“In Italia non c’è più lavoro” è forse una delle frasi più gettonate e frequenti nelle conversazioni tra i nostri concittadini. Tale considerazione non si configura, purtroppo, come un mero modo di dire ma come un’ indiscutibile verità. La povertà in Italia tocca circa il 28,9% della popolazione, ovvero quasi 17,5 milioni di abitanti, una percentuale che, seppur minore rispetto al 30% dell’anno scorso, non deve essere sottovalutata.
Secondo l’ultimo sondaggio condotto da Eurostat 1 italiano su 3 sarebbe a rischio di povertà. Tale tendenza, inoltre, non coinvolgerebbe solamente immigrati, disoccupati ed emarginati sociali, ma denoterebbe un fenomeno molto più diffuso ed ampio di quello che si potrebbe credere, colpendo anche le parti della popolazione che si sentono più protette. Ad essere fortemente a rischio non sono solo gli individui che hanno un reddito inferiore al 60% a quello mediano, ma anche tutti coloro che si trovano in un nucleo familiare caratterizzato da poco lavoro o –nei casi peggiori- da totale disoccupazione. Secondo quanto evidenziato da Linkiesta, tale tendenza sembrerebbe essere più frequente nel Bel Paese rispetto che nel resto d’Europa.
Se consideriamo infatti solo chi ha un reddito basso –ha riportato il quotidiano online sopracitato-, per esempio quanti sono a rischio tra chi è nel secondo minore quintile di reddito, saremmo sì al di sopra della media UE, ma con il 23,5% solo al nono posto, e messi meno peggio anche della Spagna oltre che della Grecia e di diversi Paesi dell’Est. Nel primo quintile, quello con il reddito minore, quasi per ogni Paese la percentuale è del 100% naturalmente, tutti a rischio povertà. Man mano che si prendono in considerazione i redditi più alti, risultiamo sempre ai primi posti. Tra chi è nel 20% più ricco ben il 5,5% è comunque a rischio povertà ed esclusione sociale, più di chiunque altro in Europa, tranne che in Bulgaria. Contro il 2,1% medio della UE, o l’ 1% della Germania.
Di fronte a questi dati assai allarmanti è necessario attuare delle attività volte ad arginare per quanto possibile questo fenomeno.
Il progetto Carrello Sospeso
Carrello Sospeso è un nuovo progetto solidale promosso dalla Fondazione Cariplo, Caritas Ambrosiana e con il supporto di Coop e Intesa San Paolo. Esso si ispira alla tradizione napoletana del “Caffè sospeso”, che ebbe inizio nel Secondo Dopo Guerra quando le persone erano solite ordinare e pagare due tazzine di caffè: una per la propria persona e una per uno sconosciuto che non poteva permetterselo. Questa tradizione è stata descritta anche dallo scrittore e filosofo Luciano De Crescenzo nel libro “caffè sospeso”: “Quando qualcuno è felice a Napoli, paga due caffè: uno per se stesso, ed un altro per qualcun altro. E’ come offrire un caffè al resto del mondo.”
Il progetto filantropico milanese -il secondo in pochi mesi- è sotteso a sostenere il nuovo Emporio della Solidarietà inaugurato da poco nel quartiere di Ortica. Tutti i cittadini che vorranno dare il proprio contributo economico dovranno riempire un carrello virtuale che verrà poi trasformato in uno reale presso la Coop Lombardia. Ogni donazione ricevuta verrà raddoppiata dal Programma Qubì di Fondazione Cariplo. Ad esempio, una spesa di 10 euro compiuta sulla piattaforma digitale For Funding permetterà la donazione all’Emporio della Solidarietà di due confezioni di pasta, una di olio, una di riso, una di salsa di pomodoro e un litro di latte. Gli operatori della Caritas, inoltre, si impegneranno ad aiutare i clienti al fine di garantire una spesa responsabile e intelligente senza sprechi alimentari superflui. La spesa non verrà effettuata adoperando denaro reale ma attraverso una tessera a punti rilasciata dagli operatori dei centri di ascolto della Caritas, che verrà caricata a seconda della somma di denaro che il singolo vorrà versare per collaborare a tale iniziativa.
Il nostro gruppo sta collaborando attivamente all’interno del Programma QuBi- afferma Elena Jacobs, Responsabile Valorizzazione del Sociale di Banca Intesa Sanpaolo -e, oltre alle risorse impegnate, mette a disposizione la piattaforma di raccolta fondi For Funding che sostiene questa iniziativa, attiva da oggi fino alla fine di luglio che permetterà a tutta la cittadinanza di fare un concreto gesto di solidarietà.
Tale iniziativa testimonia la grande solidarietà del capoluogo lombardo nei confronti delle sempre più numerose famiglie in difficoltà, offrendo ai propri cittadini delle possibilità concrete per aiutare tutti coloro che -più degli altri- faticano a superare il periodo di crisi.
Basta un piccolo gesto solidale per essere estremamente utili a qualcuno in difficoltà.