Già nel maggio del 2017 l’AGCM (Autorià Garante della Concorrenza e del Mercato) e l’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), assieme al Garante per la Protezione dei dati personali, hanno intrapreso un’indagine circa i rischi per la tutela degli utenti e della loro privacy in relazione al fenomeno dei Big Data. Da qui, hanno visto la nascita alcune norme relative alla cybersecurity.
L’utilizzo dei dati è servito, negli ultimi anni, a ottimizzare i processi decisionali della Business Intelligence (scienza che studia le strategie da adottare sul mercato da parte delle aziende) e per accelerare l’innovazione (specialmente in campi ad alto valore). Ma soprattutto ha avuto un impatto decisamente pesante sul funzionamento dei mercati e sul benessere dei consumatori, in termini non solo economici ma anche sociali e, incredibilmente, democratici. La nuova conoscenza “data driven” ha fatto nascere nuove dinamiche di potere di mercato che hanno avuto implicazioni sulla società e sul suo sistema democratico.
Le indagini hanno coinvolto i maggiori operatori nel mercato dei dati e delle telecomunicazioni, numerosi esperti e accademici. Le informazioni raccolte hanno contribuito a chiarire i procedimenti legati allo sfruttamento economico dei dati e al ruolo che riveste la profilazione degli utenti (metodo attraverso il quale gli utilizzatori di un determinato servizio, come Facebook, vengono raggruppati in gruppi di comportamento simili).
Alla luce di ciò, le tre Autorità hanno steso undici punti di cooperazione nonché di raccomandazioni:
1. Promuovere la creazione di nuove norme adeguate e leggi aggiornate sulla trasparenza nell’utilizzo dei dati;
2. Rafforzare la cooperazione internazionale in UE e al suo esterno sul governo dei Big Data;
3. Stendere una policy circa l’estrazione, l’accessibilità e l’utilizzo dei dati pubblici per politiche a vantaggio di imprese e cittadini;
4. Ridurre le asimmetrie informative tra fruitori e operatori digitali durante la raccolta di dati;
5. Stabilire la proprietà e la natura dei dati prima della loro analisi per terzi fini;
6. Introdurre nuovi strumenti per il pluralismo on-line, la trasparenza e per consapevolizzare l’utenza;
7. Tutelare il benessere dei consumatori con gli strumenti propri dell’antitrust;
8. Stabilire nuove istituzioni per controllare meglio la centralizzazione dei dati;
9. Agevolare la mobilità dei dati tra le diverse piatteforme;
10. Rafforzare l’autorità e il potere sull’acquisizione delle informazioni di AGCM e AGCOM;
11. Istituire un “coordinamento permanente” tra le Autorità.
Queste undici linee guida sono fondamentali per rafforzare la cooperazione in materia di privacy e Big Data tra i tre attori garanti. L’obiettivo è di ridurre i rischi legati all’utilizzo intensivo dei dati sul fronte della concorrenza così come dei diritti fondamentali. Il testo cita: