Lo scorso 5 novembre Netflix ha rilasciato la seconda stagione di The end of the f***king world, con i nostri protagonisti Alyssa e James.
Li avevamo lasciati così …
Avevano rubato la macchina del padre di James, avevano fatto irruzione nella casa di un perfetto sconosciuto che si era rivelato un maniaco sessuale, il professor Clive Koch, che cerca di violentare Alyssa, fortunatamente James (per una serie di motivi che non sto qui a spiegarvi, è proprio sotto il letto e, per fermarlo e salvare Alyssa, lo uccide. Rubano macchine, cibo e vestiti, e, come una strana copia di Bonnie e Clyde, viaggiano per il Regno Unito nel tentativo di sfuggire alla polizia alla ricerca del padre di Alyssa. L’ultimo episodio della prima stagione si conclude con la corsa di James lungo il bagnasciuga, le disperate urla di Alyssa e un colpo d’arma da fuoco. Un finale agrodolce e ricco di suspense.
Libera dalla narrativa dell’omonima graphic novel “The end of the f***king world” di Charles Forsman, dopo quasi due anni eccoci di nuovo qui …
Alyssa è una donna completamente diversa. Lavora come cameriera nella decadente tavola calda della zia, il patrigno ha chiesto il divorzio dalla madre che, nel tentativo di rifarsi una vita, fa ritorno dalla sua sorellastra. Unica via di salvezza. Non è tutto.
Alyssa ha anche un nuovo fidanzato, Todd, dolce, carino, “una specie di cagnolino” col quale si trova a proprio agio, va d’accordo e che la tratta bene, pronto a sposarla. Non sembra essere rimasto nulla della ribelle ragazza adolescente, con la parolaccia facile e le battute sarcastiche, una donna perseguitata dal fantasma del professor Clive e dalla scomparsa di James. Ma scomparso in che senso?
Perché, ecco … James sopravvive allo sparo ma ne esce totalmente cambiato. Se prima un ragazzo di poche parole, chiuso in sé stesso e nella sua strana passione nell’uccidere animali, adesso non veste più i panni dello psicopatico ma di un uomo che non ha paura di dichiarare il suo amore né di correre in aiuto di Alyssa quando si trova in difficoltà.
Passa davvero tanto tempo in ospedale e, contrariamente alle aspettative, riesce a rimettersi in piedi e scampa anche alla prigione perché, in fondo, l’omicidio di Koch è stata legittima difesa. Perde però il padre che muore di attacco cardiaco, l’unico familiare e appiglio che gli è rimasto nella vita. James adesso è solo, senza un soldo e incapace di rientrare nella sua stessa casa, è costretto a vivere in macchina e non ha né meta, né speranze.
Quindi fa l’unica cosa che avrebbe potuto fare: va a cercare Alyssa. L’unica persona con cui si è sentito davvero bene. La cerca di nuovo, anche se la madre, mentre lui era ancora ricoverato in ospedale, gli chiede esplicitamente di scrivere una lettera in cui lascia Alyssa, in maniera cruda.
“È strano: se rivedi dopo tanto una persona importante, ti sembra di respirare meglio.”
E infine … il terzo incomodo. Un elemento importante di the end of the f***king world, già emerso nel trailer ufficiale, è il nuovo personaggio Bonnie.
Appare con la pistola in mano e una vecchia foto di Alyssa, uscita sul giornale ai tempi della sua cattura. Incarnerà quel male e quella rabbia che, in modo diverso, ha accompagnato i due protagonisti negli anni di separazione. Lì per vendicarsi del suo unico amore, proprio il professor Koch.
Una seconda stagione che porta con sé le sfumature dark della prima, otto episodi della durata di venti minuti che si lasciano vedere con piacere, proprio la brevità delle varie puntate ha permesso un’attenta fotografia e la cura per i dettagli, seguita da una colonna sonora vintage. Troverete i personaggi cresciuti, pronti a passare da un’adolescenza oscura e tormentata all’età adulta, in un modo che non capiscono e, francamente, nemmeno li capisce.
The end of the f***king world ritorna una storia di liberazione, di rifiuto, ma soprattutto una storia atipica di amore, due protagonisti eternamente in fuga dal mondo. Tutti i nodi vengono al pettine, sembra che più nulla sia stato lasciato al caso, non resta più niente del retrogusto agrodolce della prima stagione ma tanta speranza e serenità per un lieto fine tanto agognato.