La capitale ha da sempre lanciato grandi talenti, dal cantautorato all’hip hop. È il caso di UkuLele, all’anagrafe Emanuele Colasanto, classe ’97 e amante del basket. UkuLele, artista emergente della scena hip hop, lancia oggi – 21 giugno – il suo album d’esordio: Golf cl 92.
Un album che scorre veloce tra toni soft e urban. Un po’ diverso da quello che gira ultimamente: le canzoni ricordano i pezzi anni ’90, sono orecchiabili e raccontano Roma dal punto di vista di un giovane qualunque. È un progetto che parla di vita, di amore e di quotidianità.
L’album, registrato al Sottoscala Recording Studio di Roma, presenta sette tracce: i titoli di ognuna di queste vogliono rappresentare quello che UkuLele dirà all’interno del pezzo corrispondente.
L’AMORE
Il primo pezzo incita l’ascoltatore a sedersi e a rilassarsi, si presenta come un avviamento, infatti la canzone si chiama Intro. Come la parola stessa afferma, questo brano è solo una piccola introduzione di quello che sarà l’album. Già da questa prima canzone si avverte quel tono malinconico tipico di alcuni amori.
Di te manco l’ombra
E a me mi piove dentro manco fossi Londra
Lui fa una vita a cazzo e poi me la racconta
Poi fuma Winston White per non sentirsi in colpa.
Questi temi malinconici si alternano a temi ironici. UkuLele stesso ha affermato che le sue influenze sono You Porn e Pirandello, chissà perché. Nel brano You Porn esprime l’insicurezza di avere una persona al proprio fianco, forse è per questo che il giovane cantante ha unito la poesia con l’erotismo?
Vivi di emozioni senza limiti
Però quando ti guardo ho i brividi
Non so se sei come le altre
Oppure diversa, proprio come tutte le altre.
Per quanto riguarda l’amore, questo è uno dei temi più affrontati nell’album. Si passa dalla paura di avere una persona al proprio fianco alla sofferenza causata dall’amore non corrisposto. Proprio di questo parla nel brano Bugia: dal punto di vista tecnico la canzone presenta toni più ritmati rispetto alle altre, variando dalla dance alla deep house.
Siamo disperati
Noi non ci siamo amati
Io ti ho amato gratis
Sentivo che era strano mentre mi parlavi.
Un altro brano che si può associare alla tematica dell’amore è Viola. Come appare una ragazza comune agli occhi di chi la ama?
La canzone si apre con una vena nostalgica. Il cantante sembra aver perso Viola, tanto normale ma tanto diversa. Ogni minimo gesto può ricordare i bei momenti passati insieme, da una sigaretta fumata a una canzone ascoltata in compagnia. Ogni nuova parola detta non servirà più a niente perché ormai è già stato detto tutto.
Stasera sto distrutto
non parlo mai, perché ormai
le ho già detto tutto
E non mi sembra giusto
Cercarti e non trovarti dentro ogni foto di gruppo.
LA QUOTIDIANITÀ
Il cantante romano non parla solo di amore ma anche delle tipiche situazioni che un ragazzo di ventisette anni si può trovare ad affrontare. Racconta le emozioni e le sensazioni che vive nella caotica città di Roma, le impressioni e la paura di perdersi nel caos della capitale, descrivendole nel brano Doppio Malto:
Roma è così bella che mi ha confuso
Lei era così bella che mi ha illuso
Sono sempre in zona così tanto in zona che se esco di zona chiedo se c’è il fuso.
Dalla paura dell’amore e della vita alla voglia di fuggire. UkuLele nel brano Clipper parla di una possibile fuga dal caos romano. Che sia mentale o reale, questa fuga gli viene però difficile poiché di nuovo la paura lo blocca dal fuggire realmente. Il cantante racconta come in una città così grande non ci sia mai nulla di nuovo. Tutto si ripete giorno dopo giorno.
No, niente cambia
Clipper nella giacca
Trovo solo quello se metto una mano in tasca
No niente cambia
Zero soldi in banca
Uso due o tre frasi e speriamo che lei ci casca.
La penna di UkuLele può sembrare quasi banale se la si legge con superficialità. Vivere in una metropoli, nonostante il fatto di essere circondati da migliaia di persone, il più delle volte fa sentire soli. Il cantante romano ha semplicemente espresso quello che pensano e vivono un sacco di suoi coetanei, non per forza romani.
A CHI È CONSIGLIATO?
Descrivere la propria vita in un album non è semplice. UkuLele lo fa con la spensieratezza di un giovane di ventidue anni alle prese con la vita. Sette canzoni, alcune più ritmate, altre più malinconiche. Ci sono tutte le emozioni che caratterizzano i millennials. È consigliato agli amanti dell’hip hop soprattutto, ma anche a chi vuole lasciarsi andare.
Materiali gentilmente concessi da Seitutto
Copertina e immagini gentilmente concesse da Seitutto