Nel mese di settembre l’azienda Porselli, leader in Italia per la produzione di scarpette da ballo e accessori per la danza, ha festeggiato i suoi primi cento anni di attività: è stata infatti fondata nel settembre del 1919 da Eugenio Porselli, nonno dell’attuale proprietaria del marchio, Vanna, e si è fin da subito imposta come una delle principali produttrici di scarpette da ballo, iniziando a fornire i più importanti teatri d’Italia.
Il cliente più famoso di Porselli è sicuramente il Teatro alla Scala, anche perché lo store si trova proprio nelle sue vicinanze, ma il brand fornisce anche diverse scuole di danza, ballerini amatoriali e semplici appassionati della disciplina, oltre a gestire richieste provenienti dall’estero, soprattutto dalla Francia, dal Giappone, da Cina, Corea e Stati Uniti. Chiunque balli o abbia mai ballato conosce Porselli. I più grandi nomi della danza italiana sono infatti passati di qui: da Roberto Bolle, la cui forma del piede è custodita in laboratorio, a Carla Fracci, che si rivolgeva al negozio per tutte le sue esibizioni ed era amica della madre di Vanna, passando per Luciana Savignano e Alessandra Ferri.
La storia dell’azienda milanese inizia nel 1919 dall’idea di Eugenio Porselli, ex operaio di una ditta che produceva scarpette, che decide di rilevarla insieme a sua moglie quando il titolare sceglie di ritirarsi e che, con grandi sacrifici e dedizione al lavoro, dà vita a un’attività ormai centenaria. Dopo la morte del fondatore, tuttavia, la gestione del marchio è sempre stata affidata alle donne: dalla nonna alla mamma e oggi a Vanna stessa. La madre di Vanna guida l’azienda all’apice del suo successo: lavora infatti in un periodo molto florido per la danza classica, ai tempi di Nureyev e della Fracci, e istituisce premi e borse di studio per aiutare i giovani ballerini.
L’attività dell’azienda è fin da subito artigianale e specializzata e si ispira ai modelli di altre imprese familiari nel mondo, come Gamba e Freed in Inghilterra, Repetto in Francia e Capezio negli Stati Uniti. Questi marchi, tuttavia, hanno di recente abbandonato il modello a conduzione familiare e sono stati assorbiti da holding, perdendo così gli aspetti di amore e passione per il prodotto, che invece contraddistinguono la ditta italiana, e la possibilità di interagire in maniera diretta con il cliente, creando con lui un rapporto di fiducia e progettando insieme abiti e accessori da ballo tailor made, ideati appositamente per lui.
La rivoluzione per Porselli avviene intorno agli anni Cinquanta e permette di ampliare la produzione, includendo non solo le scarpette e tutto il necessario per la danza, ma anche le prime ballerine da strada: era infatti di moda, a quel tempo, indossare le scarpette a mezza punta, spesso colorate, e abbinarle ai pantaloni al ginocchio o alle gonne a palloncino. Ma la suoletta corta, caratteristica delle mezze punte, non era adatta per camminare in strada, così l’azienda decide di adattarle all’uso quotidiano allungando la suola, che va così a coprire tutta la pianta del piede. Le prime ballerine da strada si mostrano in maniera identica a quelle da danza, fatta eccezione per la suola: hanno infatti la classica forma “a biscotto” e non presentano una distinzione tra la scarpa destra e la sinistra, che viene poi introdotta nelle versioni successive, più raffinate, più lontane dal modello tradizionale di mezza punta e spesso arricchite da un piccolo tacco di mezzo centimetro, che poi negli esemplari ancora successivi si alza a 4 – 6 centimetri.
La lavorazione delle scarpe è rimasta da allora artigianale ed è caratterizzata da alcune particolarità: a differenza di altri brand, contraddistinti da una produzione in serie, da Porselli nessun elemento della scarpa è incollato, ma tutto è cucito a rovescio. Agli esordi dell’azienda si cuciva addirittura a mano, mentre oggi si cerca di stare al passo con i tempi attraverso la scelta di nuovi materiali e utilizzando la macchina da cucire, nonostante sia sempre responsabilità dei singoli artigiani garantire una qualità elevata nei prodotti.
Ma la caratteristica che rende questo marchio ancora più particolare è sicuramente l’opportunità di personalizzare ogni acquisto, data dalla totale artigianalità degli articoli. È infatti possibile mettere insieme diversi colori e materiali, come la pelle, il suede e il velluto, e creare il proprio personale modello di ballerina, che nessun altro potrà mai indossare.
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