Tra genio e follia: le abitudini strane degli intellettuali

Il confine tra genio e follia, si sa, è abbastanza labile. A riprova di ciò, secondo la tradizione, alcune delle più grandi menti della storia avevano strane abitudini, alcune delle quali veramente folli. Eccone alcune:

Pitagora, uno dei matematici e filosofi più famosi di sempre, pur essendo vegetariano, non tollerava la vista ed il sapore dei legumi, in particolar modo dei fagioli. Sempre secondo le ricostruzioni storiche, proibì anche a tutti i suoi seguaci non solo di mangiarli ma anche di toccarli. Noto è anche il metodo non convenzionale con cui Beethoven componeva la propria musica. Il celebre musicista infatti solitamente amava comporre mentre si lavava, in quanto riusciva a rilassarsi e a trovare la giusta ispirazione; sempre secondo alcune fonti, per lavorare al meglio spesso si versava addosso un secchio pieno d’acqua.

Uno dei maggiori scrittori francesi, Honoré de Balzac, era un vero e proprio amante della caffeina al punto da diventarne quasi dipendente. Beveva tantissimi caffè al giorno, circa una cinquantina, e una volta riuscì a lavorare quarantotto ore consecutive.
Il compositore russo Igor’ Fëdorovič Stravinskij aveva invece la bizzarra abitudine di rimanere ogni mattina in equilibrio sulla testa per quindici minuti per “schiarirsi il cervello e le idee”.
Leonardo Da Vinci, poi, dormiva seguendo la tecnica del ciclo polifasico, ovvero non dormiva mai tutta la notte di fila ma faceva piccoli sonnellini durante l’arco della giornata. Tecnica utilizzata anche dall’inventore Thomas Edison.

Anche l’inventore serbo-americano Nikola Tesla aveva diverse abitudini particolari per quanto riguarda il sonno. Innanzitutto preferiva dormire solo due ore al giorno. Inoltre, prima di andare a dormire si tirava le dita dei piedi per cento volte perché credeva che ciò incrementasse il lavoro delle cellule cerebrali. Oltre a questo adorava la compagnia dei piccioni, pare ne avesse anche alcuni domestici, ma odiava i gioielli.
Alla lista non può mancare Agatha Christie, una delle scrittrici di romanzi gialli più famose al mondo, che scriveva ovunque le venisse l’ispirazione in quanto non riusciva a trovare buone idee seduta in un ufficio o su una scrivania

Albert Einstein era sicuramente uno degli scienziati più eccentrici di sempre e aveva davvero delle strane abitudini tra cui quelle di lasciar crescere liberamente i propri capelli. Infatti, il genio odiava i parrucchieri e cercava di evitarli il più possibile. Inoltre non indossava mai i calzini perché li riteneva inutili.

Non possiamo neppure dimenticarci che Friedrich Nietzsche, uno dei più importanti filosofi europei, era uno stachanovista: infatti lavorava sempre in piedi, e ammoniva chiunque non facesse altrettanto. Una volta insultò il suo l’amico Gustave Flaubert, reo, a suo dire, di essersi rilassato mentre lavorava.

Secondo diverse fonti perfino lo scrittore Charles Dickens era un uomo molto maniacale e perfezionista: odiava avere i capelli in disordine, pertanto li spazzolava e li sistemava con il gel più volte al giorno. Ovviamente era perfezionista anche in ambito lavorativo e, dopo aver dettato le proprie opere ai suoi assistenti, le rileggeva tantissime volte per sincerarsi della corretta trascrizione. A causa di queste sue manie, molti esperti hanno ipotizzato potesse soffrire di qualche disturbo ossessivo-compulsivo. Inoltre, nel suo studio erano sempre presenti oggetti alquanto stravaganti tra cui un vaso di fiori, un grande foglio di carta, un coltello, una foglia dorata con un coniglio appollaiato sopra e una statuetta di bronzo raffigurante due grossi rospi che brandivano delle spade.

Non è possibile tralasciare neppure il celebre scrittore horror Edgar Allan Poe, abituato a scrivere le sue opere sempre su strisce di carta larghe circa 10 cm. In seguito, per formare un’unica opera, le univa con la ceralacca. Inoltre lo scrittore era affezionatissimo alla sua gatta Catterina che, oltre ad essere il suo animale domestico, aveva un ruolo importante nel suo processo creativo. Poe la chiamava il suo “guardiano letterario”.
Pochi sanno poi che il compositore norvegese Edvard Grieg era molto scaramantico, infatti aveva sempre con sé la figurina di una rana che considerava il suo portafortuna. Oltre a portarla sempre nella tasca della sua giacca mentre lavorava o componeva, prima di esibirsi strofinava la figurina all’altezza del cuore sperando potesse portargli fortuna.

Infine Erik Satie, compositore francese, aveva delle abitudini alimentari particolarissime: infatti si nutriva solo di cibo bianco, come l’albume delle uova, lo zucchero, le ossa grattugiate, le noci di cocco, il riso e simili. Aveva poi la giornata scandita da orari molto rigidi: si alzava ogni giorno alle 7:18 e e pranzava alle 12:11. L’orario della cena era previsto per le 19:16 e andava a letto alle 22:37. Inoltre, era un accumulatore seriale di ombrelli. Si dice che ne avesse più di cento.

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