Ogni impresa, ogni start-up, qualunque innovazione nasce da un’idea. Ma è vero che non basta: le idee non sono sufficienti. Innovatori, creativi, imprenditori, si sono sempre affidati a un secondo strumento per realizzare i loro progetti: il denaro. Le forme di investimento sono ormai molteplici, possiamo infatti citare gli incubatori, i business angel e il crowdfunding. È proprio quest’ultima forma che interesserà l’articolo, sia per l’importanza che sta acquisendo in questi anni, sia per le opportunità che riserva.
Proviene dal termine “crowdsourcing“, lo sviluppo collettivo di un prodotto, e nasce come forma di microfinanziamento dal basso. In questi ultimi tempi ha acquisito una grande importanza, sia per l’enorme diffusione che per la sua efficacia. Di base, resta comunque un finanziamento di forma collettiva, finalizzato a sostenere progetti culturali, imprenditoriali, persino ricerche scientifiche. Una forma di finanziamento che non solo promuove l’innovazione, la creatività, ma il cambiamento sociale. Abbatte le barriere tradizionali dell’investimento finanziario.
Ma perché ha ottenuto tanto successo?
Secondo il Framework for European Crowdfunding, l’ascesa del crowdfunding negli ultimi dieci anni deriva dall’affermarsi di condizioni favorevoli che hanno reso possibile un dialogo tra futuri imprenditori e la crowd. Un dialogo non solo finalizzato alla raccolta di denaro, ma per ottenere idee, sollecitare considerazioni sul prodotto o servizio che hanno intenzione di proporre. Nel 2013, quando il fundraiser non era ai livelli attuali, solo in Europa, le raccolte fondi erano pari a circa un miliardo di euro. E secondo gli esperti, gli aumenti saranno esponenziali, toccando cifre di migliaia di miliardi entro il 2020.
Le iniziative inoltre si distinguono in autonome, sviluppate ad hoc per cause o progetti singoli e in piattaforme. Il mezzo più comunemente utilizzato sono i siti web. Sono numerose le piattaforme che stanno spopolando su internet.
Una delle più famose è sicuramente Kickstarter. Società che nasce il 28 aprile 2009, in America. Solo nel primo anno, 17 milioni di persone hanno contribuito con un totale di 4,6 miliardi, finanziando un totale di 172.673 progetti. Si tratta sostanzialmente di un’enorme community globale che si fonda sull’intento di volere realizzare progetti creativi. Una community che ora conta oltre 10 milioni, con persone provenienti da tutti i continenti. Artisti, registi, designer, chiunque può condividere il proprio lavoro con un pubblico di possibili sostenitori.
Sostenitori che possono partecipare a diverse forme di crowdfunding. Senza annoiare con particolari morbosi ed estremamente tecnici, è importante sapere che esistono cinque tipologie differenti di crowdfunding:
- Donation based: la cui impostazione è quella di una donazione. E’ tra le forme più adoperate dalle organizzazioni non profit;
- Reward based: alla donazione segue sempre una ricompensa, che può essere un prodotto, come un ringraziamento;
- Lending based: sono dei veri e propri microprestiti;
- Equity based: è la forma più complessa e per questo regolamentata dalla Consob. Prevede che ad un finanziamento segua la partecipazione del finanziatore al capitale sociale dell’impresa;
- Ibride: basate su più modalità di finanziamento.
Se volessimo invece proporre uno degli esempi più importanti di crowdfunding, sarebbe d’obbligo un riferimento a uno tra i più noti usufruitori di questa tipologia di finanziamento: l’ex presidente americano Barack Obama. Fu infatti Obama a pagare parte della sua campagna elettorale con i soldi donati dal suo corpo elettorale. Perché? Perché è un finanziamento che permette di legare il donatore con il destinatario, formando un legame più profondo, un legame che si fondi sulla fiducia e sulla condivisione di interessi.
Un’altro caso che ha fatto innamorare la comunità di internet sono state le campagne di interesse culturale, come la famosa Tous mécènes del Louvre. Uno tra i più importanti progetti prevedeva la raccolta di 1 milione di euro attraverso donazioni da parte delle web community per l’acquisto de “Le tre grazie” di Cranach.
Ma in Italia?
In Italia, eclatante fu la raccolta fondi per la ricostruzione della Città della Scienza a Napoli, dopo essere stata distrutta da un incendio nel 2013 (la campagna poi terminò con una raccolta che superava il milione di euro).
Starteed ha realizzato per l’anno 2018 un report su quelli che sono stati gli sviluppi di questa forma di finanziamento, offrendo una panoramica sulle piattaforme e le donazioni. Mentre nel 2015 si calcolava un totale di 65.662.455€ di donazioni ricevute, nel 2018 la cifra ha mostrato una crescita esponenziale, toccando i 244.730.127€. Il panorama italiano conta un numero di piattaforme superiore alle settanta, indice di un interesse importante e sempre più consapevole del suo valore. Ma non è tutto oro ciò che luccica.
L’Italia rimane comunque un paese lento a sviluppare questa forma di finanziamento.
I punti di debolezza italiana sono la mancanza di trasparenza, una normativa poco chiara e la scarsa conoscenza delle opportunità di queste nuove forme di mecenatismo online. Limiti che non possono e non devono ostacolare il progresso verso una forma di finanziamento più inclusiva, creativa, fondata sulla partecipazione, come è il crowdfunding.
FONTI
De Buysere, K., Gajda, O., Kleverlaan, R., Marom, D. (2012) A Framework for European Crowdfunding,