltanto sognare. Un film che è quasi una mappa su cosa voglia dire dividere la propria vita con un’altra persona.

Una sceneggiatura semplice e lineare basata su dialoghi fenomenali, eventi banali, ma un romanticismo in grado di sciogliere il cuore anche alla più scettica delle zitelle. Semplicemente un film con tutte le piccole gioie e le amarezze della vita, l’amore nel suo pacchetto completo.

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