Di jeans o di tessuto, la minigonna è uno dei capi più amati dalle ragazze. Perfetta per una serata in discoteca o se si vuole osare un pochino di più. Oggi è indossata quotidianamente, ma un tempo non era così. E lo sa bene Mary Quant che la inventò.
Mary Quant nasce l’11 febbraio 1934 in un piccolo sobborgo di Londra. È figlia di Jack Quant e Mildred G. Jones, due professori della London University, che sognano per la figlia un futuro da insegnante. Mary è totalmente ostile all’idea di futuro che hanno i suoi genitori per lei: giovanissima decide di lasciare la casa paterna per andare a vivere da sola. Ha sedici anni quando conosce Alexander Plunket Greene, giovane benestante, nipote di Bertrand Russell, desideroso di godersi la sua giovinezza e la sua libertà. I due ragazzi si dedicano a una vita bohemien inseguendo i propri interessi, vestendosi come vogliono e mangiando quando hanno soldi. Per il suo ventunesimo compleanno Alexander eredita dei soldi dalla famiglia e con Mary decidono di comprare casa insieme, aiutati dal fotografo Archie Mc Nair, diventato amico dei due.
Acquistano una casa sulla Kings Road a Londra e creano un ristorante a piano terra e la Boutique Bazaar al primo piano. È il 1955 e il successo sembra essere alle porte. I giovani inglesi vedono nella boutique gestita da Mary e Alexander un punto di appoggio per comprare abiti: finalmente hanno qualcuno che la pensa proprio come loro, che vive come loro e che sa cosa può piacere a loro. In Inghilterra si respira un profumo di imminenti cambiamenti: per i giovani è necessario rompere la tradizione.
Se in un primo momento le novità giovanili, fatte di capelli lunghi per i ragazzi e minigonne per le ragazze, sono oggetto di scherno e critiche, successivamente tutta la città guarda affascinata il gruppo di giovani che frequenta la boutique e che ascolta i Beatles. In breve tempo persone del mondo del cinema e del teatro vengono attratti in Kings Road per vivere il cambiamento in atto.
Caposaldo della boutique è la minigonna. Mary Quant taglia il tessuto e mostra le gambe delle giovani londinesi. La prima mini fu indossata da una ragazza di 17 anni che faceva la parrucchiera: Lesley Hornby, poi soprannominata Twiggy (stecchino). Siamo ormai negli anni ’60 e si inizia a parlare di Swinging London. Questo termine indica un insieme di tendenze e mode tipiche della gioventù inglese di quegli anni; fu un periodo caratterizzato da una forte positività in cui i giovani riscoprivano la loro essenza e l’edonismo. La Swinging London interessava molti contesti: primo tra tutti quello musicale, che vedeva i massimi esponenti nei Beatles e nei Rolling Stones. Riguardò ovviamente anche la moda, con appunto l’invenzione della minigonna e di abiti sempre più corti.
Mary Quant ebbe quindi un ruolo decisivo in questa fase di transizione in cui i giovani rivendicavano più libertà ed emancipazione. Accorciare le gonne fu un gesto di ribellione e fortemente innovativo. Nel 1963 esportò la sua produzione in America e a poco a poco la mini conquistò gli armadi di tutte le adolescenti. Interrogata su come le fosse venuta l’idea della minigonna disse
“Le vere creatrici della mini sono le ragazze, le stesse che si vedono per la strada”
Nel 1966 la regina Elisabetta la incorona cavaliere della Corona, titolo precedentemente attribuito anche ai Beatles. Questa era la prova innegabile che il cambiamento era avvenuto e che Mary ne era stata una fautrice.
In poco tempo la mini assunse maggiore importanza nel mondo del cinema e della moda, raggiungendo le passerelle dei migliori brand. Per esempio, negli anni Ottanta, lo stilista Valentino ne propose una versione attillata.
Per celebrare Mary Quant e la sua moda moderna e prorompente, il V&A Museum di Londra ha organizzato una mostra-evento in cui sono esposti circa 200 pezzi della produzione della stilista tra minigonne, abitini squadrati, stivali bianchi. Per arricchire la collezione, chiunque possieda un capo originale acquistato nella Boutique Bazaar di Kings Road, è invitato a portarlo così che possa essere esposto.
Coraggiosa, innovativa e umile, ma con la pretesa di creare il cambiamento, Mary Quant riuscì ad avviare una vera e propria rivoluzione fatta di gonne sempre più corte, capelli a caschetto e stivali bianchi.