Nei Paesi che ormai da anni dominano le classifiche per i migliori standard di vita e abitabilità si trovano anche le città più bike friendly d’Europa e del mondo. Lo stretto legame tra miglior vivibilità cittadina e sviluppo di infrastrutture e sensibilità rivolto all’utilizzo della bicicletta è evidente e innegabile, tanto che città come Copenhagen, Amsterdam o Utrecht fanno dello spostamento a pedali un vero e proprio brand turistico e motivo d’orgoglio. Lo sviluppo delle infrastrutture ciclabili, in cui spesso lo Stato investe molto, è specchio e indice del grado di civiltà ed educazione ambientale degli abitanti. Essi, infatti, possono così beneficiare di uno stile di vita e di spostamento più salubre, sostenibile e che favorisce lo sport.
In Italia l’attenzione per la mobilità sostenibile e lo sviluppo urbanistico ecologico delle città sta velocemente crescendo e si sta diffondendo in molte realtà cittadine. In particolare, a Milano il fermento attorno a queste tematiche è palpabile e sempre più capillare, tanto che la metropoli lombarda, nel suo ampio progetto di sviluppo sociale ed urbanistico, si posiziona quarta in Italia tra le città con più piste ciclabili.
Un importante progetto in questa ottica di sviluppo ciclo sostenibile della città è stato Milano Bike City, tenutosi dal 14 al 22 settembre nel capoluogo lombardo e giunto alla seconda edizione dopo la prima nel 2018. Si tratta di un importante programma diffuso di eventi variegati dedicati alla mobilità sostenibile e all’utilizzo della bicicletta, organizzato da Ciclica, Milano Bicycle Coalition e Kindi Associazione e promosso dal Comune di Milano, con il preciso intento di valorizzare tutte quelle realtà ed esperienze cittadine, come produttori e artigiani, associazioni che promuovono la mobilità sostenibile e squadre sportive, che da anni operano nel settore.
Il programma comprende importanti manifestazioni come Bike Up! e Milano Ride e si è svolto in concomitanza con la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile. Un aspetto particolarmente positivo di questa iniziativa risiede nella capacità di mettere in comunicazione vari aspetti del mondo che circonda la bicicletta a Milano. Grazie alla visione eterogenea di aziende produttrici, sportivi e consumatori, infatti, il programma prevedeva diverse tipologie di eventi, come un “architour” alla scoperta della nuova architettura milanese, il passaggio per i parchi cittadini o l’utilizzo delle biciclette pieghevoli. Ognuno di esso è volto a mostrare aspetti differenti di un mondo, quello delle due ruote a pedali, estremamente variegato, interessante e ricco di storie da scoprire ed approfondire.
Esperienze come questa sono estremamente positive e da incentivare in quanto tramitei diversi incontri, tour guidati e raduni si sensibilizzano fortemente i residenti e non che vivono la città ogni giorno a sperimentare uno stile di vita e di spostamento più sano e socialmente sostenibile. I benefici derivanti dall’utilizzo diffuso delle biciclette, sia attraverso mezzi privati che tramite i servizi di noleggio pubblici e privati, sono molteplici e diversificati. Ad esempio, c’è così una minor produzione di gas di scarico inquinanti di auto e moto, la riduzione del traffico cittadino che rischia di bloccare la mobilità urbanistica o il sovraffollamento di parcheggi ed il continuo bisogno di nuovi spazi per le auto. Oltre a questi apporti positivi alla vita comune cittadina, un maggior utilizzo di piste ciclabili e dello spostamento a pedali favorisce la lotta alla sedentarietà ed incrementa l’attività fisica, oltre alla possibilità di godere dei quartieri e delle vie della città, che vengono riqualificate e ben mantenute dagli investimenti pubblici per questi progetti urbanistici.
Futuro è una parola nebulosa. Quando si pensa al mondo che ci aspetta, infatti, immaginiamo i più stravaganti e variegati scenari possibili, spaziando da lande desolate ad avveniristiche città tecnologiche. Il cinema, così come le paure e le speranze di cambiamento, ci influenzano a tal punto che spesso non siamo in grado di renderci conto che lo sviluppo sostenibile che auspichiamo già esiste e funziona, seppur in altri Paesi e città, e di come sia estremamente più facile di quanto si immagini apportare queste modifiche anche nel nostro stile di vita.
Forse i grandi cambiamenti, così come le rivoluzioni delle abitudini sociali e dello sfruttamento energetico, non necessitano solamente di ambiziosi quanto doverosi progetti di riforma, ma anche di piccoli e, a prima vista, effimeri mutamenti della vita quotidiana, come scegliere una buona pedalata a discapito dell’automobile, spenta ed inutilizzata una volta in più.