Il 26 maggio 2019 si sono concluse in tutti i paesi membri dell’Unione Europea le elezioni per eleggere i nuovi membri del Parlamento Europeo. Quest’ultimo è l’unica tra le istituzioni europee ad essere eletta direttamente dai cittadini europei ogni cinque anni.
Le elezioni si sono svolte nei Paesi membri dal 23 al 26 maggio 2019, mentre lo spoglio dei voti è iniziato alle 23 del 26 maggio, in modo da rendere lo scrutinio una procedura contemporanea in tutta l’UE.
Come sono andate le elezioni nei vari Paesi membri e che novità hanno portato? In Italia le elezioni sono state vinte dalla Lega, con il 34,33% dei voti. Al secondo posto troviamo il PD, con il 22,69% dei voti, seguito dal Movimento 5 Stelle, che rispetto alle elezioni del 2018 sprofonda al 17,07%. Forza Italia arriva al quarto posto, scendendo al 8,79 %, mentre in quinta posizione troviamo Fratelli d’Italia con il 6,46 %. Tutti gli altri partiti non sono riusciti a superare la soglia di sbarramento fissata al 4% e di conseguenza non hanno eletto nessun deputato.
Anche in Francia, come in Italia, vince la destra populista, ovvero la lista Prenez le Pouvoir, sostenuta da Marine Le Pen, la leader del Rassemblement National, con il 23,43% dei voti. Al secondo posto troviamo Renaissance, sostenuta tra gli altri da En Marche del presidente Emmanuel Macron, che ottiene il 22,31 % dei voti. Europe Ecologie (Verdi) ottiene invece il 13,42 % e si aggiudica la medaglia di bronzo.
In Germania troviamo in cima al podio la lista Cdu-Csu che ha ottenuto il 28,9% dei voti; ancora una volta il Cdu della cancelliera tedesca Angela Merkel vince, ma con un calo rispetto alle precedenti elezioni europee. Al secondo posto ci sono i Verdi, con il 20,5% delle preferenze, seguiti dai Socialisti fermi al 15,8%. Quarta posizione, dopo i socialdemocratici, per Afd, il partito di estrema destra affiliato di Matteo Salvini, che ottiene il 10,8 % dei consensi.
Caso particolare è, invece, quello del Regno Unito. Nonostante quest’ultimo Stato debba uscire a breve dall’Unione Europea a causa della Brexit, le elezioni si sono comunque svolte e hanno visto trionfare il nuovo Brexit Party di Nigel Farage con il 31,7 % dei voti. Al secondo posto troviamo i Liberaldemocratici con il 18,55% dei voti seguiti dai laburisti di Jeremy Corbyn con il 14,1% dei voti. I Verdi, con l’11,1% dei voti, ottengono una quarta posizione, mentre i Tory di Theresa May, la premier dimissionaria, arrivano quinti, crollati però al record negativo storico dell’8,7 % dei voti.
In Ungheria netta è la vittoria di Fidesz-Unione Civica Ungherese, il partito del primo ministro ungherese Viktor Orban. Il partito ha vinto con ben il 52,3 % dei voti, mentre la Coalizione Democratica di Sinistra arriva seconda con il 16% dei voti e quindi con quasi 40 punti percentuali in meno rispetto al partito di Orban.
In Grecia ha trionfato il partito di centrodestra Nea Dimokatia (ND) con il 33,3 % di voti. Il secondo posto lo conquista Syriza, il partito di sinistra del premier greco Tsipras, che ha ottenuto il 23,9 % dei voti. A causa della sconfitta Tsipras ha chiesto di convocare elezioni anticipate in Grecia.
In Spagna ha vinto il Partito Socialista Operaio Spagnolo del Presidente del Governo Pedro Sánchez , che ha ottenuto il 32,8 % dei voti. Al secondo posto è arrivato il Partito Popolare, con il 20,1 % dei voti. Vox, il partito di destra, ha ottenuto il 6,2 % dei voti, un risultato negativo rispetto alle previsioni.
In Austria il partito che ha ottenuto più voti è quello dell’attuale cancelliere Sebastian Kurz, ovvero il Partito Popolare, che ha guadagnato quasi il 35 %. Il Partito Socialdemocratico d’Austria, invece, si è meritato il 23,4 % dei voti e il Partito della Libertà Austriaco, principale partito di destra radicale austriaco e stretto alleato della Lega di Matteo Salvini, raggiunge il terzo posto con il 17,2 % dei voti.
In Polonia vince, con il 45,4 % dei voti, il principale partito di destra, ovvero Diritto e Giustizia. Al secondo posto arriva la Coalizione Europea con il 38.5 % dei voti. Terzo posto per il partito “primavera” con il 6.1 % dei voti.
Tirando le somme di queste elezioni, possiamo notare che il Partito Popolare Europeo ha ottenuto la maggioranza dei seggi nel Parlamento Europeo, ben 180. 145 seggi sono assegnati, invece, ai Socialisti e ai Democratici. Buon risultato anche per l’ALDE e i Verdi, che ottengono rispettivamente 101 e 69 seggi. l gruppo sovranista fondato da Matteo Salvini, l’Europa delle nazioni e della libertà, conquista invece 58 seggi, buon numero ma non così elevato.
Sicuramente l’alleanza tra popolari e socialisti non basterà per costituire una maggioranza e quindi per superare il 50% dei seggi. Servirà l’appoggio di altri partiti come l’ALDE o i Verdi.
Ora la domanda che tutti si pongono è se questa nuova legislatura porterà dei nuovi cambiamenti in Europa, oppure se resterà tutto com’è sempre stato. Per avere la risposta a questa domanda, però, bisognerà vedere in questi 5 anni che cosa succederà.
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