Ottobre. Le foglie cadono, le temperature s’irrigidiscono, le ore di luce sono sempre meno. Arriva l’autunno, la stagione dell’anno in cui staremmo sotto le coperte per sempre, se fosse possibile.
Aprile. L’aria si riscalda, comincia la fioritura, le giornate si allungano. Iniziamo a “uscire dal letargo”.
Vi siete mai chiesti se il tempo atmosferico possa davvero influenzare il vostro umore? Una cosa è certa: se vi siete imbattuti in qualcuno che ha avuto una giornata storta e, per un motivo o per l’altro, non era in vena di dare troppe spiegazioni, vi avrà sicuramente detto: “è il tempo”.
Meteoropatia
La meteoropatia, un complesso di alterazioni fisiche e psichiche associate ai cambiamenti meteorologici, è un disturbo piuttosto diffuso, una vera e propria sindrome che condiziona la nostra vita. Quando il tempo cambia, il nostro organismo deve adattarsi. Di riflesso, subisce una sorta di stress, che si ripercuote sul sistema metabolico. È chiaro che di fronte a tali cambiamenti ognuno di noi mostra tempi di reazione diversi. Se c’è chi si conforma più velocemente, molti altri si rivelano più vulnerabili, e, non riuscendo a compensare quest’alterazione, avvertono un malessere che si può manifestare in varie forme.
I sintomi della meteoropatia sono diversi. I più frequenti sono mal di testa, insonnia, indolenza, sbalzi d’umore o di pressione, dolori articolari fino al mal di stomaco. Ad esserne maggiormente colpiti, oltre agli anziani e a chi soffre di qualche patologia (come cefalea, ipertensione o depressione), sono i neurolabili, ovvero coloro che, dotati di particolare sensibilità, presentano un sistema neurovegetativo abbastanza debole.
A girare il coltello nella piaga contribuiscono anche fattori esterni, quali l’ansia e lo stress. Gli esperti concordano sul fatto che coloro che ne sono affetti iniziano a sentire gli effetti 24 o 48 prima del cambiamento meteorologico. Per quanto riguarda la loro durata, questi disturbi permangono di norma per qualche giorno, per poi diminuire progressivamente quando il tempo si è stabilizzato e ripresentarsi nuovamente con l’arrivo di un’altra alterazione atmosferica. Alterando di conseguenza anche il vostro umore. Tutto questo dipende ovviamente dai ritmi di adattamento del nostro corpo.
L’arte come cura
Nonostante non esista ancora nessun farmaco specifico per alleviare gli effetti della meteoropatia, l’arte sembra essere una potenziale cura per ogni malessere. Dunque per tutti quelli che si sentono malinconici o sono semplicemente “fuori fase” vi proponiamo alcuni capolavori che, almeno fino alla prossima perturbazione, vi daranno qualche beneficio.
Leonardo da Vinci, La Gioconda (1503)
Indipendentemente dal fatto che il suo sorriso sia sincero o meno, il fascino misterioso che avvolge questo capolavoro leonardesco, forse l’opera d’arte più famosa al mondo, continua a conquistare chiunque la guardi, cancellando qualsiasi preoccupazione. Forse anche la Monna Lisa era meteoropatica e, con uno sberleffo, vuole ricordarci che non tutto è perduto.
Fortunato Depero, I miei balli plastici (1918)
L’effervescente dinamicità e lo spirito innovativo del futurismo si manifestano in quest’opera di Depero, che ben esemplifica il suo estro creativo. Una serie di ambienti fantastici e personaggi giocosi si intrecciano in quelle che paiono coreografie “plastiche” in movimento, con un arcobaleno di colori che non può non strappare un sorriso all’osservatore.
Andy Warhol, Marylin Monroe (1967)
Una ripetizione seriale del volto dell’attrice che l’ha celebrata come icona della società americana. La Pop Art, fautrice di una comunicazione efficace, incisiva e moderna nel panorama novecentesco, esalta la cultura di massa della società consumistica, facendo uso di colori intensi e aggressivi. Perfetti per ravvivare la giornata e far ritornare il buon umore.
Gioia di vivere, Henri Matisse (1905-06)
Tinte accese e solari sono la parola d’ordine anche della pittura fauve di Henri Matisse, portavoce di una nuova espressività artistica che, almeno per l’epoca, si preannunciava “all’avanguardia”. Il quadro in questione rappresenta dei nudi femminili che, in abbandono sulla spiaggia, si rilassano spensierati. Il girotondo danzante sullo sfondo, elemento ricorrente nelle opere dell’artista, accentua l’atmosfera leggera e il clima di positività che ne traspare.
Claude Monet, Impressione. Levar del sole (1872)
Cosa c’è di più rilassante di un’alba sul mare?
Tra i maggiori rappresentanti dell’impressionismo, Monet coglie in un’impressione fugace il sole che inizia a filtrare attraverso la nebbia mattutina sul porto di Le Havre. In primo piano, una barca sta tornando dalla pesca notturna, mentre il cerchio del sole si riflette nell’acqua, conferendo all’ambiente un carattere quasi soprannaturale. Adesso sì che siete pronti per una ricca colazione.
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