Accendendo la radio al rientro dalle vacanze vi capiterà per l’ennesima volta quel tormentone estivo che avete ballato da giugno ad agosto, ma che oramai inizia a sembrarvi monotono, quasi fastidioso. Se avete voglia di dare una scossa ai vostri ascolti musicali ecco alcuni brani poco noti ai quali vi consigliamo di dare una chance questo settembre. Chissà, magari potreste aggiungere un nuovo artista alla vostra lista dei preferiti.
Buon ascolto.
Con calma
Se non vi sentite pronti ad abbandonare del tutto la tranquillità delle vacanze appena trascorse, ecco nove brani dalle note rilassanti che vi culleranno nelle sere di fine estate.
Muy Tranquilo di Gramatik e Avril 14th di Aphex Twin: entrambi gli artisti provengono dalla musica elettronica, che nel primo caso si mescola all’hip-hop mentre nel secondo la predominanza del piano dà al pezzo un tono più ambient. Questa seconda traccia potrebbe non sembrarvi del tutto sconosciuta in quanto presente nella colonna sonora del film Her (2013), vincitore del premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale.
Passiamo poi a qualcosa di più romantico come Mi Negrita di Devendra, il cui stile è stato ripreso dal gruppo italo-brasiliano dei Selton in Sampleando Devendra che, come da titolo, rende omaggio all’artista sopracitato. Non si discostano poi molto i sound di Futile Devices di Sufjan Stevens e di Vinavil di Giorgio Poi: entrambi raccontano con disarmante precisione quanto sia difficile esprimere a parole certi pensieri (non a caso il primo brano fa parte della colonna sonora del pluripremiato Chiamami col tuo nome).
“Planare sulle cose”, come diceva Calvino, è il tema che lega questi tre brani: Candy di Paolo Nutini, diventata famosa diversi anni fa ma che vale la pena riscoprire, Virginia Moon, un pezzo poco conosciuto dei Foo Fighters che riesce a cullare chi l’ascolta e, per finire, Asleep on the Train di Tom Rosenthal, brano in cui il cantautore si immagina in treno e prova a indovinare cosa abbia portato lì il passeggero addormentato che gli sta seduto di fronte.
Addii
Settembre è un mese strano: l’estate non è ancora finita eppure l’euforia di Ferragosto lascia spazio a un leggero velo di tristezza nel momento in cui ci troviamo a dover salutare gli amici del mare per tornare alla vita cittadina. Non c’è da disperarsi, si tratta solo di un arrivederci! Se però avete voglia di crogiolavi nella malinconia di un addio, ecco alcune canzoni che fanno per voi.
Re:stacks di Bon Iver racconta la difficoltà di rimettere insieme i pezzi dopo la fine di qualcosa di importante, così come Lilac Wine di Jeff Buckley è un viaggio onirico attraverso le conseguenze di un addio. Anche Swallowed in the Sea dei Coldplay è un viaggio, questa volta all’interno di se stessi.
Raccontare la fine di una relazione può avere un potere catartico, ed è questo che fa John Mayer fermando il tempo e immortalando gli ultimi istanti di vita di una storia d’amore in Slow Dancing in a Burning Room. In questi casi non è difficile solo dimenticare una persona ma anche essere dimenticati dalla stessa, ce lo dice Coez nella versione strumentale di La strada è mia.
The Summer Ends degli American Football è contaminata dall’incertezza e ha sfumature molto più pessimistiche, così come con Daydreaming dei celeberrimi Radiohead (il cui video, nonostante sia molto criptico, un po’ come il testo della canzone, merita uno sguardo). In totale discontinuità è, invece, Blues di mezzogiorno dei Funk Shui Project feat. Davide Shorty, malinconica sì ma senza nessun rimpianto.
Nuovi inizi
Settembre non vuol dire solo lasciarsi alle spalle qualcosa ma anche affrontare ciò che si ha davanti. È un mese fatto di nuovi progetti, di opportunità di cambiamento, di occasioni e novità. Le prossime canzoni parlano di persone che hanno deciso di iniziare qualcosa di nuovo.
Chi di voi ricorda Matilda (Natalie Portman) del film Léon? Gli Alt-J hanno scritto una canzone che porta il suo nome e che racconta del momento in cui la bambina, costretta a crescere, inizia una nuova vita. Il tema della crescita personale sembra essere ricorrente, ed ecco che lo ritroviamo in La fine dei vent’anni di Motta. Ma non fatevi ingannare dal titolo del brano: come in una perfetta dicotomia a ogni fine segue un inizio, che in questo caso consiste nel crescere, rivivendo a ritroso le scelte fatte in passato. Anche Mac DeMarco è stato ispirato dalla fugacità del tempo in Salad Days, una dichiarazione di avvenuto avvenuto passaggio dai “salad days” (espressione ripresa da Shakespeare usata per indicare la gioventù) all’età adulta, con tutte le difficoltà che questa comporta.
Altro tema che troviamo in diversi di questi brani è la critica a una società assente e impassibile: è di questo che ci parlano Calma le onde di Dutch Nazari e Guaranteed di Eddie Vedder (meglio conosciuto come frontman dei Pearl Jam). Questo secondo pezzo ha catturato lo spirito del film all’interno del quale è inserito, Into the Wild, fatto di voglia di affrancarsi dalle catene di una società troppo restrittiva, e che racconta di un viaggio alla ricerca del proprio equilibrio fra paesaggi in perpetuo cambiamento.
Gli ultimi due brani che vi proponiamo sono diametralmente opposti: il primo, Barefoot in the Park di James Blake e Rosalía, parla dell’euforia che segue l’incontro con una persona a noi affine, mentre Summer Days del gruppo francese dei Phoenix è noia nei confronti di assiomi prestabiliti e voglia di cambiamento.
Nuove scoperte
Questi sono i ventiquattro titoli che vi consigliamo di inserire nelle vostre playlist questo settembre, nella speranza che uno degli artisti colpisca anche voi e vi faccia scoprire nuovi sound a cui appassionarvi.
Articolo e playlist di Alessia Marinoni
Copertina di Alessia Marinoni