Ha fatto scalpore la notizia della nascita di una nuovo corso di laurea, ideata dall’Università telematica Ecampus, dedita alla creazione della figura influenzabile, nuovo “mestiere” della società 3.0. È un corso che si prefigge di insegnare ad utilizzare il web, le app, gli strumenti digitali come veicolo di commercio, moda e trasporto, focalizzandosi sulla costruzione dell’immagine di una persona che ha il compito di influenzare la società spingendo le fasce di mercato di riferimento a imitarne il lifestyle.
Questa scelta di aprire l’università a un mondo che attira i giovani, in particolar modo i ragazzi nella fascia d’età tra i 16 e i 24 anni, ha destato molte critiche: l’attacco principale è quello di spingere le future generazioni a un “non-lavoro”, in quanto la figura dell’influencer è oggetto di critiche negative.
Tuttavia quest’evento pone l’attenzione su un fenomeno che ha attraversato il mondo accademico ed è stato analizzato dal <<Sole24ore>>: L’apertura da parte delle università alle nuove esigenze sociali. Sono stati elencati i nuovi 128 percorsi di laurea nati nel solo anno accademico 2019/2020. Corsi nuovi, che creano le figure professionali del futuro necessariamente collegate ai recenti sviluppi tecnologici e crossmediali dei diversi settori lavorativi.
La medicina, l’ingegneria, i trasporti, le telecomunicazioni sono invase dal mondo digitale che spalanca le porte al marketing: in pratica ogni singola figura professionale del pianeta ha un’interfaccia tecnologica che permette il miglioramento degli stili di vita.
In Italia tra i nuovi 128 corsi di laurea, un quarto si dedica alle discipline Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics): una sorta di aggiornamento universitario che costruisce lauree ad hoc per formare nuove professioni, inserite nel mondo digitale di ogni singola disciplina. Tutto questo perché con l’evoluzione del mercato, è in crescita la domanda di professionisti del mondo digitale e automaticamente l’offerta formativa deve essere aggiornata.
A Milano, l’Università Bicocca e il politecnico hanno collaborato per creare una nuovo corso di laurea magistrale, Cyber Risk Strategy and Governance, che crea figure specializzate nella protezione tecnica, legale e manageriale delle aziende.
Ma la collaborazione del Politecnico di Milano non si ferma alla Bicocca. Arriva anche l’accordo con la Statale: il nuovo corso è Bioinformatics for Computational Genomics, e si propone di formare professionisti che si occupino di studi genomici. Saranno fornite le conoscenze per analisi bioinformatiche sfruttando algoritmi, big data, statistiche per analizzare i processi biologici dell’espressione genica.
Il Politecnico Di Milano inoltre ha ampliato il numero di corsi: Mobility Engineering e Food Engineer sono facoltà 3.0.
La laurea di Mobility Engineering unisce competenze tecnico–ingegneristiche–gestionali. Saranno formati gli ingegneri del movimento: queste figure avranno il compito di gestire i trasporti garantendo la protezione dei dati con efficienti sistemi di controllo per la mobilità.
Il percorso di Food Engineering ha lo scopo di formare dei veri e propri ingegneri alimentari che si occuperanno non solo della produzione del cibo e delle bevande, ma della metodologia di produzione, del confezionamento, della certificazione, della logistica, della produzione, distribuzione, costo e tempi di realizzazione. Attraverso lo sfruttamento della tecnologia, saranno capaci di creare macchinari efficienti, sostenibili ed economici per produrre cibo di qualità in tempi minori, in condizioni ottime, distribuendolo su larga scala.
A Napoli, l’Università Federico II ha istituito il corso di laurea magistrale in Precision Livestock Production, una branca del dipartimento di Medicina veterinaria. Questo corso nasce grazie al sostegno dell’azienda agricola Improsta di Eboli, che offre agli studenti un internship all’interno dell’azienda per studiare, inventare e sfruttare nuovi metodi di allevamento costruiti attraverso la tecnologia che utilizza sensoristica, robotica e big data. Obbiettivo finale? Creare un allevamento 3.0 che si basi sulla sostenibilità e sull’efficienza.
L’ateneo di Macerata si propone invece di svecchiare le lauree giuridiche: è stato istituito il corso di Data Protection Office, Scienze giuridiche per l’innovazione, che crea la figura di responsabile della Protezione dei Dati Personali, introdotto dalle nuove regole europee sulla tutela della privacy e dati personali, il GDPR. Come si legge da Univeristy2business:
Il corso di laurea in Scienze giuridiche per l’innovazione fornisce: conoscenze e competenze specialistiche sui temi della contrattualistica sia in contesti tecnologicamente avanzati sia a livello comparato e internazionale, della tutela dei diritti, della privacy e dei dati non personali, della tutela ambientale; lessici disciplinari di una lingua dell’Unione Europea oltre l’italiano; conoscenze e competenze sulla sicurezza e gestione penale dei rischi d’impresa, sull’innovazione tecnologica nel diritto agrario, sul diritto dell’innovazione d’impresa, sui temi giuridici inerenti i trasporti marittimi sia di persone che di merci, i trasporti combinati, la logistica e l’organizzazione della portualità italiana ed europea.
L’Università di Bologna guarda ancora più oltre del futuro stesso e ha dato vita al corso di Artificial Intelligence. L’intelligenza artificiale sarà il traguardo della società del futuro e si propone di creare professionisti con ottime conoscenze di progettazione, gestione e concretizzazione di prodotti futuristici.
L’ateneo di Catania ha infine applicato il mondo digitale a quello umanistico: è stato creato un corso che si dedica allo studio dei testi attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Gli specialisti di questa facoltà saranno formati per trattare e analizzare testi attraverso la tecnologia.
Questi sono solo alcuni tra i 128 corsi nuovi istituiti solo in Italia. Le università si aprono agli sviluppi non solo tecnologici ma anche sociali, garantendo la formazione di figure professionali che serviranno per l’evoluzione inarrestabile della società. D’altronde il mondo accademico è lo specchio sociale dell’individuo: l’università si aggiorna e si adatta alla società 3.0. Obbiettivo? Studiare e migliorare il mondo del futuro.