Dopo una lunga attesa, tornano sulla scena indie italiana i Jennifer Gentle. Si sono fatti attendere quasi un decennio – il loro ultimo album in studio, Concentric, risale al 2010 – ma le diciassette tracce di cui è composto il nuovo album verranno finalmente pubblicate da La Tempesta International il prossimo 4 ottobre.
Il titolo del disco non potrebbe essere più facilmente riconducibile al gruppo: Jennifer Gentle.
Gli ultimi anni: I Hate My Village
In tutti questi anni non si può dire che i Jennifer Gentle non si siano dati da fare. Ci sono state diverse collaborazioni con altre band, come quella con Alberto e Luca Ferrari dei Verdena. Inoltre, il frontman Marco Fasolo ha avviato una carriera da produttore discografico, sia in collaborazione con gruppi già solidi come i Verdena stessi, che lanciandosi in nuovi progetti come quello che coinvolge gli I Hate My Village. Un gruppo afro beat (di cui vi abbiamo parlato qui) nato da un’idea di Adriano Viterbini (chitarrista e fondatore dei Bud Spencer Blues Explosion), Fabio Rondanini (batterista dei Calibro 35 e degli Afterhours), Alberto Ferrari (polistrumentista e voce dei Verdena) con, appunto, Marco Fasolo come produttore e successivamente come bassista.
Universal Daughters
Un altro progetto che ha tenuto impegnato Fasolo in questo periodo è stato quello degli Universal Daughters, che l’ha visto affiancato ad artisti internazionali come Jarvis Cocker (cantante del gruppo britannico Pulp), Alan Vega (voce del duo newyorkese dei Suicide) e Chris Robinson (solista della band statunitense dei Black Crows).
Si tratta di un progetto a scopo benefico che risale all’aprile 2013 e che riunisce diversi artisti, sia italiani che stranieri. Il primo disco degli Universal Daughters si chiama Why Hast Thou Forsaken Me? e contiene cover di brani anglo-americani appartenenti a generi musicali decisamente diversi fra loro: dal gospel anni Venti al country, dall’R&B al music hall. I proventi ricavati dal progetto sono stati destinati alla Città della Speranza, un’organizzazione attiva nel sostegno alla cura di malattie pediatriche.
Qui sotto potete dare un ascolto all’album:
Gli esordi: I Am You Are
Ma torniamo indietro di qualche anno, alla fine del 1999, quando i Jennifer Gentle erano appena nati da un’idea dell’allora diciannovenne Marco Fasolo e del batterista Alessio Gastaldello. Ai due si aggiunsero poi il chitarrista Isacco Maretto e il bassista Nicola Crivellari.
Dopo qualche anno di assestamento, la band incide e autoproduce il primo album: I Am You Are (2001). Il loro stile è decisamente fuori dal comune, soprattutto per una band italiana di quegli anni. Le loro influenze musicali provengono principalmente dal rock and roll anni Cinquanta, con contaminazioni di garage punk e pop psichedelico. Si trattava di uno stile che si prestava a essere apprezzato in Patria, ma soprattutto all’estero. Per questo motivo i Jennifer Gentle, già dagli esordi, iniziarono a essere una delle formazioni italiane più conosciute all’estero.
Funny Creatures Lane e la Sub Pop
Solo un anno dopo, nel 2002, pubblicano il loro secondo album, Funny Creatures Lane. In Italia l’accoglienza all’album non fu delle migliori, mentre la vena psichedelica della band fu particolarmente apprezzata sia in Inghilterra che negli Stati Uniti.
La formazione dei Jennifer Gentle cambierà diverse volte nel corso degli anni e, nel 2004, rimarranno solo il frontman Fasolo e il batterista Gastaldello. Sono proprio loro a svoltare le sorti del gruppo quando, sempre nel 2004, firmano un contratto con l’etichetta americana Sub Pop Records. Questa etichetta, negli anni Novanta, scritturò band attive sulla scena grunge, come i Nirvana, i Soundgarden e i Mudhoney così come, più di recente, i The Shins. I Jennifer Gentle ebbero il merito di essere la prima band italiana a ottenere un contratto con la leggendaria etichetta statunitense.
Valende, The Midnight Room e la nuova formazione
Il primo album con la Sub Pop esce nel 2005. Si chiama Valende e viene acclamato dalla critica, preparando così il terreno per un tour negli Stati Uniti: anch’esso un successo. Dopo un anno, la formazione della band cambia nuovamente. Dopo un periodo in cui Fasolo lavora in solitaria, nasce The Midnight Room e altri quattro membri si aggiungono alla band. Si tratta di Andrea Garbo alla chitarra, Francesco Candura al basso, Liviano Mos alle tastiere e Paolo Mongardi alla batteria.
Proprio The Midnight Room, penultimo enigmatico album in studio della band, suscita un forte interesse in terra inglese e per questo motivo viene programmato un tour con diverse date, sia in USA che nel Regno Unito. A questo seguirà un altro tour europeo e la partecipazione al festival musicale olandese Groningen Eurosonic.
2019: Jennifer Gentle
Arriviamo così al periodo di cui abbiamo parlato a inizio articolo: la lunga gestazione che ha portato al nuovo album, Jennifer Gentle appunto. I concerti durante i quali verrà presentato al pubblico vedranno una formazione, ancora una volta, differente: Marco Fasolo sarà la voce del gruppo e sarà inoltre alle chitarre elettriche e acustiche; Kevin Magliolo, anche egli alle chitarre, si occuperà anche dei cori e dell’organo, così come Carlo Poddighe; Carlo Maria Toller si occuperà del piano, delle percussioni e della chitarra acustica; Alessio Lonati sarà al basso e, infine, Diego Dal Bon sarà alla batteria.
Per mettere insieme i brani che compongono Jennifer Gentle ci sono voluti ben due anni di lavoro e di attenzione al dettaglio. Si tratta del disco più personale per il frontman, che dà prova anche di una grande abilità di scrittura. I generi presenti all’interno del disco sono vari: si passa dal soul alle ballate barocche fino al funk. L’album è pensato per essere ascoltato dall’inizio alla fine, come fosse un racconto e non come dei semplici momenti a sé stanti.
Noi de Lo Sbuffo abbiamo ascoltato alcuni dei brani in anteprima: le note di oscuro Oscuro riflettono l’atmosfera misteriosa ma stranamente pacifica già annunciata dal titolo e presente anche in Argento, pezzo interamente strumentale. Beautiful Girl ha un ritmo più marcato e un’aura di allegria, così come Love You Jo, altro pezzo strumentale. Guilty (che potete ascoltare qui sopra) ha invece toni più vicini alla black music e al funk, e invita l’ascoltatore a ballare sulle sue note. You Know Why è un brano dal testo piuttosto criptico; le chitarre distorte e il ritmo accelerato danno un sapore vintage e ricordano il rock inglese degli anni Settanta. Infine, My Inner Self ha un testo conciso e una base dalle note inquietanti.
Se questo articolo vi ha incuriosito e vi fatto venire voglia di ascoltare l’intero album, non vi resta che pazientare qualche giorno, più precisamente il 4 ottobre, per la release ufficiale.
Immagini gentilmente fornite da Fleisch Agency