Puella Magi Madoka Magica è una trilogia di film anime che ripercorre le vicende tratte dall’omonima serie televisiva animata, trasmessa in Giappone nel 2011. La trasposizione è fedele solo in parte, in quanto i primi due capitoli si promettono di mantenere le stesse vicende raccontate nella serie, mentre il terzo crea contenuti originali, nati in seno alla trilogia. L’affinità di questa opera con i molti anime che sono passati davanti agli occhi di milioni di spettatori nel periodo della loro infanzia, grazie soprattutto alla programmazione televisiva, è evidente: tanto nell’età delle protagoniste o nelle loro trasformazioni, quanto in alcuni dialoghi o svariati cliché, Puella Magi Madoka Magica ricorda molto da vicino un qualunque episodio di Sailor Moon, Tokyo Mew Mew o simili.
La verità, però, non potrebbe essere più lontana, anche se molti momenti si rifanno ampiamente al bacino di luoghi comuni tipici del teen drama, con l’aggiunta di elementi dal gusto squisitamente giapponese, la trilogia mostra una maturità e, sopratutto, una complessità di trama che riescono a sorprendere. Quello espresso nel titolo dell’articolo è un concetto vero solamente in parte: il sangue, o più in generale la violenza e la crudezza di alcuni momenti, sono solo una delle caratteristiche della trilogia che trova il suo spazio nel mondo anime non per una presunta estetizzazione della violenza, ma per le molte scelte vincenti intraprese di capitolo in capitolo.
Puella Magi Madoka Magica parte I: Beginnings
Due studentesse della scuola media giapponese, Madoka Kaname e Sayaka Miki, vengono avvicinate da Kyubey, una strana creatura dalle sembianze vagamente feline e dallo sguardo freddo ed enigmatico. L’animale propone loro uno scambio insolito: se accetteranno di diventare delle maghe per il resto della loro vita, in cambio avranno la possibilità di esprimere un qualunque desiderio, anche quello in apparenza più irrealizzabile, vedendolo esaudirsi. Il destino delle maghe, raccolte in giovane età per motivi che è giusto non svelare, è quello di combattere un’eterna lotta contro le streghe, entità responsabili dei suicidi e delle morti violente nel mondo. Assillate dalla possibilità di dare una svolta alla loro vita, Madoka e Sayaka incontrano altre tre maghe: Mami Tomoe, una veterana della lotta alle streghe che cerca di portare le due ragazze dalla sua parte; Kyoko Sakura, burrascosa e irascibile, pronta a scontrarsi perfino con quelle che dovrebbero essere le sue compagne; Homura Akemi, il personaggio di gran lunga più interessante e tristemente tragico, decisa nell’impedire a Madoka di diventare una maga.
Beginnings ha una struttura fortemente introduttiva e, senza mostrare grandi colpi di scena (se non nei minuti finali), ha uno sviluppo piuttosto lineare e ben costruito. Il punto di forza di questo primo capitolo risiede dunque nel mondo fantastico nel quale è capace di trascinarti, in mezzo a maghe, streghe, mondi infestati dal male, combattimenti e personaggi potenzialmente interessanti. Più di tutto, però, Beginnings sa costruire solide basi per i futuri capitoli non mancando di seminare dubbi e domande capaci di impedire che lo spettatore si scolli dallo schermo.
Puella Magi Madoka Magica parte II: Eternal
La trama prosegue riprendendo gli ultimi minuti di Beginnings, mostrandosi lineare fino alla prima metà della pellicola. Molti avvenimenti sconvolgono la vita delle maghe e, insieme, di Madoka e Sayaka. Eternal chiude la storyline della serie animata, svelando tutti gli interrogativi che erano stati posti nel capitolo precedente e facendo luce su tutti i misteri di quest’ultimo, in particolar modo sulla figura dell’oscura Homura, sul suo potere e sul motivo profondo che spinge ogni suo sforzo a tenere Kyubey lontano da Madoka.
Eternal è senza dubbio il film migliore della trilogia poiché ogni personaggio subisce un processo evolutivo profondo e coerente, la trama si incupisce complicandosi notevolmente: questo può essere considerato tanto un punto di forza, se si guarda alla ricchezza di situazioni e di domande che si aprono dalla seconda metà del film, quanto un punto di debolezza, se si pensa a come, in alcuni punti, il filo degli eventi venga martoriato a tal punto da diventare complessa la sua ricostruzione.
Puella Magi Madoka Magica parte III: Rebellion
Unico capitolo della trilogia non collegato ad eventi narrati nella serie animata, su questo film è difficile spendere anche poche parole, a causa del pericolo spoiler. Fin dai primi minuti qualunque cosa apparirà sullo schermo risulterà incomprensibile per chiunque abbia visto e compreso i due film precedenti, una sostanziale incongruenza rispetto al finale di Eternal. La storia sembra ripartire dal principio di Beginnings, fatta eccezione per diverse inspiegabili differenze (per esempio, il nemico da combattere non sono più le streghe, ma delle entità chiamate “Nightmare”); naturalmente una soluzione logica c’è, ma per conoscerla è prima necessario immergersi nell’intera visione del film.
Rebellion è al tempo stesso un’ottima conclusione della trilogia, con moltissimi spunti e tematiche interessanti, e un film che è stato eccessivamente complicato con espedienti di trama che, pur avendo una loro coerenza, talvolta sono difficili da cogliere. Seguendo il lascito del suo predecessore, anche Rebellion rende Homura la vera e indiscussa protagonista della trilogia, analizzando in modo ancora più profondo la sua psiche e le motivazioni che la muovono; a lei viene accostato Kyubey, che fin dal primo capitolo assume un peso enorme nell’economia generale della trama.
Quella che incomincia come la già vista e sentita storia di un gruppo di giovani ragazze dotate di abilità sovrannaturali usate per sconfiggere il male, diventa un groviglio complicato di personaggi, relazioni e colpi di scena inaspettati. Tutto condito con sequenze d’azione accattivanti ed estremamente fantasiose e, soprattutto, con un clima generale oscuro e senza speranza che, in contrasto con la giovane età delle protagoniste ed i colori accesi di alcune sequenze, incupisce ancora di più il mondo in cui lottano le piccole maghe.