L’estate è la stagione del sole splendente, del gelato e della voglia di andare al mare. Chi non vorrebbe infatti passare tre mesi a fare il bagno e prendere il sole?
Quel che è certo è che la moda, però, non va mai in vacanza. Ecco allora che ci si trova ad avere a che fare con il pezzo più cult di questa stagione: il costume da bagno!
Le origini | “L’abito da bagno”
Ciò nonostante, il costume da bagno ha dovuto attraversare una lenta evoluzione nei secoli per arrivare ad essere come lo conosciamo noi oggi.
Inizialmente non esisteva un vero e proprio costume da bagno e ci si limitava a indossare dei vestiti della vita di tutti i giorni. Le donne, in particolare, portavano delle gonne alle quali erano stati aggiunti dei pesi, per evitare che le gambe rimanessero scoperte.
L’abitudine di andare al mare e fare il bagno cominciò poi a diffondersi solo dal 1800. Ciò avvenne in concomitanza con lo sviluppo del sistema ferroviario che permise a un numero crescente di persone di raggiungere diversi luoghi, tra cui il mare.
In questo periodo compaiono i primi costumi, che rimangono comunque dei vestiti appositamente confezionati con tanto di accessori, quali il cappellino e i guanti.
L’abbronzatura era infatti considerata come qualcosa di rozzo, tipica delle classi inferiori. Per questo motivo, oltre che per il senso di pudore, era necessario rimanere coperti il più possibile.
Insieme ai primi costumi, vennero anche fabbricate delle particolari carrozze. Queste servivano per trasportare le signore nell’acqua alta, dove potevano fare il bagno lontano dalla vista degli uomini.
L’evoluzione | “L’abitino da bagno”
A partire dalla seconda metà del XIX secolo qualcosa comincia, anche se lentamente, a cambiare.
Nonostante la moda fosse ancora molto castigata, gli abiti si accorciano al ginocchio e si arricchiscono di dettagli, come nastri e decori dal mondo marinaro.
Sotto il costume è presente anche il bustino, che permette di mettere in risalto la vita sottile, mentre i pantaloni sono leggermente più aderenti e le gonne diventano a campana.
Rimane anche l’utilizzo delle scarpe, che ora sono però più leggere e si allacciano alla caviglia, e si diffonde l’uso del foulard per riparare la testa dai raggi del sole.
Contemporaneamente a questi cambiamenti, anche gli stabilimenti balneari vivono una fase di evoluzione. Le cabine diventano infatti fisse e divise per uomini e donne e le spiagge cominciano ad essere attrezzate con poltroncine di vimini.
Si arriva così al 1907, una data di riferimento all’interno della storia del costume da bagno per l’arresto di Annette Kellerman, un’atleta di nuoto sincronizzato. Si era infatti esibita con un costume che lasciava scoperte alcune parti del corpo, come braccia e collo.
Dopo questo episodio, però, i modelli di costume da bagno cominciarono comunque ad accorciarsi, lasciando sempre più scoperta la schiena ad esempio.
Un arresto a questa evoluzione si ha poi negli anni Quaranta, a causa delle guerre mondiali.
Oggi | “L’avvento del bikini e non solo”
Il primo due pezzi che può essere definito moderno vede la luce nel 1946 grazie allo stilista Jacques Heim. L’idea nacque dopo aver notato che le donne tendevano ad alzare i pantaloncini per poter abbronzarsi meglio.
I benefici del sole erano ormai noti e l’abbronzatura non era più associata a qualcosa di strettamente negativo, o almeno non tanto quanto in passato.
Poco dopo nacque ufficialmente il bikini. Sapevate che porta questo nome in onore dell’atollo Bikini[1]? Il suo inventore, Louis Reard, avevo deciso di chiamarlo così sperando che anche la sua invenzione sarebbe “esplosa” nel mondo della moda.
A distanza di più di settant’anni, possiamo affermare che il bikini il “boom” lo abbia fatto con un enorme successo sulle spiagge di tutto il mondo.
Nella seconda metà del XX sec. il costume ha poi conosciuto un periodo molto florido in quanto a trasformazioni.
Con l’avvento delle pin-up, anche il costume è diventato più sexy per seguire meglio le forme del corpo. È stato poi il momento del monokini, ovvero un bikini unito da una sottile striscia di tessuto. Si è giunti così al periodo dei costumi crochet e di quelli dalle forme e colori tipici degli anni settanta. Verso la fine del secolo si affacciano invece costumi sgambatissimi e dai top sempre più piccoli, fino ad arrivare all’avvento del costume intero secondo la moda della famosa serie televisiva di Baywatch.
Negli ultimi anni il costume da bagno sembra vivere semplicemente secondo le tendenze dettate dalla moda del momento. Spesso si tratta della ripresa di modelli ormai consolidati, rivisitati con nuove fantasie, accostamenti di colore e possibilità di personalizzazione.
[1] L’atollo Bikini fu uno dei primi luoghi utilizzato per testare la potenza della bomba atomica.