La celebre miniquattroruote, che spesso malediciamo perché ci illude nel trovare un posteggio libero, compie 21 anni e non smette di stupire. Questo traguardo è stato celebrato nel mese di agosto, con l’uscita di un modello limited edition (solo 21 esemplari), che segna la fine del motore a combustione interna. Dal prossimo anno, la Smart sarà solo elettrica! Ripercorriamo però le tappe del suo successo, dovuto in gran parte alle dimensioni e alla forma a uovo.
Smart nasce come marchio del gruppo automobilistico Mercedes-Benz nel 1996. Diventa celebre per il suo essere la city-car perfetta: solo due metri e mezzo di lunghezza. Proprio per questo, fino al 2002 non si chiamerà Smart, ma ‘Compact Car Gmbh‘. Spesso criticata per problemi legati alla sicurezza e alla robustezza della carrozzeria, ma sempre apprezzata per il suo design unico. Il primo modello, ‘Fortwo‘, non ha cofano, ma è composta da pannelli rimovibili: in questo modo, la due posti può essere personalizzata al massimo. Il design curvilineo della carrozzeria si ripresenta all’interno dell’autovettura: sedili tondeggianti, sul cruscotto tondi contenenti contagiri e orologio, a cerchio anche i bocchettoni dell’aria.
Davanti al successo riscosso, nei primi anni 2000 si decide di ampliare la scelta con nuovi modelli:
- quello sportivo, ‘Roadster‘, con il cofano allungato e senza bagagliaio, che però non ha venduto molto;
- la cabriolet, con tettuccio personalizzabile;
- la ‘Forfour‘, modello a quattro posti, uscita per la prima volta tra 2004 e 2006 insieme a Mitsubishi (anche se al suo posto ci doveva essere Fiat) e una seconda nel 2014, con la collaborazione di Renault, con la quale condivide la base meccanica della sua Twingo;
- le edizioni speciali, firmate nella maggior parte dei casi da italiani e tedeschi.
Per quanto riguarda queste ultime, si può citare il modello EQ. Questo anticipa quello creato in occasione del 21° compleanno di Smart: l’elettrico firmato dai tedeschi è stato uno dei primi partner del car sharing, come nel caso del servizio ‘Car2go’, con vetture bianche, decorate dal logo e dai nomi delle città in cui si può condividere l’autovettura. Alla base di qualsiasi edizione speciale, c’è il motto “Reduce to the max” e l’attenzione al cliente. Infatti, della versione EQ c’è quella dedicata all’Ushuaia, la pureblack (nero opaco con inserti rossi) o la nightsky (nero lucido e blu). Per semplificare la suddivisione dei modelli, sul sito, si può parlare di tre categorie, con le loro varie sottocategorie:
Oggi, si deve prestare attenzione alla limited edition chiamata “Final Collector’s Edition #21“. Il nome dice già tutto: limitata perché ce ne sono solo 21 esemplari (di cui 5 acquistati in Italia da dei veri collezionisti, visto il prezzo), segna la fine dell’epoca del motore e il tag con il numero degli anni di attività (visto che il primo modello è stato venduto nel 1998). Si tratta proprio di un pezzo da collezione per il costo elevato (circa 50.000 euro), per il suo allestimento speciale e per il suo significato. Brabus, azienda tedesca specializzata nella modifica dell’estetica e delle componenti automobilistiche, già nota per le collaborazioni con Smart, e Konstantin Grcic Design, designer industriale di high-tech, hanno pensato a qualcosa che non passa inosservato.
Non solo carrozzeria: il logo Smart punta sugli accessori per personalizzare l’autovettura. Dai tappetini all’oggetto più improbabile: supporti per dispositivi mobili, rete per caricare al meglio il bagagliaio, inserti per cambio e freno a mano.
Oltre agli elementi decorativi, il gruppo tedesco offre vari servizi, come l’assistenza stradale, la newsletter, l’app per trovare la postazione di ricarica per i modelli elettrici e, ovviamente, un sacco di eventi a tema.
Notiamo che in questo ventennio Smart ha puntato sull’innovazione, in tutti i campi. Leader nel design per la forma a uovo e le sue dimensioni, nella ricerca, vista la decisione di passare all’elettrico, e nei servizi, puntando sul costumercare e sul car sharing, che permette di entrare in ztl e non pagare il parcheggio, diminuendo anche l’inquinamento.