Crescere non è facile. Non lo è per nessuno, perché crescere significa cambiare e, di conseguenza, conoscere nuovi lati di sé e del mondo che ci circonda. Spesso il cambiamento è difficile da concepire sia per noi stessi che per chi ci sta accanto: quando si è rimasti per tanto tempo con delle convinzioni, metterle in discussione ci fa sentire come se stessimo “tradendo” noi stessi e, allo stesso tempo, gli altri. Tuttavia, è importante essere curiosi e avvicinarsi a qualcosa che per tanto tempo abbiamo ignorato o giudicato negativamente senza ragione. Proprio per questo motivo oggi vogliamo proporvi un personaggio un po’ fuori dalla righe come Myss Keta.
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Chi è Myss Keta
Myss Keta è una “cantante” milanese (con le virgolette proprio perché lei stessa ha dichiarato di non amare le definizioni, anche perché rappresenta un intero team) che è diventata particolarmente famosa durante il 2019 per l’album PAPRIKA, ma che ha esordito con il singolo MILANO SUSHI & COCA nel 2016. Quest’ultima è sicuramente una canzone senza tante pretese, spensierata, fatta da giovani per giovani, giusto per il gusto di divertirsi un po’. Ma che male c’è nella musica fatta per divertirsi? La musica è bella proprio per questo, perché ha tante sfaccettature e forme: esattamente come ognuno di noi. Esistono le canzoni per piangere e quelle per ballare, così come nella vita esistono momenti in cui essere seri e quelli in cui essere più spensierati, e gli appassionati di musica sanno quanto è importante trovare la soundtrack più adatta a ogni momento della nostra vita (e della giornata).
Oltre la maschera
Keta si presenta sempre con una certa immagine: un velo scuro, due grossi occhiali da sole e un vestitino scollato (spesso color rosso acceso). Sembra una donna un po’ frivola, sicura del proprio aspetto e a cui piace fare festa. La domanda sorge spontanea: non è così? Sì, ma c’è molto di più.
È vero che con questa immagine potrebbe risultare superficiale e antipatica ma, come per ogni cosa, bisogna andare oltre i pregiudizi. Inoltre il fatto che indossi un travestimento non è da sottovalutare, perché sappiamo che dietro a una maschera c’è sempre qualcos’altro. Quello che infatti molti non sanno e di cui ha parlato la Myss in una recente intervista è che prima della popolarità, Keta è stata amministratrice delegata della Rovagnati.
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Non siamo una cosa sola
Durante la stessa intervista, l’artista ha affrontato anche un altro tema molto interessante. Sappiamo bene che il confronto con ciò che è “diverso” da noi è in grado di aiutarci e di farci (ri)conoscere lati di noi che non avevamo mai considerato o di cui semplicemente non eravamo a conoscenza. Questo è il primo passo per scrollarci di dosso quegli odiosi pregiudizi che ci hanno sempre inculcato e che hanno creato delle aspettative spesso difficili da ignorare. Ci ritroviamo in un mondo fatto di etichette in cui se sei donna devi comportati in un certo modo. Ma bisogna avere la consapevolezza che l’atteggiamento scelto, poi, creerà inevitabilmente delle aspettative e dei giudizi. Ecco cosa ne pensa Myss Keta a riguardo:
Quando tu ti accetti in realtà capisci che gli altri ti accettano per quello che sei, non è un problema di nessun altro se non di te stesso. Questo lasciarsi andare… è complicato, perché in ognuno di noi coesistono tante persone. Noi non siamo una persona dritta, unica, assolutamente, siamo mille personalità. Tu devi accettare tutto di te stesso. Tu puoi essere una persona bravissima sul lavoro, puntuale, ma va bene che tu sia anche la persona che va a fare gli after. Non è un problema, non è un controsenso. Tu puoi coesistere in tanti aspetti della tua personalità.
Superare i limiti
Keta sostiene dunque che le uniche persone a porci dei limiti, delle gabbie, siamo noi stessi. Lei stessa ha affermato di essersi sentita in gabbia quando lavorava come CEO per la Rovagnati, fino a quando non ha capito che era stata lei stessa a imporsi quelle restrizioni perché temeva di non poter essere nient’altro. Ma ciò che ha imparato da questa esperienza è che è importante accettare tutti i lati di noi, essere consapevoli che possiamo essere qualsiasi cosa, fare qualsiasi cosa.
Un altro modo di giudicare
Insomma, Myss Keta è consapevole di non essere una vera cantante così come è consapevole di quali siano gli aspetti critici della nostra società: ha semplicemente deciso di giudicarli ballandoci su. Tutti i suoi testi hanno vari livelli di lettura, «Rolling Stone» ha dichiarato che ognuno è libero di capirli come meglio crede, secondo lei “fa parte del gioco”.
Presto la cantante di PAZZESKA farà un altro concerto nella sua amata Milano, il prossimo 27 novembre all’Alcatraz. Inoltre il 18 ottobre scorso ha anche pubblicato il video musicale di una canzone già nota ai fan storici: LE RAGAZZE DI PORTA VENEZIA. Il brano si configura come manifesto della libertà di espressione a qualsiasi livello ma, sopratutto, diviene simbolo della sorellanza. All’interno di questo colorato e simpatico video, infatti, viene celebrato il girl power in tutte le sue sfumature, attraverso l’incontro tra 40 ragazze molto diverse ma con un unico comune denominatore: il desiderio di sfoggiare la consapevolezza della meravigliosa complessità femminile.