Bella, atletica, coraggiosa, indipendente: quattro aggettivi per descrivere un’icona storica del panorama DC, l’eroina più amata di sempre. Wonder Woman, interpretata da Gal Gadot, dopo aver fatto bella presenza in Justice League e nel suo film di debutto, torna nuovamente sul grande schermo con una pellicola molto più attiva ed elettrizzante delle precedenti, intitolata Wonder Woman 1984.
Sessant’anni dopo…
Avevamo lasciato la bella Gal e il personaggio di Diana Prince alla fine della prima guerra mondiale, dopo aver sconfitto Ares e aver visto il suo amato Steve Trevor (Chris Pine) perire in un’esplosione. La pace era tornata sulla terra, ma il cuore degli uomini risultava ormai irrimediabilmente corrotto dall’odio e dalla gelosia. A Diana non rimaneva altro che vivere una doppia vita: quella di archeologa e quella di eroina part-time. Sebbene l’intera seconda guerra mondiale sia stata ignorata, rivediamo la semi-dea in un periodo di transizione storico per l’America: gli anni Ottanta.
Era il periodo delle TV a colori, dei grandi centri commerciali, delle auto stravaganti, dei vestiti a motivi vivaci e della musica electro-pop. Diana, dal canto suo, trascorre metà del tempo a visitare questo “nuovo mondo” e l’altra metà a salvarlo da se stesso, come di consueto. Mentre suonano le note di Blue Monday, brano del 1983 dei New Order, il trailer ci mostra diversi aspetti fondamentali di questo nuovo film; in primis, l’inatteso ritorno di Steve Trevor (sopravvissuto o tornato in vita?), una misteriosa donna bionda (forse Cheetah, nemica storica di WW) e un uomo, Maxwell Lord, capace di esaudire qualunque desiderio.
Storie alterate?
Chi conosce i fumetti di Wonder Woman è rimasto probabilmente confuso da questo trailer: in effetti, bisogna ricordare che la prima apparizione di Wonder Woman avviene durante la seconda guerra mondiale (non la prima, illustrata nella pellicola d’esordio), e che Steve Trevor rimane in vita per parecchio tempo prima di rimanere ucciso e ricomparire diversi anni dopo. Anche il personaggio di Cheetah, qui impersonato dalla fascinosa Kristen Wiig, è leggermente diverso: il pelo maculato e le zanne sono spariti, facendo spazio a un’indole predatoria più subdola, ma comunque graffiante.
In molti hanno paragonato il ritorno di Steve Trevor a quello di Captain America, sepolto per sessant’anni nei ghiacci dell’artico, o quello di Bucky, divenuto un agente dell’Unione Sovietica. In ogni caso, le tre storie non sembrano avere connessioni apparenti. Trevor sembra quasi spaesato dal mondo “futuristico” in cui si trova catapultato; non dimentichiamo che ai suoi tempi si volava con gli aerei in tela e le navi erano alimentate a carbone…
La storia, in ogni caso, vedrà un ritorno alla magnifica isola di Themyscira e alle sue Amazzoni, abbandonate dopo l’arrivo di Steppenwolf in Justice League.
Grandi Aspettative
Indubbiamente, con le sue musiche travolgenti e il ritmo accelerato, Wonder Woman 1984 sembra voler ricreare un mondo che molte persone ancora oggi ricordano, unendolo alla grazia e all’agilità di un sex-symbol femminile storico del panorama fumettistico.
Con la sua bellezza, Gal Gadot calza il ruolo di Diana come un guanto, senza mai apparire volgare o eccessivamente provocante, ma più come qualcosa di ammirabile, remoto: lo stesso principio che legava i greci alle loro divinità.
Wonder Woman 1984 uscirà nelle sale italiane probabilmente nel giugno 2020.
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