Conoscere nuova musica in grado di adattarsi al proprio stato d’animo non può che aiutare a risollevare il morale, soprattutto nei periodi in cui siamo alla ricerca di qualcosa di nuovo. Per questo motivo, oggi vi vogliamo parlare in anteprima del secondo album di Mai Stato Altrove, intitolato Ragazzi stupendi, in uscita il prossimo 29 novembre per Bravo Dischi.
Chi è Mai Stato Altrove
Mai Stato Altrove è lo pseudonimo di Gabriele Blandamura, cantautore romano che ha esordito nel 2016 con l’album Hip Hop. Nonostante il titolo, il contenuto del primo ma anche di questo secondo album è tutto indie, con qualche richiamo alla musica RnB e soprattutto al gospel.
L’artista è noto per aver suonato durante il tour nazionale dei Thegiornalisti per tre fortunatissime stagioni. Questa esperienza gli è stata di grande aiuto per acquisire maggiore sicurezza con la propria musica e con la folla. Dopo questo fondamentale momento di crescita personale, il cantautore ha continuato a dedicarsi alla musica e ha iniziato a lavorare come speaker per la trasmissione radiofonica mattutina sui 90.7 dell’emittente romana Radio Sonica.
Il concept di Ragazzi stupendi
La copertina di Ragazzi stupendi è estremamente rivelatrice. Sia il titolo che il nome d’arte sono ridotti a delle iniziali dal font invadente, ma vengono comunque espansi in un format dalle dimensioni minori in alto a destra. Queste caratteristiche, assieme all’immagine di sfondo in cui il volto è stato volutamente tagliato, sono in grado di trasmettere due dei temi fondamentali del disco: ovvero l’insicurezza e le difficoltà della comunicazione. Sembra quasi che Mai Stato Altrove non sia ancora pronto ad aprirsi del tutto al resto del mondo, ma decida di provare comunque a invitarci timidamente nel suo universo, suscitando la nostra curiosità attraverso un utilizzo minimale della lingua e un pizzico di mistero. Questo desiderio di aprirsi senza farlo del tutto è evidente nella traccia che dà il nome all’album (sesta nell’ordine di ascolto). Questa sembra dare solo un piccolo assaggio della nostalgia che l’autore prova verso gli anni e i compagni dell’innocenza, come se fossero stati così speciali da volerli tenere ancora un po’ con sé.
La particolarità del nuovo album
Ragazzi Stupendi è un disco che si erge su un’architettura minimale – come appunto suggerisce la copertina – caratterizzata da beat lineari, dolci note di pianoforte e un background corale. Insomma, una grande varietà di suoni un po’ distanti tra loro e difficili da assemblare. Tuttavia, l’inserimento di qualche elemento che rimanda al gospel è in grado di dare qualcosa di innovativo e originale all’ascoltatore.
Il disco si compone di 8 brani e ognuno di essi racconta riflessioni che prendono spunto dalla vita dell’autore. Il progetto è stato anticipato dai singoli I dischi, Dentro un ricordo e Contento lo stesso, che costituiscono le prime tre tracce del nuovo album. Questi brani hanno dato un perfetto assaggio di quello che MSA ha approfondito nel resto del progetto: le difficoltà e le contraddizioni dei 30 anni.
Eccovi la tracklist di Ragazzi stupendi:
- I dischi
- Dentro un ricordo
- Contento lo stesso
- Non devo fare finta
- Per fortuna esiste il sole
- Ragazzi stupendi
- Resta per sempre con te
- Confessionale
I singoli: I dischi, Dentro un ricordo, Contento lo stesso
I dischi è la traccia che conosciamo da più tempo, in cui il cantautore romano si sofferma sulle difficoltà economiche e sul malessere alla base di forti insicurezze riguardo il futuro. Tuttavia, si percepisce fin da subito l’importanza che il cantante attribuisce alla musica, che la maggior parte delle volte – anche se non sempre – ha la capacità di stimolare un cambiamento positivo nella vita di chi sa capirla.
A cosa servono i dischi, se dopo che li ascolti rimani nella fogna?
La seconda traccia, Dentro un ricordo, colpisce per il contrasto tra le sonorità leggere e allegre e la pesantezza della tematica affrontata che, come suggerisce il titolo, ha a che fare con la capacità distruttiva dei ricordi. Questi ultimi vengono concepiti come delle sabbie mobili che intrappolano, soffocano e impediscono di andare avanti, in quanto capaci di provocare nostalgia nei confronti di un passato apparentemente più rassicurante. Si tratta di una forza dal potere quasi paranoico: sono infatti i ricordi i responsabili della paura del cambiamento. Il brano riflette molto accuratamente sul senso di impotenza e sull’incapacità di credere che possa esistere qualcosa di diverso e di migliore.
Siamo con le spalle al muro
Con la testa sulla sabbia
Intrappolati dentro un ricordo di un ricordo di un ricordo.
Terzo e ultimo singolo è Contento lo stesso, il più fresco di tutti (è stato pubblicato il 5 novembre scorso).
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Si tratta di un brano che si focalizza sulla solitudine e sulle sue conseguenze. Questo sentimento porta inevitabilmente a galla i pensieri, anche e sopratutto quelli più indesiderati, e nessuno ne è immune. In questo caso l’artista sembra riferirsi a una vecchia fiamma che, forse, lo ha abbandonato dopo una relazione burrascosa, durante la quale probabilmente temeva di non poter stare bene da solo, tanto che: “Ora che non ti sento mi dico quanto sono contento lo stesso”. È la frase di qualcuno che vuole auto-convincersi di stare bene o di qualcuno che lo pensa davvero? Il cantautore sembra più propenso verso la seconda ipotesi, tanto da promettere di non cercare più tracce della persona amata nelle foto o negli occhi di qualcun altro. Tuttavia, con i sentimenti non si è mai troppo sicuri. È infatti presente una nota di nostalgia legata al ricordo di una voce, caratteristica che non può che riallacciarsi perfettamente al brano precedente.
La perla dell’album: Non devo fare finta
La quarta traccia del disco, Non devo fare finta, si presenta come la più interessante e densa dell’intero progetto, un potenziale singolo da non sottovalutare. La musicalità è allegra, vagamente ballabile e dai tratti quasi orientaleggianti. Si tratta nuovamente di un brano dalla duplice identità; se infatti l’unione delle note stimola il movimento e suscita allegria, il testo è quasi il perfetto opposto. Nonostante l’inno alla spensieratezza, infatti, le parole si focalizzano sulla pesantezza, o meglio, riflettono su di essa e cercano di liberarsene.
Si tratta di un brano motivazionale in cui l’artista elenca tutti i comportamenti che dovrebbe adottare per stare meglio: avere più autostima, dare meno peso alle cose, alle persone stupide e alla vita in generale. Il motivo principale che dovrebbe spingerci a vivere con più leggerezza, secondo Mai Stato Altrove, è proprio il nostro bene, la nostra salute. A volte infatti “siamo tutti sordi” e “quando parla il corpo noi non lo ascoltiamo mai”. L’artista sembra dunque suggerire che dare troppo peso a cose e persone che non meritano le nostre energie può farci del male non solo emotivamente ma anche fisicamente, ed è perciò bene pensare prima a noi stessi piuttosto che agli altri.
La varietà delle tematiche
Nel suo nuovo album Mai Stato Altrove non cade mai nel ripetitivo; ogni traccia affronta i più complessi sentimenti umani, ma sempre da prospettive differenti, consentendogli di dare importanza a ogni piccola sfumatura. Oltre ai temi già citati, è presente anche l’amore in tutte le sue varie forme. Un accenno di eros in Confessionale, ma anche di storge (l’amore parentale-familiare) in Resta per sempre con te e di philia (l’amore che si viene a creare in amicizia) in Ragazzi stupendi.
Altro tema affrontato da due prospettive differenti è la salute. Sia quella mentale di Non devo fare finta che quella fisica di Resta per sempre con te. Questa dualità è presente anche come contrasto tra le basi allegre e i testi profondi, ma è del tutto assente nella quinta traccia dell’album: Per fortuna esiste il sole. In questo caso le note rilassanti e rassicuranti sono in linea con la serenità trasmessa dal testo. Si tratta di un inno alla natura che celebra la capacità di quest’ultima di risollevare il nostro morale. Il sole diventa sinonimo del fatto che dopo ogni momento buio è sempre possibile riprendersi e di come spesso si senta il peso del mondo sulle proprie spalle, quando in realtà quest’ultimo non è che ai nostri piedi.
Oltre a essere un inno alla natura, il brano si sofferma anche sulla paura di costruire dei legami e di esternare i propri sentimenti. Ecco dunque il ritorno di quanto anticipato dalla copertina, ovvero l’importanza della comunicazione nei rapporti umani. Anche se Gabriele la dipinge come una nemica, riconosce la necessità di combattere l’incomunicabilità proprio per stare meglio dentro e fuori, come ha ampiamente approfondito in Non fare finta:
E stiamo tutti quanti male
E abbiamo tutti quanti paura di comunicare
Di stringere un legame
Ma per fortuna esiste il sole
E per fortuna
Non ci servono le parole.
Nel complesso, dunque, Ragazzi stupendi si classifica come un album che potremmo definire accogliente. Questo risultato è dovuto alle scelte tematiche ma anche a quelle musicali. L’utilizzo delle voci corali e del pianoforte sono in grado di creare un’atmosfera di comunità e collettività, quasi religiosa.
Chiunque ami l’indie, ma è alla ricerca di qualcosa di nuovo, non può perdersi questo insolito ma riuscito mix che Mai Stato Altrove è riuscito a creare.
Nell’attesa dell’uscita del nuovo album – il prossimo 29 novembre – vi consigliamo di approfondire l’ascolto di questo promettente artista.
Materiale gentilmente concesso da Astarteagency
Copertina e immagini gentilmente concesse da Astarteagency