I Marlene Kuntz non sono nuovi sulla scena musicale italiana, basti pensare che il loro primo album, Catartica, uscì nel maggio 1994. Il gruppo, proveniente dalla provincia di Cuneo, nacque però quattro anni prima, nel 1990, da un’idea del chitarrista Riccardo Tesio e del batterista Luca Bergia, ai quali si aggiunse qualche tempo dopo il cantante-chitarrista Cristiano Godano.
Il trentennale, il progetto MK30 e il tour estivo
A breve la band cuneese compirà il suo trentesimo anno e, per l’occasione, il 28 giugno verranno pubblicati un cofanetto triplo di CD, MK30 – Best & Beautiful, e una coppia di vinili, MK30 – Covers & Rarities. Sempre con lo stesso spirito, l’11 luglio il gruppo inizierà un tour in occasione del trentennale, ne riportiamo di seguito le tappe:
11.07: Parma, Parma Music Park
12.07: Roma, Teatro Romano di Ostia Antica
14.07: Firenze, Cavea del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
16.07: Nichelino (TO), Stupinigi Sonic Park
18.07: Milano, Carroponte
19.07: Udine, Castello
20.07: Villafranca (VR), Castello Scaligero
22.07: Bologna, Botanique
24.07 Pescara, Teatro Gabriele d’Annunzio
26.07: Ragusa, Castello di Donna Fugata
18.08: Grottaglie (TA), Cinzella Festival
Il progetto MK30 vuole essere un’antologia che racchiude i lavori del gruppo: i tre CD contengono alcuni dei pezzi più iconici della band mentre i due vinili, come dice il nome, contengono delle cover e delle rarità.
Ecco come il giornalista Diego De Silva ha descritto il progetto durante la presentazione:
Sentivo, nei pezzi dei Marlene, un’attitudine all’eleganza e alla complessità della composizione che si accoppiava naturalmente con un’esecuzione aggressiva, per nulla accademica, a tratti assordante, ma sempre governata dalla ricerca di un senso, di una nuova chiave espressiva. Ed è questa ricerca destinata a non finire (sentire di avere ancora dell’altro da dire, e lavorare per trovare nuovi modi per farlo), a tenere in piedi una band con dignità e valore. I Marlene, questo movente, ce l’hanno. Per questo, a trent’anni dall’esordio, sono ancora sulla scena; e il cofanetto che avete fra le mani è un documento che, più che celebrare, promette.
Ripercorriamo ora le tappe fondamentali della loro carriera artistica e riproponiamo alcuni brani presenti nel loro Best of.
Gli anni Novanta
Negli anni Novanta i Marlene Kuntz si affermarono come gruppo alternative-rock e, proprio il loro primo lavoro, conteneva alcuni dei pezzi diventati poi i più celebri del gruppo, come Nuotando nell’aria, Festa mesta e Sonica. Nel primo brano citato, il cantante ci racconta della fine di un amore e della nostalgia che ne scaturisce: all’inizio ce lo sussurra mentre, man mano che la canzone progredisce, i sussurri diventano urla di dolore.
Nel secondo brano, invece, si passa a uno stile e a un testo più aggressivi. Sonica ha un testo decisamente confuso, così come confuso è il protagonista della canzone che “si sposta goffamente, con passo irregolare, nel flusso irregolare della gente”.
Quello che hanno in comune questi tre pezzi (oltre alle sonorità riconducibili a correnti post-punk) sono la brevità del testo e la sua struttura a tratti irregolare: viene lasciato molto più spazio alla musica e l’espressività di Godano assume un ruolo fondamentale nel dare un tono più o meno intenso, più o meno aggressivo o più o meno dolce alle parole.
Nel 1996, esce il loro secondo album, Il vile. Anch’esso contiene alcuni brani iconici della band cuneese: Retrattile porta lo stile della band sempre più verso l’astrazione, L’esangue Deborah si potrebbe definire come una canzone d’amore decisamente poco convenzionale, mentre Ape regina pone l’ascoltatore all’interno di un vero e proprio vortice di suoni che si rincorrono.
Ho ucciso Paranoia, terzo album della band, è del 1999. Il progetto li porta in giro per l’Italia con un tour di oltre 80 tappe. Questo lavoro comprende, fra le altre tracce, anche L’odio migliore e Infinità che rimangono in linea con lo stile noise-rock della band.
I primi anni 2000
Nell’ottobre del 2000 esce Che cosa vedi, che diventerà disco d’oro con oltre 50.000 copie vendute. Forse il brano più celebre dell’album (e del gruppo in generale) è il duetto con Skin, leader degli Skunk Anansie: La canzone che scrivo per te. Si tratta di un brano che parla d’amore, di una dolcezza quasi atipica se comparato con i lavori precedenti della band.
È il 2003 e viene pubblicato Senza Peso, album registrato a Berlino e che contiene alcune collaborazioni importanti: da quella con Warren Ellis (violinista di Nick Cave) a quelle con i produttori Rob Ellis e Head. Tra i brani troviamo Notte, che racconta di certe notti che hanno un’aura quasi magica; mentre Schiele, lei, me paragona lo stile del famoso artista espressionista austriaco Egon Schiele alle forme dell’amata.
Nel marzo 2005 esce Bianco Sporco a cui collabora, ancora una volta, il produttore Rob Ellis.
Due anni dopo ecco un nuovo lavoro, Uno, al quale partecipa anche il cantautore e polistrumentista Paolo Conte, che porta il suo contributo con il pianoforte nel singolo Musa, apportando profondità a tutto il pezzo.
Dal 2010 a oggi
Nel novembre 2010 arriva Ricoveri virtuali e sexy solitudini che unisce la musica a un progetto video molto strutturato, che vede gli artisti milanesi Niccolò Masazza e Jacopo Bedoni (Masbedo) impegnati nella realizzazione di quattro videoclip, relativi a quattro diverse canzoni contenute nell’album e collegati fra loro tramite un filo narrativo. Ecco il videoclip di uno dei brani più celebri contenuti in questo ottavo album della band:
Nel 2012 la rock band cuneese ha partecipato alla sessantaduesima edizione del Festival di Sanremo con Canzone per un figlio. Durante la serata dedicata ai duetti internazionali, Godano duettò con la cantautrice statunitense Patti Smith, portando il brano The World Became the World – versione inglese di Impressioni di settembre, cover di un singolo del 1971 del gruppo musicale italiano Premiata Forneria Marconi – che gli procurò il Premio Sala Stampa per il miglior duetto.
Il nono album della band, Nella tua luce, viene pubblicato nell’agosto 2013, anticipato dal singolo Il Genio (l’importanza di essere Oscar Wilde): si tratta di un brano che celebra quell’irrefrenabile voglia di creare dell’arte, di portare la propria creazione artistica a un livello superiore anche a costo di rischiare di non essere compresi. Esattamente come fece Oscar Wilde, che – con il suo concetto di Art for art’s sake, l’Arte per l’arte – dava molto più peso alla forma che non alla moralità dei contenuti, precorrendo così i suoi tempi. Altro brano di particolare rilevanza è Seduzione, per il quale venne pensato un videoclip con la regia di Francesco Amato e con la partecipazione dell’attrice Kasia Smutniak.
Tre anni dopo, nel 2016, vediamo la comparsa di Lunga attesa, album dalle sonorità decisamente rockeggianti, trionfo di critica e di pubblico, venne presentato in anteprima con un tour europeo. L’album era stato anticipato dal singolo Fecondità. Ecco come ne parla la band durante un’intervista:
Fecondità è la canzone che abbiamo scelto come singolo anticipatore del nostro decimo disco, Lunga attesa. Il suo tiro, la sua cantabilità, le sue chitarre groovy e noise al contempo, danno un’idea del tipo di attitudine del disco: una attitudine marcatamente rock, nel senso più ampio possibile, con un suono bello, scuro, sporco. Il testo invita alla morigeratezza nell’uso delle parole, dette e scritte: viviamo in un’epoca chiassosa dove tutti, sempre più, dicono tutto. E il silenzio, così proverbialmente ricco di preziosità, latita agonizzante.
L’ultima pubblicazione della band ci riporta al duetto con Skin: anche in questo caso la cantante degli Skunk Anansie ha partecipato alla registrazione di una cover di Bella Ciao, pubblicata in occasione dello scorso 25 aprile e corredata da un video girato a Riace, cittadina calabrese famosa per la politica di accoglienza messa in atto dal suo ormai celebre sindaco Mimmo Lucano (di cui vi abbiamo parlato qui).
Insomma, che siate stati in passato fan accaniti della band cuneese o che stiate solo iniziando ad approcciarvi alla loro musica, queste edizioni speciali sono l’occasione per avere sempre sottomano una selezione dei brani più importanti e più particolari dei Marlene Kuntz.
Materiale gentilmente fornito da Fleisch Agency
Copertina e immagini gentilmente fornite da Fleisch Agency