Ho sempre immaginato che il Paradiso dovesse in qualche modo somigliare a un’enorme biblioteca. –
Amici insostituibili; compagni in avventure immobili e al tempo stesso mozzafiato; confidenti che svelano il nostro cuore a noi stessi e danno forma ai nostri desideri; oggetti sacri da cui non ci potremmo mai separare; custodi di tempi antichi e di infiniti futuri ancora da esplorare…
Non si può negare che i libri costituiscano i pilastri dai mille colori di quello che siamo come individui e della cività stessa. Sono proprio loro quei famosi giganti di cui scriveva Bernardo di Chartres, dalle sembianze ora di carta, sulle spalle dei quali l’umanità tutta se ne sta seduta da sempre – essendo anche, al medesimo tempo, una delle più grandi gioie che la vita ci possa donare.
L’amore smisurato verso i libri accomuna da secoli persone di ogni provenienza, estrazione sociale, sesso e religione, tanto che pare che in ogni lingua del mondo moderno esista il termine “topo da biblioteca“, simpatica espressione che suona come una burla in ogni sua estera declinazione (basti pensare alla sua traduzione francese omonima, o all’inglese “bookworm“, “verme dei libri“, che si traduce ugualmente anche in finlandese!) e che ogni avido lettore del pianeta accetta da sempre con una sorta di divertito e affettuoso orgoglio, tanto che nel 2018 l’Università Nazionale Australiana e l‘Università del Nevada hanno portato avanti un interessantissimo studio che aveva il fine ultimo di stabilire quale nazione fosse la patria dei più accaniti “bibliofili” dell’intero pianeta (spoiler alert: sembra che la vincitrice sia stata l’Estonia).
Da quanto emerge da alcuni recenti studi, però, questo amore smisurato verso quelli che Hamingway definiva “gli amici più fedeli dell’uomo” sembra tradursi da sempre anche in tutta una serie di angosce irrazionali e fobie dalla natura più disparata, che da secoli attanagliano silenziosamente i bibliofili (o “bibliomani” – e forse qui si potrebbe parlare a buon diritto di manìa!) di tutti i tempi.
Ecco qui dunque riportate alcune delle maggiori fobie letterarie sinora individuate e che, probabilmente, hanno tormentato ogni vero amante dei libri almeno una volta nella vita:
1) Troppi libri da leggere, troppo poco tempo. Una delle maggiori angosce che attanagliano ogni accanito lettore pare essere la consapevolezza, tanto logica quanto agghiacciante, del fatto che per leggere ogni libro mai scritto o, semplicemente, tutti i libri che si desiderano non basterebbe una vita intera.
2) Non arrivare a leggere un libro di cui si attende l’uscita o non avere modo di finire un libro che ci sta piacendo. Pare che una delle peggiori paure dei bibliomani sia proprio quella, un po’ macabra, di non arrivare vivi all’uscita di un libro tanto atteso (spesso un sequel) o che per qualche motivo venga loro impedito di finire un libro che li sta particolarmente appassionando.
3) La paura, al contrario, di finire un libro che si sta leggendo. Quando invece un libro ci sta appassionando particolarmente, può subentrare la paura di finirlo, a causa dello smarrimento e del senso di perdita che non potremmo far a meno di provare una volta girata l’ultima pagina.
3) La sindrome da Fahrenheit 451. Un’altra fobia molto diffusa e, se guardiamo alla storia, non del tutto ingiustificata, implicherebbe la tremenda evenienza nella quale tutti i libri fossero bruciati o comunque distrutti, magari dopo essere stati opportunamente dichiarati proibiti in precedenza.
4) La paura di prestare un libro. Altra angoscia non del tutto priva di ragioni, sarebbe quella di prestare un libro a noi molto caro e di non vederselo mai più restituire. A volte poi, anche se ci si aspetta che ci venga ridato, la paura di darlo a qualcuno risiede nel fatto di non poter controllare cosa gli possa accadere mentre non è sotto la nostra supervisione.
5) La paura di danneggiare o che ci venga danneggiato un libro. Strettamente legata alla precedente, questa paura ha origine nell’ipotetica dissacrazione dell’oggetto amato. La maggior parte dei bibliofili tratta i propri libri con reverenziale rispetto; danneggiare inavvertitamente un libro che amiamo o, ancora peggio, la terribile idea che ci venga restituito malridotto, è qualcosa che proprio non possiamo concepire.
6) La paura di fare le orecchie alle pagine. Sotto-categoria della precedente, pare che esista la specifica fobia di piegare inavvertitamente gli angoli dei fogli di un libro, danneggiandole così irrimediabilmente – o quasi.
7) La paura di perdere un libro. In modo specifico, questa fobia pare legata a volumi che hanno un valore sentimentale o qualche particolarità irripetibile.
8) Trovarsi senza nulla da leggere su mezzi di trasporto pubblici. Chiamata tecnicamente “alogotransifobia“, la paura di dimenticare di prendere un libro uscendo di casa, e conseguentemente trovarsene sprovvisti mentre si sta viaggiando su qualche mezzo pubblico, è una fobia largamente diffusa tra chi giornalmente deve effettuare per lavoro o studio diversi spostamenti più o meno lunghi. Pare che più il mezzo in questione sia affollato, più il disagio aumenti.
9) La paura di diventare ciechi. Una fobia ad ampio spettro, che però è spesso strettamente legata alla paura di non poter più leggere.
10) La paura che gli ebook soppiantino i libri cartacei. Fobia tutta moderna e, fortunatamente, ancora lontana dal divenire realtà. E’ l’incubo di tutti i lettori che sono fisicamente affezionati ai libri, al loro odore, allo sfogliare le pagine e al conservarvi dentro fiori secchi come segnalibri.
Oltre a queste, è interessante precisare che esistono anche altre fobie e psicosi riguardanti i nostri amici di carta e inchiostro, che però non sono necessariamente legate a soggetti che nutrono verso di loro un amore smisurato: la “bibliofobia“, ad esempio, intesa come “paura dei libri” in senso generale; la “papirofobia“, la paura delle parole scritte su carta; la “bibliokleptomania“, la compulsione di rubare tutti i libri che ci capitano sotto mano; la “typomania“, la smania di scrivere per venire pubblicati; o la simpaticissima “ippomonstrosesquippedaliofobia“, il terrore verso le parole troppo lunghe!
Ebbene, giunti alla fine, potete dire in tutta onestà di non aver mai provato, anche solo per un attimo, una delle fobie che contraddistinguono un vero bibliofilo?
FONTI
How to say bookworm in different countries, indifferentlanguages.com
World top 15 countries for book lovers, The Week
Il Grande Libro Illustrato delle Fobie, Gianluca Bavagnoli
CREDITS
Immagine di copertina
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