L’apertura a Milano del Museo della Filosofia: le prime stanze

Dal 5 novembre 2019, Milano ha conquistato un altro primato: l’apertura del primo Museo della Filosofia, unico al mondo nel suo genere, con le prime due stanze dedicate al pensiero filosofico umano. L’immagine di un libro aperto e di una mela da cogliere si offrono come metafore immediate di un percorso nel mondo della filosofia e di un’opportunità che invita e provoca la nostra curiosità.

Come ci si può immaginare un Museo della filosofia?

Per scoprirlo occorre superare la soglia del cortile del Filarete dell’Università degli Studi di Milano ed entrare nelle due stanze. Qui inizia l’esperienza nuova di accedere dentro il portale di un libro delle meraviglie; gioco e forma mentale si compongono e si alternano per farci scoprire il pensiero filosofico.

Le prime due sale del museo, infatti, ci accolgono con i temi di una riflessione sulla filosofia che invitano tutti, in modo non specialistico, a cimentarsi nella scoperta degli argomenti e delle teorie filosofiche attraverso un’insolita chiave di lettura interattiva, che si avvale di semplici testi che indirizzano a piccoli esperimenti mentali, giochi e simulazioni intellettive.

La semplicità e la dimensione ludica, come caratteristiche non abitualmente associabili alla filosofia, non si spingono fino a far perdere la serietà e la profondità dei concetti verso una banalizzazione intellettuale. Al contrario, questo nuovo approccio si pone l’obiettivo di aprire le porte a una riflessione filosofica, alla scoperta del pensiero critico e dell’argomentazione al di fuori dei manuali, dei libri didattici e della falsa identificazione tra filosofi e filosofia.

Anche il libro, quindi, non rappresenta l’elemento univoco in cui è racchiusa la filosofia, ma il varco attraverso cui là si può raggiungere, come vuole rappresentare l’opera di Vincenzo Agnetti che apre la mostra, Libro dimenticato a memoria. Si tratta di una serie di libri aperti in cui le pagine sono ritagliate nello spazio centrale per lasciarne solo il margine. È il paradosso della lettura impossibile che richiama il pensiero di come i libri vadano usati e attraversati per oltrepassarne il loro senso senza dimenticarli.

Superare il pensiero e le singole teorie dei filosofi e dei loro testi è anche il messaggio scandito dalle parole del Professor Paolo Spinicci, del dipartimento di Filosofia Piero Martinetti, ideatore e curatore del museo della filosofia. Spinicci, nella sua presentazione, spiega di come questa iniziativa del Museo si costituisca non come operazione conservativa di materiali che appartengono alla storia della filosofia, ma come nasca dall’idea di porre in primo piano i problemi della filosofia e le esperienze e le argomentazioni che ne conseguono.

La prima stanza del Museo della Filosofia, infatti, pone proprio la domanda al visitatore di cosa sia un problema filosofico, anche  attraverso una forma allusiva di immagini e situazioni sulla natura dei problemi filosofici. Pannelli espositivi e schede di approfondimento sono i principali strumenti comunicativi da cui vuole farsi strada una ricerca di chiarezza che non pretende di scoprire ciò che ancora non sappiamo ma di approfondire il modo in cui pensiamo quello che sappiamo già.

Uno degli spunti iniziali fa riferimento alla considerazione filosofica di Ludwig Wittgenstein che i problemi filosofici nascano dalla filosofia stessa e dalla sua concezione del filosofo come colui che vuole “insegnare a una mosca come uscire dalla bottiglia”. Da queste affermazioni si arriva a ritroso all’immagine del labirinto la cui ombra viene proiettata sui visitatori o nel gioco della biglia che con metodo e attenzione può essere portata fuori dal labirinto.

Suggestioni e analogie come quella del filosofo idraulico dei concetti o dellacassetta degli attrezzi del filosofo portano il limite della metafora al paradosso e fanno emergere con forza le contraddizioni che si nascondono nei propri concetti. È nella seconda stanza, infatti, che i paradossi e gli esperimenti mentali diventano due potenti metodi della filosofia che vogliono far vedere concretamente come affrontare i problemi filosofici. Il visitatore viene quindi coinvolto in esperimenti concettuali e stimolato nel mettersi in gioco per avere l’idea di cosa significhi immergersi in un problema filosofico.

Situazioni o scenari logicamente possibili con l’immaginazione ma concretamente impossibili possono portare a intuizioni su cui la filosofia ha comunque modo di elaborare. Gli esperimenti mentali e i paradossi presentati in forme intuitive e giocose mostrano, in questo modo, il ruolo importante e serio che svolgono nell’indagine filosofica.

Degli studenti di laurea magistrale del dipartimento di Filosofia, col proprio entusiasmo, guidano il visitatore al gioco e alla dimostrazione del paradosso della percezione o della finzione. Si tratta di piccoli esperimenti mentali di simulazione e argomentazione, sulla base di scelte intuitive o ragionate, che conducono ai mondi possibili delle teorie filosofiche, fino algrande gioco dell’identità personale”.

Una scoperta che affascina e racchiude in queste prime due stanze del Museo la possibilità di un’esperienza unica e originale che lascia tracce per approfondimenti successivi, anche guidati dai libretti tematici che fanno parte del progetto del Museo. Un progetto che prevede un continuo ampliamento delle stanze, di cui alcune già programmate nella mappa del futuro Museo che verrà.

Accanto alla mostra, nella biblioteca di Filosofia del dipartimento, vi saranno brevi introduzioni sui temi delle stanze future del museo, alcune già programmate come quelle di Storia della filosofia, della filosofia della scienza o dell’estetica e di molte altre idee in corso d’opera per offrire uno sguardo progettuale sul futuro del museo.

Prima però lasciatevi sorprendere dalla scoperta di una visita libera e o guidata al Museo della Filosofia, (dal 5 al 22 novembre nelle prime due stanze del Museo dal lunedì al venerdì e sabato 16 novembre negli orari 9-13.30/14-19 e mercoledì fino alle 21.30), e fatevi coinvolgere nella particolare atmosfera di questa esperienza. 

FONTI:

Presentazione alla stampa del Museo della filosofia 4 Novembre 2019

Catalogo il Museo della filosofia

filosofia.unimi.it

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